L'amore siamo noi||Stydia

Capitolo 5

N/A
Ciao a tutti! Vi chiedo infinite volte scusa perché non aggiorno da non so quanto tempo.. Spero davvero che questo capitolo vi piaccia e vi ringrazio tantissimo per le 3000 visualizzazioni. Cercherò di essere più attiva,promesso. Un bacio,buona lettura!
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LYDIA
Il piano ha inizio.
Kira fa saltare la corrente e,come previsto, tre delle guardie che stavano all'entrata si allontanano per controllare il quadro elettrico. Rimangono invece due uomini a controllare l'ingresso,e Derek parte all'azione,e si lancia verso le sentinelle,che,sorpresi da questo attacco improvviso,non riescono a difendersi,e cadono inerti a terra. Nel frattempo che Derek combatte,il resto di noi varca il cancello ormai arrugginito e dopo poco Kira ci raggiunge. Ci informa che le guardie che erano andate a controllare la corrente non ci daranno problemi,perciò un'ombra di sorriso sembra voler comparire sul mio volto,anche se sparisce subito al ricordo di Stiles e Scott rinchiusi in una stanza,che soffrono e aspettano solo il nostro aiuto. Una scarica di adrenalina mi invade il corpo, e affretto il passo. La distilleria mi trasmette un senso di squallore, con le sue pareti sporche e ricoperte di muffa, la sua umidità e il suo freddo silenzio. Un buio spaventoso ci travolge, e avanziamo lentamente per non farci scoprire. Ed ecco qua che due uomini ci notano e,prima che possano dare l'allarme, Malia,Isaac e Kira li accerchiano, mentre noi proseguiamo cercando di fare meno rumore possibile per non attirare l'attenzione di altri.
Ci inoltriamo,ormai più svelti, nel cuore della distilleria,che ormai sembra deserta,quasi calma. Un po' troppo calma. Quasi a confermare i miei timori, un allarme lontano e dal suono stridulo inizia a rimbombare per i corridoi,facendoci trasalire. Vediamo sei guardie che vengono verso di noi e i gemelli ci dicono di andare,perché se ne sarebbero occupati loro. Allison ai offre di aiutarli e non c'era tempo per protestare.
Io e Derek procediamo in silenzio,entrambi concentrati sul nostro compito, entrambi consapevoli che quello che stiamo facendo è una pazzia.
Ma per gli amici si è disposti anche a compiere pazzie,no?
Sento le orecchie che fischiano. Guardo il mio amico per vedere se anche lui sente il rumore che mi lacera le orecchie,ma sembra che non si sia accorto di nulla. Il rumore mi costringe a inginocchiarmi. Sento tutto ovattato,e mi sembra di vedere da lontano il lupo mannaro che si avvicina al mio corpo disteso a terra.
Poi,per un secondo, il nulla.
Apro gli occhi. Mi trovo in un luogo completamente bianco e vuoto. Intorno a me il silenzio più assoluto. Dopo attimi che sembrano durare ore, sento una voce.
L'unica voce che volevo sentire.
La sua voce.
Stiles mi viene incontro,il sorriso di un bambino e gli occhi colmi di serenità.
'Vieni con me' mi dice.
'Stiles..' la mia voce suona fragile come il battito delle ali di una farfalla.
'Shh,tranquilla,ci sono io con te. Va tutto bene. È tutto finito.'
Ci sediamo nel mezzo del nulla, per un attimo poggio la testa sulla sua spalla.. e poi un urlo. Agghiacciante,da far venire i brividi,proveniente da un punto indistinto, che mi gela il sangue. Stiles continua a comportarsi come prima,come se non fosse successo nulla,e allora capisco: non posso restare. Cerco di divincolarmi dal braccio che ha poggiato sulle mie spalle e lui continua a dirmi che va tutto bene,di non preoccuparmi e che tutto si sarebbe sistemato, ma ormai è inutile. Penso freneticamente a come uscire di lì,mentre mi alzo. Osservo per un momento Stiles,così dannatamente sereno, che mi guarda a sua volta dal basso,col suo mezzo sorriso che mi fa impazzire e penso a quanto sarebbe bello poter restare lì con lui in quel momento,senza pensare agli altri.
Poi faccio l'unica cosa che mi può riportare alla realtà.
Urlo.