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Non so bene come descrivere Jonas.
Carismatico. Indubbiamente carino e rompi scatole. O magari sono io che sono poco accondiscendente.
Ha sempre, e dico sempre, i capelli biondi arruffati, talvolta che gli ricadono sul viso in modo selvaggio.
Gli occhi sono verdi, ma non verdi come un pennarello che va man mano scaricarsi, un verde come l'erba che cresce, bagnata e resa brillante dalla rugiada.
Per tutte sarebbe un bel ragazzo, è indubbiamente lo è, ma proprio non lo sopporto. Troppo bello,
Una volta mi piaceva Chris Powbell, classe 4C.
Com'è finita la cosa? Si era baciato con Lucy, si era fidanzato con Lucy.
Ero rimasta lì a guardarli mentre si scambiavano carezze e baci amorevoli come una fessa.
Ho giurato a me stessa che mai più avrei affidato a qualcun altro l'esito della mia felicità.
Quindi, in conclusione, da quel giorno, provo repulsione verso i ragazzi.
Problematica no? Si.
La campanella suona.
-Heyla. -qualcuno mi tocca la spalla.
Lee.
-Ciao Lee. -la saluto.
-Perché tratti sempre male Jonas? -perché ha tirato fuori il discorso?!
-Io, non lo sopporto. -le lancio un'occhiata assassina.
-Dovresti essere un po' più gentile.
-Se non lo fossi? -la sfido.
Sospira. -Hai presente Jonathan, quello di quarta? Ecco, ci siamo baciati!
Bene, la mia migliore amica ha un ragazzo, o perlomeno, credo che presto lo avrà, e io non riesco a mostrare il minimo entusiasmo. Sono un disastro come amica.
-Senti. So che tu... Odi i ragazzi, ma potresti essere almeno un po' felice per me. E poi, tu piaci a Jonas. Si vede.
-Hai ragione. Scusa. Sono contenta per te -dico con il sorriso più naturale che mi riesca fare- E comunque, io posso anche piacerli, ma lui a me no.
-Nuova scuola. Nuove amiche. Nuovi ragazzi. -cantilena fra se e se.
-Sono l'unica ragazza della scuola a cui non piace Jonas McTomson?
-Esatto. -dice con sguardo contrario.
Entriamo in sala mensa, quando Jonathan fa segno a Lee di andare a mangiare insieme.
Lee mi guarda provata.
-Vai.
Fila via saltellando.
Mi siedo ad un tavolo da sola mentre mangio la mia fetta di pizza con le zucchine grigliate.
Qualcuno si siede vicino a me.
-Sai, è scientificamente testato che le persone repulsive hanno bisogno di affetto. -una testa bionda esamina il cibo che ha nel piatto.
-Quindi, in conclusione, cercherò di strapparti un sorriso in tutti i modi.
-Grazie Jonas, sto bene così.
-Non credo proprio, insomma, a chi piace la pizza con le zucchine?
-A me. Ora vattene.
-Giuro di non dire nulla. -promette continuando a mangiare.
Sospiro e addento la fetta di pizza.
-Hai presente...
-Hai presente -lo interrompo- che hai detto che saresti stato zitto?
-Giusto.
A fine pranzo mi alzo e lo lascio lì a mangiare.
Quanto ho odiato questa situazione: mangiare insieme alla persona che più odio. Ma che cerca comunque di starmi simpatica.
Ma proprio non posso fare a meno di non odiarlo. È come un patto che ho con me stessa: odia Jonas e avrai una lunga vita.
Ridacchio sotto i baffi a questo buffo pensiero.
-Biologia. -penso con tristezza.
Vedo con piacere che Jonas si sede vicino a Gus.
Quando vedo che mi guarda sorridendomi, lo guardo storto.
Però devo ammettere che lo sto guardando anche io.
Il professore si gira, e in quel momento Jonas mi manda un aeroplanino di carta gialla.
Lo apro. "Non puoi fare a meno di guardarmi vero?"
Scuoto la testa rimandandoglielo indietro con una grossa  X rossa sopra.
Ridacchia sommessamente. Anche io lo faccio, mio malgrado.
Usciamo dall'aula al termine della lezione.
-Possiamo essere amici? -chiese Jonas con una improvvisa e mai vista timidezza.
-Si. Ma nulla di più?
-Amici.
-Amici.

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