2nd call.

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Notte fonda.
La ragazza miracolosamente era sveglia, il giorno dopo non aveva scuola così aveva deciso di rimanere sveglia il più possibile, sperando in un messaggio del suo anonimo.
Il telefono vibrò fra le sue mani per un tempo prolungato, essendo una chiamata, con su scritto Numero privato.
Rispose senza pensarci due volte, con il cuore in gola avendo un po' paura di chi potesse essere.
-Posso raccontarti la prima volta di cui mi sono innamorato di te?
La ragazza stette zitta, rimanendo senza parole alla voce roca del ragazzo.
-Eri a scuola, il tuo primo giorno. I capelli ti arrivavano continuamente davanti al viso dalle guanciotte rosse per il freddo e guardavi tremante ogni persona che avevi attorno. Eri così bella...
Socchiuse gli occhi alla sua voce, lasciandolo continuare senza interromperlo.
-Ci credi ai colpi di fulmine?
Io sì, io mi sono innamorato di te a prima vista, al primo sguardo e al primo tocco. Io ricordo ogni singola cosa di te e che ho avuto con te.
Il cuore batteva forte nella cassa toracica della ragazza, lasciandosi sfuggire un grosso sorriso sulle labbra rossastre.
-Non mi sono mai fatto vedere da te perchè ho troppa paura.
Sono così debole, non ho mai avuto amici perchè io sono sempre quello strano, il fantasma.
Joe era il mio migliore amico un tempo, ma appena entrò in questa scuola cambiò del tutto, entrò in brutti giri e iniziò ad insultarmi e picchiarmi, sapendomi fragile.
La ragazza aggrottò le sopracciglia, trovando davvero stupido abbandonare qualcuno improvvisamente.
-Non sei solo, hai me adesso.
Io voglio vederti Anonimo, non sai quanto. Non sei strano. Non me ne andrò più ora che so tutto questo.
Ti prego, vediamoci.
E il ragazzo acconsentì, fidandosi completamente di lei.

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