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La mattinata trascorse tranquilla, con Tamara e il suo solito carattere allegro che cercava di compensare il mio, piatto, come sempre.

All'ora di pranzo mi sedetti in un tavolo scelto a caso in quella mensa gremita di ormoni che vagavano qua e là tra le sedie.
Tam non tardò ad arrivare e si sedette di fronte a me. Dietro di lei un ragazzo dai capelli dorati seguiva ogni sua mossa e, di fatto, infilò una gamba e poi l'altra, nello spazio tra il tavolo e la panchina e si mise a sedere con noi.

《Abby,ti presento Evan-lo indicò con un cenno- Evan, lei è Abigail》si rivolse verso di me con un sorriso compiaciuto.

《Evan frequenta il corso di fotografia con me e dobbiamo fare un progetto assieme. Adora i film horror, proprio come me!》Lui sorrise imbarazzato e, ai lati della bocca, gli spuntatarono due profonde fossette che rendevano armoniosi i suoi lineamenti.

Cercai di essere più simpatica e gentile possibile, ma a metà del pranzo distolsi lo sguardo dai suoi occhi verdi e li puntai su qualcos'altro. O meglio. Qualcun'altro.
Luke Hemmings fece la sua entrata trionfale dall'ingresso della mensa e non potei fare a meno di notare la chioma rosso fuoco di Sophie sfoggiare accanto al ragazzo mentre attraversava a testa alta il corridoio.

Si posizionarono nei tavoli centrali della mensa, i più ricercati, mentre tutta la mensa li guardava.
Luke si sedette vicino al ragazzo con la bandana, Ashton, e Sophie lo seguì a ruota, come un cagnolino.

《Abs...come mai non sei venuta ieri》chiese Tam, facendomi distogliere lo sguardo da loro.
Non potevo dirle tutto. Avrebbe cominciato a dispiacersi per me, consolandomi in ogni modo. E io non lo volevo. Odiavo mostrarmi debole quindi mentii:
《Mio padre ha avuto dei problemi a lavoro e mi ha chiesto di rimanere a casa ad aspettarlo. Mi dispiace di non essere venuta! Sarà per un'altra volta.》sorrisi e le si illuminano gli occhi.
《Allora stasera ci sei?! Michael Clifford organizza una festa a casa sua, dal momento che i suoi sono partiti e non possiamo mancare! H-A L-A P-I-S-C-I-N-A!》quasi urlò. Cominciammo a ridere dopo che mezza mensa si era voltata dalla nostra parte.

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《Abby, credi davvero che io ti lasci andare alla festa conciata in questo modo?!》invitare Tam a casa mia era stata una pessima idea.
《Ma che c'è di male?》
Mi squadrò dall'alto in basso e sbattè la mano sulla fronte.
《È una festa in piscina, non un funerale!》sospirò sconfitta.
《Non capisco che problema ci sia a mettere dei vestiti neri!》le dissi piuttosto scocciata dalle sue lamentele.
《Ma almeno non mettere i leggins lunghi con una felpa extra large!》
Frugò tra i miei vestiti messi alla rinfusa nell'armadio e riuscì a trovare un top nero con dei pantaloncini a vita alta anch'essi neri.
La guardai.
Mi guardò.
《Pensi veramente che io voglia minimamente mettere queste cose?! 》
《 Beh, che c'è di male! Non devi mica andare in chiesa!》
Sbottò lei, lievemente infastidita.
"Che sarà mai! Mica guarderanno tutti sono me!"
《Stavolta va bene - dissi forzatamente - ma la prossima volta metto quello che voglio!》
Tamara cominciò a fare degli urletti striduli dalla contentezza.
"Chissà come andrà a finire!"

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La casa di Mchael era piuttosto affollata, con ragazze in bikini che scorrazzavano di qua e di là, seguite a ruota da giocatori di football con la bava alla bocca.

Entrai, abbastanza titubante.
Davanti a me si ergeva una grandissima scalinata che conduceva ai piani superiori, affiancata da un lungo corridoio abbellito da quadri e lampadari dall'aria antica.
Rimasi sorpresa dalle tele appese ai muri tanto da incantarmi davanti a una di esse che rappresentava una giovane donna distesa su un letto di fiori, mentre un giovane accanto a lei suonava la cetra.

《Ehy, ma che fai? È un bel quadro ma ora vieni a divertirti!》 Tamara richiamò la mia attenzione e mi trascinò verso la cucina. Il bancone era stracolmo di alcolici e bevande di ogni genere.
 《Tieni》Un ragazzo moro mi porse un paio di bicchieri.
《Uh, grazie》
《Andiamo a ballare, divertiamociii》mi disse Tam, già brilla.
Bevvi un sorso dell'intruglio nel bicchiere:Pesca lemon, il mio preferito.
Ballammo fino a che le gocce di sudore impregnarono i nostri volti. Ormai la musica si era impossessata del mio corpo che si muoveva a ritmo di essa.
Mi stavo lasciando andare, per la prima volta quella che aveva il controllo su di me ero io.

Spero che vi sia piaciuto il capitolo😀 alla prossima!

Noke

Demons ||Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora