Leon, a quanto pare, non si stanca mai.
Ma Kenneth e Gwendolyn lo fanno. Gli chiedono di fermarsi un attimo, ma lui è impassibile. Infatti, dopo averli visti rimettersi in piedi, stremati e ricoperti di sangue, si mette a correre su una salita. Anche se non ne può più, Gwen sorride tra sé e sé. Se la sta cavando meglio del previsto. Hanno trovato la chiesa dov'è rinchiusa la ragazza che Leon sta cercando, Ashley, ma la porta è bloccata. Così ora stanno andando a cercare il sigillo che potrebbe sbloccarla. Kenny, alla fine, glielo aveva detto. Le aveva raccontato di Mina, della ragazza che era con lui prima di finire in una trappola per orsi e morire. Gwen aveva rabbrividito, cercando di nasconderlo. Le trappole erano davvero una cosa da poco, nel gioco. Lei aveva visto morire il suo Leon in modi ben peggiori, ma mai per una stupida trappola. Se era morta per così poco, cosa sarebbe accaduto a loro più avanti? Per questo Gwendolyn cerca di non prenderla troppo sul serio, tutta questa faccenda. Appena aveva capito dove si trovasse, si era data per morta. In realtà è come se lo fosse, zombie tanto quanto gli abitanti di El Pueblo. Allora, perché preoccuparsi? Se muore, sarà come morire una seconda volta: almeno non ci rimane troppo male.
Vorrebbe dirlo a Ken, ma non capirebbe. Quindi aspetterà che passi un po' di tempo, prima di dirgli il suo modo di pensarla. Non sembra, ma Gwen ha paura tanto quanto può averne Kenneth. Cerca solo di non pensarci troppo.
I tre raggiungono un'altura, ed i ragazzi ansimano terribilmente: non ne possono più di correre. Gwen osserva i piedi di Ken coperti a malapena da un paio di calzini e si considera fortunata nel portare le scarpe da ginnastica. I tre si sporgono leggermente, ma lei non ha bisogno di vedere, perché sa già dove si trovino.
Sono al lago.
Odio quel figlio di puttana, pensa Gwen, accigliandosi. Leon si abbassa, ed i giocatori fanno lo stesso. L'agente prende il binocolo e lo porta agli occhi. C'è una barca nel bel mezzo del lago, al bordo della quale vi sono due uomini. Questi si piegano per prendere qualcosa (è il corpo di uno dei due poliziotti in macchina ad inizio gioco) e lo buttano in acqua.
<<Merda.>> sussulta Leon, tornando a guardare più attentamente. Gwen lancia un'occhiata a Kenny, che la osserva con lo stesso sguardo preoccupato. Si affretta a tornare in sé e gli sorride, alzando il pollice. Il ragazzo scuote il capo, borbotta qualcosa, e torna a guardare il lago. I due che erano sulla barca se ne vanno in fretta, mentre il corpo giace sulla superfice dell'acqua. Questa, poco dopo, trema ed improvvisamente, ne esce fuori una creatura nota come Del Lago. A cosa somiglia? Gwen non ne ha la minima idea. Forse ad una lucertola senza zampe, enorme e... no, meglio non pensarci. È un mostro, serve sapere altro? Leon nel vederlo sobbalza, per poi osservare la creatura tuffarsi in acqua e tornare nelle profondità del lago. Impassibile come sempre, Leon torna indietro e prende il sentiero a sinistra, sentiero che porta proprio sulle sponde del lago. Kenny sussurra alla ragazza se siano costretti a farlo, facendola rallentare. Lei risponde affermativamente. Beh, non le va più di tanto di restarsene sull'altra sponda in compagnia di un suo compagno di scuola che molto probabilmente la sta odiando. Il motivo? Forse è meglio non saperlo. Dopo una breve corsa, Leon sale su una barca adagiata sul lago, sedendosi e mettendosi comodo. Prima di partire, alza lo sguardo sui due, che sono ancora incerti sul da farsi. Leon chiede loro cosa vogliano fare, alzando un sopracciglio. Kenny e Gwendolyn si lanciano un'occhiata, distogliendo immediatamente lo sguardo. La ragazza scuote il capo tra sé e sé, determinata. Così sale a bordo, rivolgendo a Leon uno dei suoi soliti sorrisi: sorrisi che le riescono piuttosto bene. Appena si siede, una fitta allo stomaco la costringe a stringere i denti. Dopo un po', riluttante, sale anche Ken. Gwen lo vede tremare e lo osserva preoccupata. Tende il braccio verso di lui, per toccarlo, per fargli capire che non è solo in questa situazione, ma lui ritrae la spalla e si scosta da lei. La ragazza lo ignora, chiedendosi se si riprenderà mai dalla morte dell'amica, fissando un punto lontano. Tutto, pur di non dover guardare l'acqua sporca sotto di sé. Nella barca, ricorda la ragazza, vi sono anche degli arpioni. Fortunatamente sono in un videogioco, quindi i suddetti arpioni non finiranno mai. Gwendolyn sorride serena, cercando di non dar peso alle fitte allo stomaco continue, e per rilassarsi decide di rifarsi la treccia.
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Press Start.
FantasyMina sta giocando ad un gioco che le hanno comprato da pochi giorni. Sono ore che prova e riprova, ma nulla da fare: continua a perdere. Quando si dice che sì, quello sarà il tentativo vincente, un tuono fa tremare i vetri della sua stanza e tutt...