La Ragazza Nuova- Capitolo 6

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AUDREY'S POV

"Dove stiamo andando?" Chiesi entrata nella grande automobile.
Nessuno mi rispose, in macchina c'erano Santiago, la signora che mi aveva riaccompagnata a casa il giorno in cui entrai in questo giro, un signore che piú che un uomo sembrava una scimmia con occhiali alla 007 e microfono nell'orecchio e infine c'era il guidatore.
"Avete perso la lingua oer caso?! Dove stiamo andando?" Chiesi una seconda volta.
"Ora che sei dentro al nostro giro, la tua vita sarà in un grosso pericolo, dovrai sempre guardati le spalle e imparare a lottare e a usare le armi" disse Santiago.
Lo fissai poi guardai fuori dal finestrino.
Faccio tanto la dura e la ragazza che non ha mai paura di nulla, ma riuscirei ad ammazzare una persona?
Dio se solo quel giorno non fossi andata a gareggiare.
Dopo un'ora circa arrivammo in un grande edificio modernizzato.
Entrammo e la ragazza della reception si mise subito sull'attenti appena vide Santiago.
Lui si avvicinò al bancone.
"Chiama Bieber" le disse con voce ferma.
La ragazza annuí subito e alzò la cornetta del telefono.
"Mr.Bieber, il Signor.Martinez è qui, le vuole parlare' disse non guardando nemmeno una volta negli occhi Santiago.
Mentre poggiava la cornetta del telefono al suo posto ci disse di accomodarci nel suo studio.
'Sanchez e Munirez state davati alla porta, Audrey e Monica voi entrate con me' disse Santiago.
Ci incamminammo verso l'ascensore e una volta entrati Santiago premette sull'ultimo piano.
"Allora Audrey, ora che fai parte della banda devi conoscere tutto il giro, il ragazzo che incontrerai ora è Bieber, lui non gareggia mai, lui i fa avere macchine e armi" disse Monica.
Annuí senza dire nulla.
Nessuno aprì bocca dopo ciò.
Le ante dell'ascensore si aprirono, uscimmo e camminammo nel lungo corridoio, Santiago si fermò davanti ad una porta e senza bussare entrò.
Entrai dopo di lui e quando alzai lo sguardo vidi un ragazzo.
Era sicuramente più grande di me, ma di poco.
"Bieber lei è Audrey" disse Santiago.
"E così tu sei la famosa Audrey che ha battuto il grande Cameron Dallas" disse Bieber.
"A quanto pare le notizie girano in fretta qua" dissi guardando la stanza.
"Io sono Justin Bieber" disse guardandomi.
Non risposi.
"Non siamo qui per chiaccherare, passiamo ai fatti piuttosto, allora Bieber, Audrey è appena entrata nel nostro giro, ha sicuramente una mira che fa schifo e tu dovrai aiutarla, stessa cosa vale con la boxe" disse Santiago intromettendosi.
Come si permette di dire che ho una mira da schifo e che non so picchiare?
Vuole per caso provarlo sulla sua pelle questo grassone con i baffi stile omino delle Pringles di mezz'età?
Lo fulminai con lo sguardo ma non ribattei.
"Possiamo incominciare da ora"disse Santiago.
"Wo aspettate un secondo, state decidendo cose per me senza il mio consenso, non ho i vestiti adatti dietro e non posso oggi"dissi.
"Hai qualche impegno più importante per caso? " chiese Santiago infastidito.
"Beh si, sai com'è ho anche io una vita sociale e dei compiti da fare, ti ricordo che ho ancora sedici anni e che ancora sto studiando io " dissi con fare ovvio.
"Vuoi morire per caso?" Chiese Bieber.
"E tu?" Chiesi a mia volta creando contatto visivo tra me e lui.
"Ascoltami bene Smith,  non starò ad aspettare i tuoi comodi perciò che tu voglia o no tu oggi passerai la giornata ad allenarti" disse Santiago lanciandomi una borsa.
Se ne andò e mi lasciò li.
Bieber si alzò e mentre girava le chiavi tra le mani mi fece segno di andare.
Sbuffai e lo seguì.
Era molto alto, i capelli erano biondi tinti, si vedeva dalla riscrescita, aveva occhi color caramello e labbra carnose, era bello, molto.
Camminava velocissimo e quasi mi misi a correre per stare al suo passo.
"Potresti andare più lentamente? Sai com'è non tutti sono dei giganti con gambe lunghe quanto quelle dei giocatri dell'NBA" dissi acida.
Lui si fermò di colpo e si giro da me.
"Attenta a come parli ragazzina, potresti finire male" disse con tono freddo e distaccato.
Il modo in cui disse quelle parole mi fece rabbrividire.
Restai ferma per qualche attimo, fin quando la sua voce non mi richiamò.
"Ragazzina muoviti, non abbiamo tutto il tempo del mondo" disse.
Mi incamminai verso di lui e una volta arrivata ci incamminammo verso l'ascensore.
Da quel momento non fiatai più.
Questo ragazzo mi intimoriva.
Arrivammo nel parcheggio quando ad un certo punto si giro verso di me.
"Aspettami qui,vado a prendere macchina"disse e prima che potessi rispondere lui era già andato.
Dopo circa 5 minuti una Ford Mustang rossa si fermo davanti a me, il finestrino oscurato si abbassò.
Oh cazzo.
"E tu che ci fai qui?" Mi chiese Johnatan.
Incomincia a guardarmi in giro, ma quanto ci mette quel rammollito a prendere una di macchina?!
"Dovresti andartene" disse incominciando a camminare nella direzione in cui Justin si era incamminato.
Sentì uno sportello chiudersi e dei passi pesanti farsi sempre piu vicino a me.
Ad un certo puntò una stretta avvolse prepotentemente il mio polso e mi tirò indietro facendomi girare.
"Che diavolo ti prende?" Sussurrò Johnatan vicinissimo a me.
Alzò una mano e la posizionò sulla mia guancia.
Portavo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Avevo un nodo in gola e il batti cuore.
Ci stavamo avvicinando quando sentí quanlcuno tirarmi indietro.
Mi girai e vidi un Justin incazzato.
Ero così tanto presa da Johnatan che non mi accorsi nemmeno dell'arrivo di Bieber.
"Sali in macchina Audrey" disse Justin.
Restai ferma e immobile.
"Muoviti!" Urlò girandosi da me.
Mi spaventò tanto che indietreggiai e granai gli occhi per lo stupore.
"Coglione non permetterti di usare quei toni con le" disse Johnatan avanzando verso di lui.
Justin tirò un pugno fortissimo a Johnatan che non aspettandoselo non riuscì a schivarlo.
Si sentì il rumore dell'impatto e vidi Johnatan cadere all'indietro.
A tal punto corsi incontro a lui.
"Johnatan" urlai.
Piegandomi verso di lui.
"Cosa fai?! Alzati e sali in macchina ragazzina" disse Bieber.
"Fanculo stronzo!" Gli urlai addosso girandomi verso di lui mentre abbracciavo Johnatan.
Lo vidi serrare la mascella e i pugni.
Si avvicinò a me e mi prese con forza.
Mi strattonò e mi portò in macchina chiuse la porta sbattendo e andò dalla parte del guidatore.
Accese la macchina e partì sgommando.
"Tu sei completamente matto" dissi urlando.
Tirò fuori una pistola dai pantoloni e me la puntò alla tempia.
"Se non chiudi quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca, io ti giuro che ti sparo una pallottola in testa" disse.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
"Chiaro?" Chiese.
Annuí senza guardarlo negli occhi.
Arrivammo in un'altra palestra.
Uscimmo dall'auto e entrammo nell'edificio.
"Liberami una stanza" disse Bieber al tipo della reception.
"Vai nella tua solita stanza" disse l'altro.
Justin incominciò a camminare verso una meta a me sconosciuta.
Ad un certo punto si fermò e gli andai addosso.
Dischiusi le labbra e alzai lo sguardo verso il suo.
Niente, non trasmettevano nulla i suoi occhi.
"Gli spogliatoi sono di la, vatti a cambiare e poi raggiungimi qui " disse.
Feci come mi aveva detto e una volta che cambiai vestiti mi incamminai verso al luogo prestabilito.
Entrai nella stanza e notai che anche lui si era cambiato.
Aveva dei pantaloncini da calcio e una canotta nera che faceva vedere i tatuaggi sulle braccia.
Quando si girò noto che lo stavo guardando.
"Ti piace ciò che stai guardando?" Chiese con un sorriso strafottente in viso.
"Ho visto cose migliori" dissi incrociando le braccia al petto.
Smise di sorridere.
1 a 0 per me.
"Incominciamo il tuo allenamento, oggi facciamo un po' di boxe"
Incominciò col farmi fare della corsa poi gli addominali e flessioni.
Dopo un paio d'ore incomincia ad allenarmi con la boxe.
"No Smith,non é così che si danno dei pugni, ma sai difenderti?!" Chiese urlando.
Erano un paio d'ore che non faceva altro che insultarmi.
Presa da un momento di rabbia avanzai verso di lui.
"Dimmelo tu stesso se so o non so dare pugni" dissi incazzata prima di tirargli un pugno sulla guancia destra.
Lui rialzò lo sguardo e quando vidi che i suoi occhi erano cupi incominciai ad indetreggiare.
Lui a passi pesanti incominciò ad avanzare verso di me, il suo respiro si fece più pesante.
Ad un certo punto toccai con la schiena il muro e lui sorrise cupemente.

**************
Eieieieiei
Si lo so non mi son fatta sentire per mesi, e mi dispiace tantissimo😔
Ma prometto che cercherò di aggiornare ogni volta che potrò!
Ciao carissimeeeee
Un bacio e al prossimo aggiornamento 😘
Un bacio😘😘

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2015 ⏰

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