Gli inviai un messaggio con una stupida scusa.
*Ciao, scusa il disturbo ma siccome oggi ho avuto una discussione con delle mie amiche volevo sapere, soltanto se tu me lo vuoi dire, dove abiti.*
Passa il pomeriggio e non ricevo risposta. La sera dopo cena...
*Ehi ciao, comunque abito vicino Padre Pio. Ma che discussione hai avuto con le tue amiche?*
Rimango allibita nel ricevere una sua risposta.
*Grazie. Ma no, niente di che, soltanto che parlavamo dei ragazzi ... più belli e abbiamo parlato anche di te.* Le guance mi si infuocarono e sorrisi della mia sincerità.
*ah... e cosa avete detto di me?*
Perché è così curioso di sapere cosa avevamo detto? *Niente loro dicevano che eri stronzo perché mi avevi trattato di merda e io ti ho, in un certo senso, difeso dicendo che avevi fatto bene.* Arrossisco di nuovo stupendomi della mia spontaneità nel dire il vero.
*ah... capito. E di chi avete parlato anche?*
*Di Mattia Torre e di altri che non conosco.*
Continuiamo a parlare così per un po' fin quando ci salutiamo.
. . .
Passano tre mesi come sempre monotoni. Tranne per il fatto che legai molto di più con Desirée, lasciai perdere Laura perché mi accorsi che non faceva per me e siamo amiche soltanto perché eravamo legate a desy e siccome dovevamo stare per forza insieme ci sopportiamo facendo come le cagne. Legai anche con Gaia che per un motivo molto stupido, ci chiamiamo Cataline. Lei ha UNA fossetta a sinistra che io AMO baciare all'impazzata ogni volta che sorride perché io AMO le fossette!!!!
Comunque...
è arrivato il giorno tanto atteso della festa e io ho il vestiti pronti da un mese e mezzo... una maglietta bianca con sul colletto un striscia di strass neri, una gonna a vita alta blu scura con due cerniere finte, calze fini color carne, scarpe nere col tacco interno e con i lacci (le solite convers) e i capelli erano dei perfetti boccoli pieni di sfumature bionde date dal mio shatush fatto in casa. è venuta Ester a casa mia, ci prepariamo insieme, questa sera deve dormire a casa mia perché i suoi genitori tornano tardi e io le ho offerto il secondo letto dei tre che si trova nella mia camera.
-fotoooo!!!- grida Ester tutta felice.
-yesssss-
Facciamo delle foto e poi do una spintarella a mio padre verso le scale per farlo scendere.
Papà ci accompagna, passano una decina di minuti e ci troviamo davanti la discoteca.
-ciao pà- smack.
-ciao- dice timida la mia amica
Prima di chiudere l'anta della macchina poso il mio giubbotto e quello di Ester dato che in quel maledetto locale non c'è un posto dove possa poggiare qualcosa senza che un minuto dopo la trovi per terra.
Entriamo nell'anticamera titubanti e subito un uomo ci chiede i soldi, paghiamo e l'omone ci dà un fogliettino che possiamo usare per prendere un bicchiere di coca-cola, un altro uomo ci stampa un trio di carte da poker sul polso per identificare chi ha pagato e chi no. Ed entriamo con due sorrisi eccitati in faccia. Ester si dirige decisa dalla sua comitiva, quella che una volta era anche la mia - Sciau belli come ve la passate?!- e schiocca un bacio su ogni guancia di ogni ragazza e ragazzo. Subito lei si butta letteralmente tra le braccia di Nicolò, che da quanto ho capito si chiama così, e incominciano immediatamente a baciarsi e muoversi senza alcun ritmo, è come se stavano ballando un lento.
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Nella mia immaginazione
Short StoryOhhh eccoci qua. Siamo nel 2020, nel bel mezzo del corona virus, e ho scritto questa storia cinque anni fa, quando andavo alle medie, più uno sfogo creativo che altro. Ho deciso di lasciare questo mini libro così com'è, senza modifiche o revisioni...