8 Iniziando nel modo sbagliato.

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<<Ragazzi...>> chiama Daniel, sussurrando <<...ho sentito qualcosa.>> Kenneth si blocca di scatto, seguito a ruota da Danny e Gwen.

Joshua invece cammina imperterrito, aumentando il passo:

<<Io non mi fermerei.>> suggerisce loro, allontanandosi sempre di più. Cavolo se ho paura, pensa nel mentre Josh, mostrandosi sicuro di sé con gli altri. Ma questo è il suo gioco, e vuole giocarlo fino alla fine. La notte è scesa da un pezzo e lui li ha sentiti da parecchio tempo. Gwendolyn, che evidentemente non ci aveva mai giocato, si era lamentata per la poca durata della luce e Joshua, pazientemente, le aveva spiegato che lì il giorno dura solo dieci minuti. Cosa ha sentito Josh? Beh, di tutto. Il rumore graffiante dei ragni, il gemito degli zombie, le ossa mosse l'una contro l'altra degli scheletri e i piccoli e deboli passi dei creepers. E la sua casa è ancora così lontana. Se ne incontrassero uno, che potrebbero fare? Per sicurezza, Joshua accelera ancora il passo. Il ragazzo si ferma un minuto, aguzza la vista e individua una torcia a sinistra. Una volta si era allontanato da casa, giusto un attimo, e non l'aveva più ritrovata. Si era maledetto per settimane finché non era riuscito ad intravedere il modesto tetto di pietra sul fianco di una montagna. Un rametto si spezza e Gwendolyn lancia uno strillo acuto, stringendosi contro Kenneth. Josh alza gli occhi al cielo.

Come si può avere più paura di Minecraft che di un Resident Evil?

Eppure, odia ammetterlo, quella notte lo sta spaventando. Gli alberi sono alti come spettri e il fogliame nasconde loro la luna. Almeno hanno le torce ad illuminarli. Ed ecco che, ad un tratto, la costruzione in pietra fa capolino, vicina ma mai così lontana. La indica ai ragazzi dietro di lui, i quali sospirano di sollievo. Quella foresta è spettrale più di quanto lo fosse il cimitero avanti alla chiesa nella quale avevano trovato Ashley. Joshua ha già individuato un paio di scheletri nei pressi della sua casa quando un albero si muove. Socchiude gli occhi, aguzzando la vista: non è un albero, come potrebbe esserlo? È un enderman.

<<Cos'è quello?>> chiede Gwen, avvicinandosi, ed alzando pericolosamente lo sguardo.

<<Per l'amor di Dio!>> grida Joshua, fermandola <<Non lo guardare!>> la ragazza distoglie gli occhi in fretta, abbassando il capo. I quattro si immobilizzano, tutti con lo sguardo rivolto verso il terreno. Josh sente la terra tremare sotto i suoi piedi, e capisce che l'enderman si sta muovendo nella loro direzione:

<<Non-lo-guardate.>> sussurra ancora una volta, alzando gli occhi sui ragazzi. Gwen è così tentata di farlo che preferisce coprirsi gli occhi con le mani. Josh volta il capo e vede la gamba del nemico passargli accanto ed accarezzargli i capelli con leggerezza, facendolo rabbrividire. Anche lì funzionano le stesse regole che vi erano nel gioco precedente? Le cure non funzionano? Joshua sgrana gli occhi, spaventato: e se non avesse effetto su di loro neanche il cibo? E l'acqua? In Resident Evil hanno corso per fin troppo tempo, ma la sete che provava in quel gioco è sparita del tutto. L'endermen si blocca di scatto e Josh abbassa di nuovo lo sguardo, senza riuscire a smettere di tremare. Sente le viscere attorcigliarsi e bruciare. Non l'ho guardato, ricorda lui, nel panico, e sperando che sia davvero così, no, non l'ho guardato. L'enderman torna indietro e si ferma avanti a Josh, imperturbabile, inespressivo. Tra tutte le creature in Minecraft, l'enderman lo ha sempre inquietato di più. Sarà quel suo non produrre effettivi suoni, sarà per l'altezza, o forse per il semplice fatto di non poterlo guardare. Il viola lo illumina per un singolo e pericoloso istante, poi l'enderman svolta a destra e continua per la sua strada.

<<Oh porca troia.>> butta fuori Kenneth, sospirando <<C'è mancato poco.>> dannatamente poco, riflette Joshua, per poi condurre i ragazzi verso la sua casa.

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