Lei era stata male un tempo. Davvero tanto. Sentiva una sensazione di quelle che ti distruggono piano piano, lentamente. Era proprio lì al centro del petto, che la lacerava dall'interno, le toglieva il respiro, le faceva venire voglia di morire. Poi piano piano, era andata avanti, non aveva mollato. Sì, era cambiata, ma aveva resistito. Ce l'aveva fatta. Una sera di giugno, aveva tirato fuori un vecchio diario, e lo aveva letto con i suoi due fratelli, non di sangue, ad alta voce. Ogni pagina che conteneva dolore la strappavano, la buttavano e ridevano insieme. Mai più di così si era sentita a casa, felice e accettata. Lei con quei due matti se ne era andata dal suo paese, e aveva realizzato i suoi sogni. Stava bene. Viaggiava, scopriva cose nuove e sorrideva. Stava finalmente bene, e ormai quelle notti passate a piangere, urlare e sentirsi morta, le sembravano solo un brutto ricordo. Lei stava finalmente bene. Lei ce l'ha fatta. Lei ora, sorride per davvero.