Capitolo 3

561 37 2
                                    


Il muro di cinta era alto, grigio, coperto da fili e sensori e coronato da un lungo filo spinato e, a occhio e croce, elettrificato. Mi accesi una sigaretta, fissandolo con aria curiosa, -Be'... me lo immaginavo diverso. Più basso, magari... superabile, perlomeno.- Lupin, stranamente, non disse nulla e continuò a fissare il muro con una faccia stranamente scura. Goemon scosse la testa, -Il tuo piano sta saltando, Lupin.- Buttai la sigaretta a terra e la schiacciai con un piede, -Se è davvero così, ci conviene tornare a casa, compare. Alla tua bella Fujiko è sfuggito un muro di cinta gigantesco, ha toppato alla grande, Lupin!- Il ladruncolo ringhiò, stringendo i pugni, -Non ha toppato, ha solo sbagliato un po' le misure!-

-Un po'?! Lupin, è enorme! Come faccio a sparare alla finestra se non la vedo nemmeno?!- Sbuffò, contrariato, e corse verso il cancello. S'inginocchiò a terra, poi si sdraiò, poi si ritirò in piedi e fece qualche passo verso sinistra, poi tornò a destra. Io e Goemon ci fissammo, perplessi, poi lo raggiungemmo. -Cosa stai facendo?- Lupin, sdraiato a terra a pancia in giù, sospirò spazientito, -Cosa ti sembra che stia facendo, Goemon?! Sto cercando di capire come si possa prendere quella finestra maledetta!- Si sedette a gambe incrociate, sfregandosi il mento con gli occhi chiusi, -Da qui si vede l'angolo destro... pensi di potercela fare, Jigen?- Mi chinai accanto a lui, il ginocchio mi scricchiolò un pochino, e guardai verso la casa. Annuii, scazzato, -Sì... si può fare!- Mi tirai in piedi e mi spolverai i calzoni, -Sparo e poi entro o vi aspetto qui?-

-Spari e aspetti la polizia, appena si apre il cancello entrare tutti e due. Chiaro?- Annuii, calandomi il cappello sugli occhi, -Chiaro. Goemon, tu che fai?-

-Ti aspetto qui, dietro il muro di cinta, al buio.- Annuii di nuovo e presi la pistola, mentre il samurai andava verso la zona d'ombra e il ladruncolo s'infilava l'uniforme da poliziotto. Sospirai, presi la mira e sparai. Vidi il proiettile rimbalzare contro il vetro e il rumore dell'allarme mi spaccò i timpani. Mi tappai le orecchie con ancora la pistola in mano. Quell'allarme non era collegato alla polizia, la polizia lo sentiva direttamente! Le volanti arrivarono dopo pochi minuti, le guardie nel parco aprirono il cancello e noi entrammo di soppiatto, prima che chiudessero il cancello. Le guardie erano tantissime, alcune seguirono la polizia, molte non si mossero dalla loro posizione. Mi scrocchiai le dita, aspettando nel buio l'azione. Una guardia mi vide e mi si avventò contro, la colpii alla spalla con un colpo liscio. Tirai un calcio al suo mitra, che finì tra i cespugli, e avanzai, accendendomi una sigaretta. Goemon ne aveva già atterrate tre e cominciavo ad annoiarmi un pochino. Una guardia mi sparò contro, centrando in pieno l'albero che mi stava alle spalle, e la colpii alla mano, lasciandola agonizzante a terra. Goemon mi raggiunse e mi si poggiò alla schiena,

-Quanto tempo ci metterà Lupin? Le guardie sono tante, troppe!-

-Va' da lui, magari ha già finito... qui faccio io!- Annuì, a malincuore, e corse verso la villa. Buttai la sigaretta e atterrai un'altra guardia, poi un'altra e un'altra... ma qualcuna mi era sfuggita e sentii un proiettile conficcarmisi nella carne e bruciarmi la pelle. Una fitta di dolore dilagò fra i miei muscoli, fracassandomi le ossa e raggiungendo ogni minimo nervo del mio corpo. Mi venne voglia di urlare, ma non lo feci, dalla mia gola uscì solo un rantolo soffocato. Strinsi i denti, le ginocchia mi cedettero e caddi a terra, in ginocchio. Una sensazione di caldo e freddo mi invase, lasciandomi completamente spossato. La camicia si era attaccata alla pelle, la pistola pesava come piombo nella mia mano tremante. La lasciai cadere a terra e mi coprii la ferita con le mani, che subito s'imbrattarono di sangue. Respirai a fondo e sentii i polmoni andarmi a fuoco. Sorrisi. Uno dei migliori tiratori del mondo ucciso da un proiettile, c'era di che ridere! A fatica, mi tirai in piedi e tentai di fare pochi passi, ma cominciò a girarmi la testa, la vista mi si offuscò. Caddi a terra, la faccia nella polvere, ansimando. I suoni cominciarono ad arrivarmi indistinti, le palpebre a farsi pesanti. Non capivo più niente, percepivo solo fitte dolorose... poi non vidi né sentii più nulla, solo buio e silenzio...

Fantasma...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora