Capitolo 2

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Un rumore assordante, mi perfora i timpani. Sbatto più volte la mano sul comodino, per cercare la sveglia e appena la trovo, con una botta la spengo. Mi alzo a fatica e mi dirigo in bagno struciando i piedi per terra. Odio andare a scuola, si me la cavo, ho dei buoni voti, ma cavolo, svegliarsi alle 6:00 per prendere il pullman e andare a scuola no. Ritorno con la mente alla parola pullman e il mio cervello lo collega a un volto: lei. Quasi me n'ero dimenticato. La ragazza del pullman, con quegli occhi stupendi e i capelli e il suo profumo. Faccio un respiro profondo e mi sembra di sentirlo, così buono e dolce. Come si chiama? Che carattere ha? È fidanzata? Beh presto lo scoprirò. Mi cambio in fretta: non sono il solito fighetto della scuola che va a destra e a manca con qualsiasi ragazza, però cerco di non vestirmi da sfigato. Mi metto un paio di jeans e una maglia nera semplice e delle Nike nere. Scendo a fare colazione. Apro il frigo e prendo del succo e quando lo richiudo vedo l'ennesimo messaggio lasciato dai miei genitori:
"Adam stamani io e tuo padre avevamo un colloquio molto urgente, non ci aspettare per pranzo. Ti ho lasciato la colazione sul tavolo. Ci si vede stasera ti vogliamo bene.
-mamma e papà"
Vedo le frittelle ancora calde in un piatto sul tavolo, mi siedo e inizio a mangiare. È così triste la casa senza i miei genitori, di solito c'è moltissimo movimento qui dentro, ma quando non ci sono è inquietante questo posto. Mangio in fretta, afferro lo zaino e mi dirigo alla fermata. Stamani è molto meno freddo di ieri, ma mi sfrego lo stesso le mani e poi le infilo in tasca dove si riscaldano subito.
Il pullman arriva con i suoi soliti 5 minuti di ritardo, salgo agilmente e vado nei posti in fondo dove spero di vederla: ed eccola lì. Seduta nella stessa posizione di ieri, con la sua morbida sciarpa e il suo buffissimo, quanto adorabile berretto di lana. Mi siedo accanto a lei e con la coda dell'occhio la vedo sorridere. Sento il cuore che mi martella nel petto, il respiro che mi si blocca in gola, non può un sorriso farmi andare letteralmente nel panico più totale. Afferro il mio cellulare, ci infilo le cuffie e clicco la prima playlist che trovo. Inizio ad ascoltare due o tre canzoni quando l'occhio mi cade su di lei: oggi i suoi capelli sono molto più mossi di ieri e i suoi occhi molto più scuri, è bellissima e sento ancora il profumo di ieri, scorre lo schermo in cerca di qualcosa, forse una canzone in particolare e poi si ferma su una dei Fall Out Boy: Immortals. È una fan dei Falli Out Boy, che cosa bella! Pochi minuti dopo clicca il pulsante per fermare il pullman, si alza e in quel momento l'autista fa una brusca frenata e lei finisce sopra di me. Non ho neanche il tempi di fare qualcosa che lei si alza subito in piedi e mi guarda tutta rossa dall'imbarazzo. "Scusami davvero non volevo" "Non hai nulla di cui scusarti, stai bene?" "Si e tu?" "Si tranquilla sei leggerissima e poi io sono forte" dico dandomi dei colpetti sul petto, lei fa una risata e vi giuro ragazzi mi si è fermato il cuore appena l'ho sentita. Il pullman si ferma e le porte si aprono, la ragazza si gira verso le porte e poi di nuovo verso di me "Devo andare ciao" "Ciao" dico seguendola con lo sguardo fino a che non diventa un punto lontano.
Oggi abbiamo il compito di matematica alla terza ora: che gioia! Non ho studiato niente ieri, ero troppo intento a pensare a lei. Guardo il compito e mi sembra arabo, che cavolo c'è scritto? Sono fregato non so nulla. Inizio a scrivere quel poco che mi ricordo e che ho sentito a lezione, ma la mia mente ruota solo sul pensiero di quella ragazza e del suo nome. Alla fine la campanella che segna la fine della lezione suona, consegno il compito mezzo in bianco e mi dirigo verso Davide che mi da una pacca sulla spalla "Allora Adam? Come è andato il compito?" "Lascia perdere, ieri ho pensato a quella ragazza tutto il giorno e non ho studiato" Davide si mette a ridere "Ti sei preso una bella cotta amico, sei proprio andato fuori di cervello" "Non è vero, è che è bellissima e c'è qualcosa che mi attira in lei" le ultime due ore rimango a fare una testa così a Davide che mi supplica di smettere di parlare di lei. Suona la campanella e esco in direzione della fermata, non vedo l'ora di vederla, sono cinque ore che aspetto questo momento. Il pullman arriva e io tutto felice salgo e vado nei posti infondo. Non c'è, non la vedo da nessuna parte, il posto che occupa sempre lei è vuoto. Una strana angoscia mescolata a tristezza si fa strada in me. Mi siedo nel posto accanto al suo vuoto. È orribile stare qui, da solo, senza vederla cercare le canzoni, o guardare dal finestrino. Lo so sembro stupido perché l'ho vista solo due volte non dovrei stare così, ma ha qualcosa di diverso dalle altre che mi attira e mi affascina. Guardo il suo posto vuoto per tutto il tragitto. Scendo alla mia fermata, entro in casa e mi stendo sul letto e così rimango fino a che non mi addormento.

Note autore:
Salve ragazzi ecco il nuovo capitolo spero che sia di vostro gradimento. Votate e commentate in tanti :3

I'll just follow your scent. You can just follow my smileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora