Capitolo due

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Non credevo ai miei occhi. Mia madre è distesa per terra,non si muove e il suo corpo sembra affogare nel suo stesso sangue.. -MAMMA!- urlo. Non risponde,il suo corpo non da nessun segno di vita. Sposto lo sguardo su mio padre. La sua maglietta bianca è testimone di ciò che successo, macchie rosse sono su di lui. Tiene in mano una bottiglia di vetro rotta. Mi guarda in modo strano,quasi malizioso. Viene verso di me. Riprendo il controllo delle mie gambe,fino a un secondo fa paralizzate dalla paura, inizio a correre e per mia fortuna mio padre è così ubriaco da inciampare molte volte su suoi stessi passi. Entro in camera e mi nascondo dentro l'armadio,sperando che mio padre non mi trovi. Per la prima volta posso dirlo, ho paura,ho paura per mia madre che giace per terra sul pavimento,ho paura che sia morta,ho paura che mio padre mi trovi. Sento la porta aprirsi di colpo. Trattengo il fiato,non mi deve trovare,no. I suoi passi pesanti risuonano nella stanza. Si fanno sempre più vicini poi di colpo si ferma. -Dai,ti piacerà vedrai. La mia puttana ormai è morta ma non ti preoccupare presto lo diventerai tu.- dice. Mi sento disgustata dal suono di quelle parole pronunciate da lui,dalla persona che mi ha creato,da mio padre cioè pensavo fosse mio padre ma ora è solo un essere orribile,un mostro sconosciuto. Ricomincia a camminare finché non si ferma lì, proprio davanti all'armadio. L'odore di alcool è così forte che ne vengo nauseata. Le ante dell'armadio si aprono e davanti a me c'è quell'orribile figura che fino a ieri chiamavo papà. Mi afferra per un polso e mi trascina verso di lui. L'odore di whisky per poco non mi fa vomitare.

I'm ClareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora