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Non appena finii il colloquio con la preside cercai il mio armadietto:222.
Nel corridoio principale non c'era nessuno. Strano.
Appena raggiunsi il 222 mi accorsi di essere perfettamente appiccicata al bagno delle ragazze. Cominciamo bene.
Il mio pensiero venne interrotto da una voce,quasi un bisbiglio,proveniente dal bagno. Mi avvicinai e feci combaciare il mio orecchio con la porta:sentii ansimare.
"Okay...me ne vado". La porta si aprì e io rimasi pietrificata. Non sapevo che fare o cosa dire: una ragazza con i capelli rosso fuoco arruffati e la camicetta un po' sbottonata seguita dal ragazzo della presidenza con il bottone dei jeans ancora aperto.
-ehy! Che ci fai tu qui? Smettila di fissarci e vattene -disse la rossa.
-in realtà me ne stavo andando-risposi incerta.
-sarà meglio- sentii da lontano mentre camminavo anzi correvo verso la mia classe.

Psicologia.
Non mi dispiaceva affatto cominciare con questa materia se non fosse stato per Hemmings,seduto in fondo alla classe con i suoi occhi cristallini il suo ciuffo biondo e perfetto ricaduto sulla faccia. Tanto bello quanto coglione.
Non capivo come avesse fatto ad arrivare prima di me in classe! Ma al momento il problema non era quello.
L'unico posto libero era accanto a lui.

Dopo essere stata presentata alla classe come "signorina Abigail Smith" mi sedetti vicino al biondo.
Mi scrutó velocemente per poi tornare a giocare distrattamente con una matita.

Nonostante lo avessi guardato bene,non mi ero ancora accorta del suo piercing che perforava il lato sinistro del suo labbro inferiore.
Lui non mi piaceva. Sì,era bello ma troppo sfacciato e maleducato: un tipico adolescente in preda agli ormoni. E io li odiavo.

Continuava a giocherellare con il suo anellino al labbro: la lezione non mi attirava quanto quel maledettissimo pezzo di ferro. "Devo smetterla di guardarlo!" Pensai. Troppo tardi. Si era accorto del mio sguardo puntato alle sue labbra. Un sorrisetto pieno di malizia apparì sul suo volto,facendo comparire due fossette ai lati delle labbra.
-So che sono bello ma smettila di sbavare,Smith-
-io non sto sbavando e smettila di chiamarmi Smith- risposi seccata.

-voi due non sembrate interessati alla lezione. Fuori!- il professore ci rimproverò e noi uscimmo dall'aula.
-È tutta colpa tua Hemmings!-sbottai appena usciti.
-calmati! Anche io ho un nome!-rispose ridendo. Ma che cazzo ride?!
-beh...al momento non ne sono a conoscen..-
-Lucas, ma chiamami Luke.-mi interruppe.
-va bene! Luke lasciami in pace e non fare lo stronzo!- dissi io arrabbiata.

A quel punto rimasi spiazzata dal suo gesto:si avvicinó a me fino a quando sbattei la schiena al muro,essendo indietreggiata. Il suo respiro caldo sbatteva sul mio viso. Si prese tra i denti il suo piercing per poi dirmi:
-non permetterti di parlarmi così, ragazzina- si allontanò,lasciandomi sola.
Quel ragazzo non lo avrei mai capito.


CIAUUUUUUUU

lo so...è un capitolo corto ma non ho tanto tempo!! Spero di riuscire a fare più lunghi i prossimi.

Spero che vi piaccia!


Noke

Demons ||Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora