Pochi minuti erano passati da quando ero scappata dall'orfanotrofio ma già mi sentivo assalire dei dubbi.
Ho fatto bene ad andarmene?
Forse dovevo stringere i denti e continuare?
Cosa farò adesso? Non ho soldi, una casa, un lavoro, niente di niente.Più pensavo a queste cose e più la scena di madre Teresa e Pat mi appariva davanti.
Ero stata troppo buona in vita mia, avevo eseguito fin troppe regole. Questo era tutto ciò che mi era rimasto, la dignità, la forza di volontà di andare avanti e di iniziare a vivere. Da quel giorno sarebbe rinata una nuova Julie, nessuno poteva fermarmi.
Cominciai ad accelerare il passo e dopo un oretta arrivai in città. Ero stanca, mi dolevano i piedi ed ero davvero assonnata. Sentivo del rumore in lontananza. Lo stridio della strada mi incuriosiva tanto che arrivai velocemente nel punto preciso in cui si stavano svolgendo delle gare clandestine di auto.
Mi bloccai di colpo, sentivo puzza di guai ma tanto non avevo nulla da perdere e poi cosa mi sarebbe potuto accadere?
Mi avvicinai sempre di più fino a che la gente schiacciata mi bloccava la visuale, c'erano ragazze mezze nude che ballavano e incitavano i ragazzi a vincere la gara. Gli altri ragazzi puntavano soldi sulle corse ed io stavo lì impalata ad osservava tutto ciò che mi circondava.Il suono di una sirena mi risvegliò dal mio stato in trans, iniziarono a travolgermi, la gente impazzita sembrava molta più di quanta c'è n'era al mio arrivo, non sapevo cosa fare, la polizia si stava avvicinando ed io ero a più di mezzo chilometro dalla prima costruzione che poteva nascondermi, mi sudavano i palmi, iniziai a correre verso il nulla ed inciampai in un tombino. Mi storsi una caviglia, non riuscivo a correre, zoppicavo. Mi pulii i palmi sporchi di sangue sulla divisa e continuai a camminare nonostante il dolore. Lo stridio di gomme mi fece sobbalzare, un'auto era a meno di un metro da me.
"Veloce sali" mi disse la ragazza alla guida dell'auto
Non me lo feci ripetere due volte e velocemente salii in macchina
"Grazie" mormorai, anche se non sapevo dove stessimo andando ma almeno ero salva dalla polizia.
"Sono Alex, piacere di conoscerti"
"Julie, piacere mio"
La ragazza era rilassata, non sembrava preoccupata nemmeno un po' anche se avevamo la polizia a meno di un miglio di distanza. Era vestita in modo abbastanza sportivo, jeans scoloriti, maglia bianca, giubbotto di pelle e stivali. Anche se non ero un genio e non ne capivo nulla di macchine potei capire che quell'auto era truccata e che lei sicuramente era lì per la gara.
"Non ti ho mia vista prima d'ora, non frequenti spesso questi posti vero?"
"No in realtà è la prima volta"
"Capisco, ho visto che ti eri fatta male e che non avevi un' auto, altri cinque minuti e la polizia ti avrebbe presa"
STAI LEGGENDO
Nessuno mi può salvare
Diversos"Pensavo di essere sola, avevo paura che la vita mi avrebbe risucchiato un giorno l'altro ma non successe mai.'' Vissuta per anni nel peggior orfanotrofio di New York Julie non ha sogni,speranze, non sa cos'è l'amore,l'amicizia. All'età di 17 anni s...