Nico si sentiva uno straccio: possibile che la sua vita fosse un tale schifo? Dopo il primo momento basato sui sensi di colpa, si era accorto che lui non aveva fatto davvero nulla di male: non aveva illuso Jason, non l'aveva baciato lui e non aveva tradito la fiducia di Will. Quindi era giunta la rabbia, rendendosi conto che le persone che gli erano più care alla fine avevano deciso di ferirlo più di quanto avrebbe potuto mai fare un qualsiasi bullo, e si arrabbiò con Jason che l'aveva baciato, con Will che se n'era andato come se la colpa fosse sua, con Percy che continuava a stare con quella bella ragazza dai ricci biondi, con Bianca che l'aveva abbandonato quando aveva più bisogno di lei. Infine si rese conto che nemmeno quella era l'emozione giusta, quindi si abbandonò a una tristezza profonda.
Era davvero così impensabile volere qualcuno al proprio fianco e sperare che questa persona non lo abbandonasse fino alla fine? Era così impossibile che si avverasse il suo desiderio?
Evidentemente sì: aveva sopravvalutato l'amicizia per Jason, la fiducia nei confronti di Will, l'amore per Percy e l'affetto profondo per Bianca. I sentimenti non bastavano per tenere le persone vicine a lui, e Nico non conosceva nessun altro modo per legarli a sé. Aveva fallito, e ora non si sarebbe più aspettato nulla dalle relazioni umane. Avrebbe centellinato la sua amicizia, negato fiducia, allontanato l'amore e l'affetto: l'utopia era finita, e lui era ritornato al punto di partenza.
Solo in seguito si accorse che pure questo pensiero era completamente sbagliato, ma ci vollero ben due confessioni per farglielo capire.
Nel momento stesso in cui Will mise piede in casa si pentì di essersene andato. Nico era stato sincero con lui, gli aveva detto ciò che era successo e si era fidato di lui. Voleva mettere chiarezza ai suoi sentimenti e Will gli aveva negato ogni comprensione, lasciandolo solo nella sua cameretta e abbandonandolo quando invece aveva bisogno di lui. Aveva rotto la promessa fatta con se stesso, e soprattutto aveva incolpato qualcuno che non ne poteva nulla. Nessuno ne poteva nulla, in realtà: Nico non si era mai comportato in modo scorretto nei suoi confronti, non era lui che aveva baciato Jason, e lo stesso Jason non aveva colpe, d'altronde non conosceva i veri sentimenti di Will, quindi come avrebbe potuto tradirli? Non era colpa di nessuno, semplicemente tutti erano caduti nelle trappole che il destino aveva teso loro per divertirtimento. E tutti, puntualmente, avevano fatto il suo gioco, allontanandosi l'uno dagli altri senza un vero e proprio motivo.
Will desiderava come non mai poter tornare a quell'abbraccio dato davanti alla casa di Octavian, con lui in lacrime, Jason che tremava e Nico che sospirava piano, rassegnato. Ma purtroppo non era possibile, quindi l'unica cosa da fare era mettere a posto tutti i pezzi, e non permettere al destino di averla vinta, almeno per il momento.
Il primo giorno in cui seppe che Nico sarebbe tornato a scuola, Jason decise di mettere a posto una volta per tutte le cose con Nico e, per far ciò, si diresse direttamente nella classe di greco antico, sperando che l'amico non avesse perso le proprie abitudini e che fosse sempre lento come un vecchietto rachitico a mettere a posto le sue cose.
Entrò nella classe e sorrise un poco vedendo che le sue supposizioni erano esatte, quindi andò veloce verso il suo banco. Poco prima, però, che lo sguardo di Nico incrociasse il suo, vide Will, che si trovava qualche posto più indietro, scattare anch'egli verso Nico che, nel giro di un secondo, si ritrovò circondato.
«Che volete?» chiese Nico, sorpreso.
Will divenne rosso, quindi disse: «Io devo parlarti in privato».
Jason lanciò un'occhiata a Will, quindi disse: «Anche io».
Nico li squadrò, quindi disse, cercando di nascondere un sorriso divertito senza però riuscirci molto bene: «Secondo me abbiamo tutti qualcosa da dirci. Che ne dite se nessuno parla in privato con nessuno e facciamo una seduta di gruppo?»
Jason sbiancò: che Nico avesse parlato del loro bacio a Will? Sarebbe stato imbarazzante parlarne con l'altro davanti! Vide però anche Will diventare improvvisamente cinereo e perdere per un momento la sua abbronzatura da brasiliano mancato, e questo gli suggerì che neppure lui era molto felice della proposta di Nico. Eppure, chissà perché, entrambi acconsentirono.
Uscirono e andarono in un angolo del cortile, cercando un posto tranquillo dove non essere disturbati, quindi Nico prese la parola, facendo un enorme sospiro: «Su, ditemi quello che dovete».
Will si schiarì la voce, quindi, cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo di Jason, disse: «Io volevo scusarmi per come mi sono comportato ieri, non è colpa tua se... ecco, Jason ti ha baciato e se, mentre mi baciava, aveva in mente te».
Jason sobbalzò, rosso in viso: quindi Nico aveva raccontato tutto a Will! Perché?
«Nico, si può sapere che accidenti ti è preso? Pensavo fosse una cosa fra me e te, io...-»
Ma venne interrotto da Nico che, serio come non mai, disse, sorprendentemente non rivolto a lui: «Will, diglielo. Deve saperlo da te, e credo sia il momento giusto».
Will abbassò lo sguardo sulle sue mani: «Ecco, Jason... il punto è che io e Nico avevamo fatto un patto: che io avrei aiutato Nico a conoscere Percy e che lui, beh, mi aiutasse con te».
Jason perse un ennesimo battito. Quindi Will... Oddio, sono stato uno stronzo senza nemmeno accorgermene.
«Ah» balbettò, sfiorandosi la cicatrice sul labbro, a disagio: «Quindi tu...-»
Ma Will, troppo a disagio, lo interruppe e confermò: «Sì».
«Scusami, io non sapevo che...-» iniziò Jason, a disagio.
«Comunque ho capito che ti preferisco come amico piuttosto che... insomma, hai capito» balbettò poi Will, sempre più rosso.
La risposta di Jason venne però zittita da Nico che, con un sorriso amaro, disse: «Lo sappiamo, Jason, che sei stato uno stupido a non accorgertene. Ma ho la sensazione che lo siamo stati tutti, quindi mettiti il cuore in pace».
Gli altri due annuirono piano, ancora in imbarazzo. Quindi toccò a Jason parlare: «Io Nico invece volevo dirti che ho capito. Mi rassegnerò e andrò avanti, troverò una ragazza...-» si interruppe, poi sorrise piano e continuò: «O un ragazzo a cui piaccia sul serio. Però non voglio buttare via la nostra amicizia, va bene? Insomma, ti ho parato il culo per tre anni, vuoi che ti lasci proprio ora?». Si sentì sollevato a dirlo, e lo fu ancora di più vedendo il sorriso che di nuovo nasceva nelle labbra sottili di Nico.
Quello che nessuno si aspettava, era però quello che successe dopo; Nico incominciò a parlare a sua volta: «Ecco, visto che siamo in vena di confessioni, direi che è il momento anche della mia confessione» e, detto ciò, li lasciò lì impalati che, con gli occhi sgranati, lo videro andare da Percy che stava poco lontano da loro. Li videro appartarsi e videro Nico parlargli fissandolo dritto negli occhi, poi videro Percy grattarsi la testa a disagio e spalancare gli occhi. Videro infine Nico non aspettare la risposta dell'altro e dirigersi di nuovo verso di loro, con un sorriso amaro e una nuova luce negli occhi.
Fu Will a dare voce alla sorpresa di entrambi: «Che hai combinato?»
Nico sorrise di nuovo: «Gli ho detto che ho avuto una cotta per lui, ma che non è il mio tipo».
Ci fu un coro di risposta: «Cosa?»
«Già» rispose l'altro semplicemente, come se non avesse fatto qualcosa di completamente assurdo e impensabile, considerando la sua timidezza.
Will e Jason si guardarono negli occhi per la prima volta, stupiti, quindi Will scoppiò a ridere. Jason non sapeva che fare, ma dopo un po' la risata di Will divenne così contagiosa che non poté non ridere a sua volta, cosa che fece sorridere anche Nico.
Chissà che spettacolo strano dovevano essere: tre ragazzi in un angolo del giardino, a ridere senza ragione. Ma a loro non importava: erano insieme, e per il momento bastava.
Note:
Sappiate, o lettori adorati, che questa è la prima parte dell'ultimo capitolo, nonché la conclusione della storia. Infatti la seconda parte sarà più che altro un epilogo, non un capitolo in sé. Vi ringrazio comunque per aver letto fin qui, anche se so già che la prossima volta avrete quasi una pagina intera di note di ringraziamento, perché non so davvero cosa dire! E niente, spero che siate felici della conclusione di tutte le peripezie dei cari Will, Nico e Jason, e che possiate apprezzare anche l'epilogo.
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The map that leads to you
Fanfiction"Deve esserci qualcosa di strano in me, qualcosa come un gene particolare che attira la sfiga o uno spirito maligno che mi perseguita." Era questa la conclusione a cui Nico era giunto dopo l'entusiasmante giornata appena trascorsa e, più ci pensava...