Capitolo 2

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"Penso che... si, penso che ti lascerò vestire" mi disse Patrick leggermente imbarazzato

"Si scusami me ne ero dimenticata" chinai il capo imbarazzata.

"Ei, non ti devi imbarazzare Juls, è tutto ok" mi rassicurò lui

Detto questo se ne andò e io ripensai a quanto successo durante la notte, le ferite mi facevano ancora male, doveva esserci andata giù pesante madre Teresa, pensai.

Uscì dalla stanza e scesi le scale, incontrai madre Teresa che stranamente non mi rivolse parola e andai dritta in cucina. Non c'era più nessuno così mangiai e andai verso i bagni.

Dopo essermi fatta un bagno andai in isolamento e ci rimasi fino la sera, era un giorno di merda, mi sentivo più inutile del solito, andai sul tetto e chiusi gli occhi.

Dopo infiniti secondi sentì il fiato di Patrick sul collo

"Ciao"

"Patrick?"

"No, madre Teresa" mi disse ridendo

"Oddio dov'è Patrick? Cosa ne hai fatto di lui?" risi anch'io

"E' da molto che sei qui?"

"No,non molto ma ci vengo spesso; è l'unico posto in cui posso essere veramente sola anche se spesso vorrei parlare con qualcuno" mi scese una lacrima

"Da quanto sei rinchiusa qui dentro?"

"Quasi otto anni"dissi con malinconia

"Dio che inferno"

"Già, e tu invece? Come mai sei qui?"

"I miei sono morti in un incidente in macchina sei mesi fa, ero molto ricco ma dopo la loro morte l'unico mio parente, mio zio si prese tutti i miei soldi e cambiò il suo nome. Ora io risulto senza parenti e mi hanno spedito in questo posto di merda."

"Mi dispiace per i tuoi"

"Non ti preoccupare, non erano praticamente mai a casa, mi ha cresciuto la mia balia perciò non mi mancano."

"E tu invece?"

"Io cosa?" chiesi un po' confusa

"Raccontami la tua storia"

"Sono arrivata qui all'età di nove anni, non so niente della mia vita prima di qui. Quando sono arrivata è ho accidentalmente ucciso la suora mi hanno messo sotto i ferri, mi hanno spazzato via tutti i ricordi che avevo, so solo che mi chiamo Julie White e che sono nata il 9 luglio, non so altro."

"Scusa non volevo farti ricordare"

"No, stai tranquillo non fa nulla davvero" gli sorrisi

"Hai mai pensato di scappare?" mi chiese dopo un po'

"In questi giorni continuamente"

"Pensi ci sia una possibilità di andarsene?" mi chiese un po' preoccupato

"Ci spero, è l'unica cosa in cui credo"

"Allora sai cosa ti dico? noi ce la faremo, andremo via da qui, scapperemo"

Ci abbracciammo e dopo tanto tempo mi sentì finalmente felice

Dopo un po' rientrammo in camera e lui andò nella sua, all'ora di cena andammo a mangiare e dopo tornammo sul tetto.

"Ne vuoi?" mi chiese

"Ehm... cos'è?"

"Davvero non sai cos'è?" mi chiese sorridendo

Nessuno mi può salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora