Lo scrittore non scrive. Lui cerca di interpretare i suoi sentimenti, tramutandoli in parole, frasi, di cui spesso nemmeno è partecipe. Scrive solo per soddisfazione personale. Perché scrivere per piacere agli altri, fa letteralmente schifo. Insomma, se scrive lo fa per raccontare qualcosa, -vero, falso, giusto o sbagliato che sia- di suo, che si sente dentro. Se lui ha il casino dentro, lo scrive. Se sta bene, lo scrive cercando di far uscire i sentimenti felici. Perché purtroppo i sentimenti che sappiamo descrivere peggio, sono quelli più belli. Quante volte abbiamo detto 'Cazzo sento un buco, nel petto che mi trafigge e ho voglia di piangere e sto male' sapendo perfettamente come descrivere la cosa; quante invece abbiamo esclamato 'Dio quanto sono felice... sento una strana sensazione qui.. nel petto. Non so come descriverla... ma ti giuro che è stupenda!' con un sorrisone in faccia? Perché? La felicità è qualcosa di anonimo, che va e viene. Forse per questo tendiamo a non "saper" descrivere queste sensazioni, semplicemente vogliamo godercele e tenercele tutte per noi. Mentre il dolore la rabbia e la frustrazione li mandiamo fuori, ci sfoghiamo (se ne abbiamo l'opportunità) perché, ovviamente, non vogliamo averci niente a che fare. Lo scrittore guarda dentro sè senza nemmeno saperlo molte volte. Semplicemente scrivendo esprime cose che prima non riusciva a dire apertamente. Lui ci fa sorridere, arrabbiare, piangere, deprimere, gioire ed innamorare dei personaggi dei suoi racconti, perché gli dona sentimenti umani, sentimenti che lui prova. Come? Chiedetelo a lui. Trasportare i sentimenti da forma astratta a forma scritta è una delle cose più complicate che esistano, perchè è arte, come la musica, il teatro e quant'altro. Lui ci scrive storie che raccontava a se stesso, e che un giorno ha deciso di mettere per iscritto, come a renderli reali. Sono storie che viviamo, o meglio voremmo vivere, storie che non sono state scritte per noi. Lui riesce a farci leggere i suoi pensieri senza farcelo capire e ci influenza con le sue idee senza nemmeno volerlo. Noi leggiamo per cercare storie che corrispondono alla nostra, leggiamo perchè la nostra di storia, non ci basta.
Questi discorsi no-sense alle 23:30.
Il sonno mi da alla testa.
Notte.