CAPITOLO 9

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Fecimo sei lunghe ore di viaggio che trascorsi pensando ai miei amici e con due cuffiette nelle orecchie.
Amo molto la musica, non so che farei se non esistesse.
Quando sono triste passo ore ed ore ad ascoltarla e mi aiuta a non pensare ai problemi che affronto ogni giorno.
Tornando alla 'questione viaggio' .... arrivammo a Seattle verso le 12:00 e andammo a fare un po' di spesa in un grande supermercato, forse il più grande che avessi mai visto.
Quanto mi mancava Boston, non smettevo di pensarci neanche per un secondo e avevo avuto per tutto il viaggio gli occhi lucidi.
Ma ormai non ero più li, ero a Seattle dove speravo di farmi una vita migliore.
Finita la spesa, salimmo in macchina, diretti verso la nostra nuova casa.
Quando arrivammo mio padre parcheggió la macchina e mia madre aprí il cancelletto della nostra nuova villetta.
Successivamente aprí anche il portone di casa ed io e mio fratello rimasimo a bocca aperta.
La villa era molto grande con un salotto con il camino, la cucina immensa e la sala da pranzo con un tavolo largo e ovale.
Al piano di sopra c'erano quattro camere una per me, una per mio fratello, una per i miei genitori e una per gli ospiti.
Dovevo ammettere che non era per niente male, quella casa mi piaceva molto.
Trascinai la mia valigia su per le scale fino a quando arrivai in camera e riuscii a svuotare il mio ingombrante bagaglio.
Era ormai ora di pranzo e scendendo dalle scale sentii un buon profumino invitante...

YOUNG AND FREE || NIALL HORANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora