Capitolo:43

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-"TUTTO BENE PICCOLA?"-

Non capivo cosa gli fosse passato per la testa. Erano seri? Un bambino? Idioti.
Come possono pensare di riuscire a crescere un bambino in queste condizioni?? Non sono mai a casa, litigano sempre, non riescono neppure a controllare me. Quando ero una neonata, si prendeva cura di me mia nonna perché mia madre e mio padre non sapevano come fare a crescere un bambino, io sono stata un errore, cioè loro in realtà non mi volevano ma sono capitata, loro mi hanno sempre odiata, io non dovrei mai essere nata, questo è ciò che mi ha raccontato la nonna prima di andarsene, per questo mi hanno fatto quella ramanzina sul sesso. Ora la nonna non c'è più, come faranno? Quel povero bimbo non merita una famiglia così. Bussai alla porta di Harry e mi venne ad aprire sua madre.

-"ciao cara" disse la madre dopo aver aperto la porta

-"tutto bene?" Chiese preoccupata

-"si, tutto bene. Harry è in casa?" Chiesi

-"mi spiace, è appena uscito, stava andando a lavoro" rispose

-"se vuoi puoi andare lì" disse sorridendomi

-"grazie mille" sorrisi anche io e uscii dal condominio. Aveva detto che lavorava al bar qui vicino. Lo so che non dovevo disturbarlo mentre lavorava e che tanto non avrebbe potuto ascoltarmi ma volevo vederlo, lui mi avrebbe calmata anche solo guardandomi. Corsi fino al bar, non ero mai entrata in quel posto, era parecchio bello: piccolo ma accogliente. Andai al bancone e ordinai un caffè.

-"certo, si vada pure a sedere signorina, glielo portiamo subito" disse cordiale la donna che puliva un paio di tazzine.
Andai a sedermi e aspettai il mio caffè. Presi il telefono e aprii Facebook, dopo poco arrivò il mio caffè.

-"Ecco a lei" disse il cameriere posandomi il caffè sul tavolo.

-"Harry" dissi alzando la testa dal cellulare

-"ehi ciao" mi salutò stampando mi  un bacio sulle labbra.

-"tutto bene piccola?" Chiese

-"non proprio" risposi

-"vai a lavorare ora, te ne parlerò quando finisci" continuai accennando un sorriso.

-"okay, ti amo" disse. Sorrisi e sorseggiai il mio caffè. Aspettai in quel bar finché Harry non ebbe finito di lavorare.

-"che ne dici di andare a mangiare qualcosa?" Chiese, io annuii

-"allora, che succede?" Chiese ancora

-"i miei" dissi semplicemente

-"che hanno fatto?"

-" aspettano un bambino" dissi

-"aspetta che??" Chiese incredulo, io annuii

-"oh cazzo" disse solo.

-"già, cazzo" risposi, Harry ridacchiò.

-"cosa c'è da ridere?" Chiesi

-" mi hai fatto ridere" disse, sorrisi e continuai a camminare cercando di restare al passo con lui che, avendo le gambe decisamente più lunghe delle mia, camminava parecchio più veloce.

-"sono così incazzata" dissi dopo qualche minuto di silenzio

-"con i tuoi?" Chiese ed io annuii.

-"porca troia, come pensano di poter accudire un bambino? Ci arrivo io a queste cose che ho solo sedici anni e non ci arrivano loro" continuai

-"vedrai che se la caveranno"disse Harry sorridendomi.

-"sai anche qual è il fatto preoccupante? È che mia madre dovrà stare in maternità ed io dovrò sopportarla per parecchi mesi, perché sarà sempre a casa" dissi

-"vorrà dire che starai da me e staremo più tempo insieme" disse sorridendo per poi cingermi in vita, sorrisi a mia volta . Lo amavo così tanto, lui riusciva sempre a farmi sorridere anche in situazioni come queste.

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