Capitolo 12

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...

"Sin da piccolo la mia vita è stata tormentata.
I miei genitori sono morti quando avevo solo 5 anni, sono stati travolti in un incendio. Qualcuno, mentre lavoravano, ha dato fuoco al loro ufficio e sono rimasti intrappolati tra le fiamme.
Da quel momento, fino ad un anno fa, ho vissuto in un istituto per ragazzi orfani.
Li dentro la mia vita è stata un inferno. Per molti anni non ho parlato ne fatto amicizia con nessuno. A stento parlavo con le suore, non avevo amici della mia età. Il vuoto lasciato dai miei genitori era troppo grande, incolmabile, niente e nessuno li poteva sostituire. Ero totalmente solo. Gli altri bambini mi prendevano in giro, non potevano capire la mia situazione, il mio stato d'animo, perché molti erano stati abbandonati alla nascita. Non sapevano cosa fosse una famiglia. Con il passare degli anni decisi di dare una svolta alla mia vita e così, dopo 10 anni di solitudine e sofferenza, cominciai a socializzare con gli altri e a fare amicizia. Cominciai anche ad avere delle ragazze con cui passare tempo, le usavo e poi le lasciavo, comportandomi da perfetto stronzo. Questo è quello che ho continuato a fare anche qui fuori prima di conoscere te."

Non riesco a smettere di piangere, povero amore mio, cosa ha dovuto sopportare.
Rimango a fissarlo con il volto pieno di lacrime. Il suo viso è totalmente buio. I suoi bellissimi occhi verdi sono spenti. Rimango a fissarlo. I suoi capelli neri sempre perfettamente spettinati, i suoi occhi verde smeraldo, il suo naso perfetto, mi hanno fatto perdere la testa. Non credevo che lui, così maledettamente irraggiungibile, si potesse innamorare di me.

-"Come sei riuscito ad uscire dall'istituto visto che ancora non sei maggiorenne?"-Domando con la voce ancora spezzata dalle lacrime.

-"Mia zia è l'unica persona che mi è rimasta, mi ha fatto la proposta di vivere con lei così ho accettato. Sai la dovresti conoscere, è fantastica."-i suoi occhi brillano.

"-Come mai non sei andato a stare con lei prima?"

"-Prima dei 16 anni non potevo uscire dall'istituto."-dice semplicemente.

Povero amore mio, ha dovuto sopportare tutto questo. Un dolore mi trafigge il petto. Scoppio di nuovo in lacrime.

Lo abbraccio forte, lui mi stringe a se e sussurra:

-"Shh..non piangere piccolina, tutto questo è finito, fa solo parte del passato."-"Dai ora è tardi è meglio se ti riporto a casa."-aggiunge.

Raggiungiamo la moto, in pochi minuti sono dinuovo davanti casa.

Mi slego il caso e lo porgo a Riccardo. Lui fa la stessa cosa e lo posa sul sellino. Mi attira a se e mi bacia.

-"Buonanotte piccolina."-sussurra.

-"Non te ne andare, ti prego. Entra e stai un po con me."

-"Come posso dirti di no se mi fai quel faccino?!"-sorride e posa sulle mie labbra un soffice bacio.

Mamma è già nella sua camera. Facciamo piano e saliamo in camera mia. Sfinita mi tolgo le scarpe e mi metto sotto le coperte, faccio cenno a Riccardo di sdraiarsi accanto a me, si toglie le scarpe e si mette con me sotto le coperte.

-"Starei tutta la via così."-sussurra mentre mi accarezza il capelli.

-"Anch'io."-Rispondo mentre mi rannicchio con la faccia nel suo petto.

Respiro a pieni polmoni il suo profumo. Ha un odore così buono. Mi stringe a se e mi accarezza dolcemente la schiena.
Mi da un altro bacio sulla testa prima di crollare, entrambi, in un sonno profondo.

Sono le 6:30, Riccardo non è più accanto a me. Entro nel panico. E se fosse solo un sogno?
Mi alzo dal letto e trovo un bigliettino nel comodino.

Buongiorno piccola, scusa se non sono rimasto, non volevo crearti guai con tua madre quindi ho preferito andare. Ti passo a prendere per andare a scuola.
Ti amo.
- Tuo Riccardo.

Il mio cuore si riempie di gioia. Non è un sogno, è tutto reale!
Non poteva esserci risveglio migliore!



Spazio autrice

Ciao a tutte/i spero che questo capitolo vi piaccia. Scusate il ritardo e scusatemi per eventuali errori. Votate e commentate facendomi sapere cosa ne pensate.
Un bacio♥

Maledettamente irraggiungibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora