infinity.

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Buio. Immersa nell'oscurità. Strofinai gli occhi e cercai il mio cellulare, battendo la mano sul comodino affiancato al mio letto. L'Iphone illuminò quasi tutta la stanza. 04:55, mi ero appena svegliata dopo uno strano sogno, vidi mia mamma, illuminata per mezzo volto che sussurrava delle parole che non riuscivo a decifrare. Ancora tremavo, il suo volto così pallido, i capelli rossi legati in una coda lenta, era identica a l'ultima volta che la vidi, pallida, come in quella tomba di merda. Mi mancava talmente tanto, la sognavo spesso ed era sempre più bella, mi dava la stessa sensazione di quando mi metteva a letto dandomi un bacio in fronte.
Decisi di alzarmi e prepararmi a un nuovo giorno letteralmente di merda. Accesi la luce, e aprii l'armadio, e, tanto per cambiare, non sapevo cosa mettermi. Presi i jeans e una t-shirt con la scritta "so..fa, so..fine". Odiavo le solite ragazze che mettevano vans, felpone e leggins solo per seguire la moda. Massa di capre senza una propria visione del mondo. Misi il caffè nella caffettiera e andai a svegliare mio padre.
" Papà, sveglia sono le 05'30. Devi andare a lavorare." dissi accarezzandolo in fronte.
"Mmh, okay." lamentò.
Dopo dieci minuti mi raggiunse in cucina, prese la sua tazza stracolma di caffè e un biscotto. La stanza era poco illuminata, aveva solo una finestra, troppo poco per una grande stanza come quella, essendo l'alba potevo percepire il venire di un nuovo giorno, gli uccelli che iniziavano a cinguettare, e vedevo mio padre di fronte a me, c'era troppa confusione per lui, e non intendo il caos delle persone intorno, troppa confusione nella sua testa, sicuramente pensava alla mamma, al silenzio a cui ci ritrovavamo che fosse stato inesistente con lei accanto, e quanto mi manca. Dio, solo sa quanto.
Mi lavai i denti e mi misi una riga di eyeliner, presi lo zaino, salutai mio padre e mi incamminai verso scuola.
Nella strada c'erano pochi ragazzi, nella grande città in cui mi ritrovavo ero una piccola frazione che nessuno calcolava, a parte Madison e Louis , le persone che sono riuscite a farmi sorridere dopo la morte di mia madre.
Louis con la sua frociaggine e Nicole con la sua fissazione per i ragazzi, e poi c'ero io, la ragazza single da anni che non ha mai dato un reale bacio a qualche gran figo.

Arrivata a scuola vidi Louis che mi accolse con un abbraccio.
"Tesoro, quante occhiaie." disse con il suo tono frocioso.
"Mi sono svegliata alle 5 del mattino, prova ad immaginare." dissi tirando un finto sorriso.
"Un altro sogno?" s'incupì.
"Esatto." dissi. Nessuno mi conosceva come lui, sapeva tutto.
"Ti manca o la odi?" chiese.
"Entrambi, lo sai" m'incupì.
Un piccolo segreto: mia mamma picchiava mio fratello e morì in carcere, si suicidò.

Suono la campana e entrammo a scuola.

Okay, la prima parte di questa fan fiction è terminata.
Spero vi piaccia, lasciate qualche commento e fatemi sapere.

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