Capitolo 2

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La testa mi faceva tremendamente male tanto che ebbi un improvviso senso di nausea. Riaprii quindi gli occhi sbattendo le palpebre per l'opacità delle figure e rivolsi lo sguardo intorno a me. Ero steso a terra sull'erba ma non era quella della mia casa, anche perché ne abbiamo una parte troppo ristretta, vi erano d'altronde fin troppi alberi per essere casa mia. Mi alzai quasi di scatto ed ebbi un capogiro che mi fece sbattere la schiena contro un albero che mi sorresse fortunatamente o almeno credevo fosse stato un albero a sorreggermi in quel momento e non mi preoccupai neppure di chi in verità mi stava sorreggendo, sentivo solo tanto freddo. Un fruscio alle mie spalle catturò la mia attenzione ma il tempismo con cui mi girai fu al quanto ritardato, realizzando poi che era solamente uno scoiattolo.

Fui così attratto da quella piccola creaturina che non realizzai subito che qualcosa si era posato sulla mia spalla. Questa volta mi girai di scatto ed intravidi quella stessa luce di poco prima. E come se non bastassero i miei riflessi di merda anche la testa ora creava problemi. Ero in mezzo alla strada, come ci sono arrivato fin qui?

Avevo paura e credevo ovviamente che quella luce fredda era la causa del tutto. Non vedevo praticamente nulla e il mio cellulare era sparito, perfetto. Mi apparse poi ancora quella luce, poco distante da me e m'incantai ad osservare con quanta leggerezza ed eleganza si muovesse fra la natura, però avevo paura. Pensai di dover tornare a casa, non potevo affidarmi ad una luce, poteva essere anche solo frutto della mia mente.

Oltre alla paura ero anche molto curioso ed infinitamente affascinato da quella luce misteriosa, con i lineamenti di una persona. Avanzai verso questa dopo qualche minuto di riflessione e questa luce si bloccò dalla sua danza divina. Era voltata verso di me e mi fissava, cosa dovevo fare? La paura saliva a dismisura. Immaginai le peggior cose che mi sarebbero capitate se avrei fatto anche un solo passo avanti o se fossi rimasto lì un secondo in più.

Dovevo scappare? Non pensai, lo feci e basta e ciò che vidi subito dopo mi fece restare piuttosto perplesso.

La figura si era spostata, era ancora distante da me ma era una figura più nitida. Un ragazzo. Un ragazzo di luce. Stavo impazzendo sicuramente.

Mi guardò e nel suo volto illuminato intravvedevo una chiara espressione di tristezza.

Avevo rifiutato di essere spettatore alla sua danza. Magari per lui era importante. Ma che cazzo sto pensando?

Scossi la testa velocemente e realizzai che il mal di testa era decisamente aumentato, mi infilai le mani fra i capelli e chiusi gli occhi. Sapevo che non dovevo bere, non mi sentivo bene e ho rischiato, ho rovinato la mia stessa serata ed ora ero totalmente ubriaco anche se non mi ricordavo che fosse così da ubriachi. Stavo impazzendo forse è più probabile ciò.

Aprii gli occhi scostando le mani dai capelli e la figura, quel ragazzo era dinnanzi a me. Volevo urlare ma mi ritrovai pietrificato, come immobilizzato anche se non mi stava toccando, anzi, era a qualche centimetro di distanza da me. Era alto, molto più alto e la curiosità accecava, come la luce che emanava lui. Mi prese il viso fra le mani ed inspiegabilmente incominciai a piangere, per un momento ebbi paura di morire ma poi sentii il freddo delle sue labbra posarsi sulla mia fronte e mi sentì.. libero.

Questa sensazione strana che al suo bacio ebbi fu strana, fin troppo, mi sentivo benissimo. Sapete quando un attimo prima vorreste stendervi sul vostro letto a pensare ai dispiaceri della vita e un attimo dopo siete al settimo cielo? È inspiegabile tale emozione ma è decisamente qualcosa di bellissimo.

Non mi accorsi neppure che tenevo gli occhi chiusi e quando li riaprì non c'era più ed ero a casa.

Decisi di non raccontar nulla a nessuno, se dicessi che stavo in mezzo alla strada perché recuperavo da questa le chiavi ed un camion mi stava venendo contro ma magicamente non sono morto perché un ragazzo di luce mi ha salvato la vita e portato in un bosco e poi a casa senza che me ne accorgessi, voi ci credereste?

Però la voglia di rivelare il tutto era tanta. Troppa.

_ _ _

La mattina dopo mi svegliai presto, non avevo neppure dormito molto bene ma fortunatamente era domenica. Scesi dal letto e subito dopo le scale, andando in cucina a preparare la colazione. La sera prima decisi di trascrivere ciò che mi era successo, quello che avevo visto e ciò che avevo provato, anche se quest'ultima cosa la scrissi non nel migliore dei modi, forse perché neppure io sapevo con certezza cos'avessi provato.

Recuperai da un'anta le fette biscottate, la marmellata, poi da un cassetto presi un coltello e riposi il tutto sul tavolo, dopodiché mi preparai del latte caldo ma quando mi girai così da poter prepararmi le fette biscottate vidi che la marmellata non vi era più sopra al tavolo. Corrugai la fronte e pensai che per dimenticanza non l'avessi presa ma nell'armadietto non vi era, quando mi girai nuovamente invece era nuovamente lì, sul tavolo.

Pensai che fosse stato il sonno e tranquillamente mi misi a stendere il burro e la marmellata in una fetta biscottata che addentai. Stavo praticamente dormendo in piedi e non i accorsi che stavo scaldando troppo il latte, quindi con un balzo lo andai a spegnere velocemente e lo versai nella mia tazza aggiungendovi poi il Nesquik e presi un cucchiaino. Mi voltai nuovamente e notai che la fetta biscottata che avevo morso ora non c'era più. Pensai subito a quel ragazzo di luce.

"Sei tu? Che ci fai qui?" sussurrai con un filo di voce.

Sentii sgranocchiare e seguii quell'adorabile suono fino a giungere nel salotto.

"Stai facendo briciole ovunque!" sbuffai ed incominciai a guardare dietro ad una tenda. Era difficile poterlo vedere ora con la luce del sole che penetrava dalle finestre. Ero incuriosito, magari ora era diverso rispetto alla sera prima.

Una voce mi rispose, mi girai di scatto e vidi la tenda alle mie spalle muoversi, andai per scostarla ma non c'era nulla.

"Parli la mia lingua?" mormorai e decisi di seguire la scia di briciole a terra che portavano dietro al divano.

Non ricevetti ancor nessuna risposta vidi solo sbucare un ciuffo di capelli luminoso ed ora ero incerto se andare o no.

"Che cos'è?"

Sussultai e sgranai gli occhi. Aveva appena parlato ed ero confuso, tremendamente confuso, sia per la situazione, sia per la sua voce che dio, era assolutamente perfetta.

"È.. È una fetta biscottata, con marmellata.. tu.. tu cosa.." balbettavo decisamente troppo e fui interrotto da lui.

"Mi piace"

E sbucò fuori come se niente fosse, mi guardò e in un millesimo di secondo sparì dalla mia vista.



-Angolo autrice

Ehi persone!

Scusate se non ho potuto aggiornare prima, come state?

Vi piace la storia? Domande? I'm here!

Fatemi sepere se vi piace questo capitolo, un bacio.


Giulia


Cold Light. ❆ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora