Finalmente, dopo 10 minuti di "corsa", sono arrivata davanti a quella che sarebbe dovuta essere la mia scuola, ma che in realtà sembra un carcere che accoglie di tutto e di più. Vedo gente nuova ovunque, strana e anche diversa da me. Mi sento un po' a disagio, tutti sono in compagnia..e io, come al solito, sto da sola.
*forse perché tu lo vuoi*
La mia coscienza non sta mai al suo posto, infatti sbuca sempre nei momenti meno opportuni. Uffa.
"Ciao Ari!"
Una voce mi distoglie dai miei pensieri. Di conseguenza, mi volto di scatto incontrando un ragazzo abbastanza conosciuto.
"Ciao Tayler". Mi accoglie con un sorriso sincero, e poi mi trascina di più a sè, in un abbraccio. Non so il perché del suo gesto improvviso, però ricambio dolcemente. Ha una cannottiera bianca che lascia intravedere i muscoli ben scolpiti, i tatuaggi che gli riempiono il petto e le braccia e un percing sul sopracciglio. Devo ammettere che è davvero carino. È uno tra i ragazzi più conosciuti della scuola. Non mi sono mai aperta del tutto con lui, ma a dire la verità è stato uno delle persone con cui ho stretto, qui. Dopo un po' di tempo, arrivano anche Giulia e Silvia, due ragazze abbastanza carine e simpatiche. Mi sento ancora a disagio con loro, nonostante ci conosciamo da davvero tanto.
"Arii"
Dicono all'uniscolo e mi abbracciano, come se non mi vedessero da una vita.
"Sapete che c'è un nuovo arrivato?"
Silvia, come al solito inizia a sparare tutto ciò che le passa per la testa.
"Si, è un mio amico abbastanza stretto." Risponde Tayler con un pizzico di ironia, che però finisce col farla arrossire.
"Starà nella nostra classe". Interviene Giulia sorridendo calma e trionfante.
*Nulla di interessante* penso tra me e me.
Io e Tayler facciamo spallucce e ci dirigiamo nelle nostre classi, dopo il suono della campanella. È tutto così tremendamente noioso e monotono. Trovo la mia sezione, busso educatamente ed entro. La professoressa è gia lì, che mi squadra con due occhi infuocati. *Ci mancano solo il forcone e le corna*. Alzo gli occhi al cielo divertita, e poi li riporto subito sugli altri, che davvero interessati a questa strana "conversazione", se così si può definire.
"Prenda posto, signorina Smith."
Purtroppo noto che non c'è un posto libero, tranne nell'ultimo banco a sinistra. Giulia è seduta vicino a Silvia, Tyler invece vicino ad un altro ragazzo a me sconosciuto. Mi tocca stare da sola, come sempre infondo.Le prime ore passano velocemente, chimica e letteratura sono due materie abbastanza semplici per me, fortunatamente, vado abbastanza bene. Suona la campanella dell'intervallo, e ne approfitto per prendere un po' d'aria insieme agli altri. Scendiamo giù in giardino, dove dovremmo mangiare. Tutto però si trasforma in una grande bolla di risate, movimento e allegria.
"Facciamo una foto, dai!" Esclama Giulia tra una risata e l'altra
"Si, la faccio io!"
Sono entusiasta, adoro avere foto-ricordo.
Cerco un po' ovunque, ma non riesco a trovare il telefono. Ora che ci penso, l'ho messo sul banco prima di uscire.
"Ohh, credo di aver lasciato il cellulare in classe, arrivo subito!".
*La solita sbadata.*
Cerco di essere indifferente alle occhiate che mi lanciano tutti, camminando velocemente e con lo sguardo abbassato, creando però, un impatto inevitabile con qualcuno. Non so come, ma mi ritrovo stesa a terra, con uno sconosciuto molto grande e pesante su di me. Alzo attentamente lo sguardo, incrociando due occhi verdi che mi scrutano attentamente. Subito dopo però sento un forte dolore sulla fronte. Mi trovo nelle sue braccia, ciò non mi permette di fare alcun movimento.
"S-scusa... dovrei a-andare in class-se a-adesso.." non so dove aver trovato il coraggio di parlare. A dire la verità mi piaceva stare li...
*Cosa cazzo dici Ari*!
"Sisi, scusami tu." Dice con tono calmo e tranquillo e si alza senza problemi. Si sistema la maglia e tira indietro i capelli, che gli ricadono continuamente sugli occhi. Poi mi tente la mano a aiuta anche me. Lui sembra così tranquillo, perché io invece sono così agitata?. Ha un accento diverso dal mio, che mi piace molto.
"Piacere, Josh." Mi tende la mano sorridendo, mostrando il percing sul labbro.
"Piacere...Arianna". Mi esce un filo di voce, giusto il poco per essere udibile. Ha un aria divertita, ma poi diventa subito serio. Si avvicina lentamente, e ad ogni passo che fa il mio cuore perde un battito. È a qualche centimetro dal mio viso, mi procura milioni di brividi. Mi tocca la parte dolorante con delicatezza, per poi dire: "Vai in infermeria e fatti medicare, adesso." Si allontana bruscamente. La sua voce ora è dura, non c'è più nemmeno un po' della dolcezza con cui mi aveva parlato prima. Annuisco, spostando lo sguardo sulle mie scarpe, che ora mi sembrano molto interessanti.
"Devo andare, ci vediamo!"
Fa un cenno con la mano.
"Si, ciao..." dico ormai quando sento i suoi passi più lontani, quasi inudibili...
Josh... Josh.
È il nome più bello che abbia mai sentito. Cosa mi prende?Angolo autrice
Spero vi piacciaa. Ho solo 12 anni, abbiate pietà di mee❤
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"Tempesta tra le stelle"
RomanceLa storia di una ragazza come tante, timida e molto introversa, con pochissimi amici e una vita apparentemente normale, che in realtà è l'opposto di ciò che sembra. Un'uragano la sta travolgendo dentro portando via con se tanti piccoli pezzi e un'in...