Chapter 7.
Dopo quella che sembrò un'eternità, nella quale era stato trascinato in un passato che non gli apparteneva, Louis si ritrovò a seguire un maggiordomo che gli indicava la stanza nella quale avrebbe dormito quella e le prossime sere, fin quando avrebbe voluto, testuali parole della regina.
Sperò silenziosamente di dover restare il meno possibile in quel posto, alcune cose nel racconto del suo "ritrovamento" non gli quadravano e gli facevano rabbia, in un certo senso. Non riusciva a spiegarsi tutti gli inganni e i sotterfugi in un palazzo. Lui, che aveva sempre creduto che il peggior nemico si celasse in strada, tra un vicolo e un cassonetto della spazzatura.
La camera degli ospiti era enorme: con il letto matrimoniale al centro, i mobili in mogano e rifiniture in oro, sembrava di essere finiti in un romanzo. Tutto sommato, aveva un aspetto abbastanza semplice, non vi erano fotografie, le pareti erano completamente spoglie, ma, a parere del ragazzo, quel bianco era fin troppo colorato.
Insomma, aveva tutto ciò che ci si poteva aspettare da una camera degli ospiti, aveva la giusta formalità, era neutra, così che qualsiasi tipo di persona avesse ospitato si sarebbe sentito a suo agio, con un balcone, dalla parte opposta all'entrata, che dava sul giardino, rivelando così una vista meravigliosa dell'enorme fontana che Louis non aveva notato appena arrivato e che si trovava praticamente al centro di vari cespugli con disegni.
Più in là, si poteva intravedere il campo da golf, che non lo entusiasmava poi tanto. Continuando a sinistra, seguendo con lo sguardo la linea di tulipani, si arrivava a lato della casa, dove il prato lasciava spazio alla pavimentazione e alla grande piscina, nella quale il nostro protagonista si sarebbe fatto a breve un bagno. Su questo, almeno, non aveva dubbi.
Era perfettamente cosciente che di lì a qualche giorno tutto sarebbe cambiato... forse - ma non l'avrebbe amesso neanche sotto tortura - non era pronto a sapere.
Sperava solo che non avesse dovuto cambiare look o comportarsi bene, perché proprio non gli andava di fingersi un damerino. Gli altri ragazzi del suo quartiere avrebbero fatto a gara per indossare del caldo o fresco cotone, che poteva notare aprendo i cassetti affianco all'armadio. La regina non aveva badato a spese, seppure non poteva essere certa che il nipote sarebbe andato a trovarla.
Sospirò, grattandosi la nuca. Erano tutti vestiti ordinati, puliti ed eleganti. Okay, forse per una persona importante portare una polo o una camicia, con su il tipico maglioncino blu, entrambi affiancati da un pantalone beige che scendeva largo lungo le gambe, non era il massimo, ma per lui era lusso.
Aprì entrambe le ante dell'armadio, trovandovi all'interno un completo di giacca e cravatta e dei pantaloni.
Strabuzzò gli occhi: aveva avuto due pantaloni, rovinati, che era riuscito a gestire fin'ora, e non sapeva che farsene di tutta quella stoffa.Richiuse tutto e si buttò a peso morto sul letto, affondando tra vari piccoli cuscini posti sulla trapunta. Non si accorse di essere stanco finché qualcuno non bussò alla porta, avvisandolo che la cena sarebbe stata servita a breve.
Aveva dormito davvero tanto, rifletté mentre si stropicciava gli occhi, soffocando uno sbadiglio. Si trascinò alla fine del letto e cadde a terra.
"Ma che cazzo." imprecò e si rialzò.Aprì la porta e attraversò il corridoio, trovandosi le scale subito dopo. Intuì dove fosse la sala da pranzo seguendo la voce della regina che ringraziava il cameriere per le portate. Avrebbe dovuto sciacquarsi il viso o robe simili?
"Louis!" sorrise sua nonna. Come avrebbe dovuto chiamarla? "Accomodati." gli fece un cenno con la mano.
Nonostante l'età, sprizzava eleganza e armonia ovunque, dagli abiti sobri e lunghi al gomito, posato fuori la tavola, a come teneva in mano le posate, persino.
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Don't forget to love me. || Larry Stylinson
FanfictionLouis Tomlinson era un ragazzo con un passato difficile. Abbandonato quando era troppo piccolo, crebbe in una casa famiglia fino all'adolenscenza, quando finalmente potette andarsene. Non aveva un posto in cui stare, girovagava per le strade e dormi...