terzo

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Il nostro rapporto cambiò radicalmente quando Ashley -per intenderci, la mia strana amica un po' bassina- si mise con uno dei tuoi amici.

Lei mi disse che mi avrebbe fatto conoscere un ragazzo un po' diverso in una cena a quattro: io, lei, il suo ragazzo e il mio misterioso accompagnatore.
Prese la situazione come scusa per portarmi a fare shopping nonostante la mia repulsione per essa.

Aspettò la cena con più ansia di me.

Mi truccò in modo innaturale e pesante, poi mi obbligò a vestirmi con abiti che mai e poi mai mi sarei messa. Uscimmo di casa con un pensiero positivo per la serata ed io quasi mi costrinsi a sorridere.
Più ci avvicinavamo al ristorante e più il mio sorriso diventava vero perché pieno di speranza che quel misterioso ragazzo fossi tu.
Naturalmente, si spense quando capii che non eri il ragazzo che mi aspettava con un mazzo di rose all'ingresso del ristorante.
La serata mi sembrò un'intera delusione finché il ragazzo di Ashley ed il mio accompagnatore non si alzarono all'improvviso discutendo e uscirono dalla sala.
A quanto pare c'era un loro amico che non stava simpatico al mio accompagnatore che voleva aggregarsi al gruppo nonostante non c'entrasse nulla.

Ora rispondi, che ti é saltato in mente quella sera?

Arrivasti con un paio di jeans ed una maglia azzurra sotto ad una giacca elegante; un misto orribile.
Ti sedetti davanti a me e mi sorridesti.
Un "ciao, mi chiamo Josh" mi bastò per abbandonare il mio accompagnatore e prendere un hotdog insieme a te in una periferia sotto ad una pioggerellina di inizio novembre.

Ma perché così tutto ad un tratto mi parlavi?
Lo scoprii poco dopo e non fu una sorpresa molto piacevole.

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