||Amo il mio professore|| Harry Styles

Casa Styles.

Per fortuna, Amy non fece domande quel giorno. Il pomeriggio non ci sarebbe stata così Hazel non avrebbe dovuto dare spiegazioni. Nonostante fosse così ansiosa, Amy non chiese nulla. Restò con il fiato sospeso tutta la mattina, anche quando tornò a casa. La sua ansia era così palpabile che chiunque avrebbe potuto sentirla. Ogni tanto le sembrava che anche il respiro la lasciasse per alcuni secondi. Voleva quasi non andare, poi prese coraggio e si incamminò verso l'indirizzo  segnato. Arrivò in anticipo ma decise di aspettare. Controllo più volte il campanello, in quanto era tutto molto strano. L'indirizzo era quello, eppure quella che si trovò davanti era un'enorme villa. Un professore non poteva essere così ricco.  Era molto strano. Sarà ricco di famiglia, pensò scacciando ogni brutto pensiero che la avvolgeva. Quando finalmente si decise a Suonare, una voce femminile rispose dall'altra parte. Rimase molto sorpresa ma poi parlò.
-Sì? 
-Ehm..sono una studentessa del Signor Styles mi chiamo...mi chiamo Hazel  Renwick... balbetto incerta.
-Oh certo il signor Styles la sta aspettando.
Il grande cancello si aprì con uno scatto. Proseguì lungo il vialetto. Tutto era bianco, I vasi nell'enorme giardino, i fiori e la casa, anche la segretaria vestiva di bianco, quando ai presentò alla porta sorridendo. Harry spuntò da dietro, infastidito.
-Ti avevo detto di avvisarmi, non di aprire tu. Borbottò rivolto alla biondina che corruccio la fronte.
Hazel  cercò di capire perché un professore dovesse aver bisogno di una segretaria, eppure non trovo risposte.
-Hazel scusami, entra pure. Disse poi Rivolto alla ragazza.
Chloe imbarazzata entrò, nello sfarzo di quella casa enorme e si sentì visibilmente a disagio. Però poi Harry le sorrise e si sentì subito meglio. La segretaria sculetto via, lungo un corridoio infinito.
-Prego, di qua, andiamo nel mio studio. Disse Styles con una voce calda.
Lui la precedette lungo le scale, bianche. Arrivati al secondo piano, passarono tre porte, poi finalmente Harry entrò in una di esse. C'erano una grande scrivania, sedie e giornali. Sembrava una sala d'attesa, più che uno studio. Infatti Harry prese un libro da essa ed uscì nuovamente. Camminarono fino alla fine del corridoio ed arrivarono all'ultima porta, entrarono e lo studio di Styles si aprì maestoso. La fece sedere dalla parte della scrivania e lui si sedette dalla parte opposta. Poi prese la sedia e si sedette accanto a lei. Rimase molto sorpresa da quel gesto e non potè far a meno di sorridere.
-Incominciano con un po di ripasso. Disse e aprì il libro.
Harry parlò per un pò di grammatica spagnola, ma la testa di Hazel era da tutta altra parte.
-Mi stai seguendo? Domandò ad un tratto Styles sorridendo.
Hazel  si riscosse dai suoi pensieri e lo guardò.
-Io? Oh ehm certo. Rispose.
Harry scosse il capo ridendo e continuo a parlare. Ad un tratto mise la mano sulla coscia di Hazel che arrossi sorpresa. Il ragazzo smise di parlare e la guardó.
-Ti da noia? Chiese alludendo alla mano.
-No no, certo che no. Disse Hazel sorridendo ancora visibilmente imbarazzata. Restarono così per un ora Buona,  mentre Harry parlava e lei fantasticava.
-Hazel . Disse ad un tratto.
-Sì?  Rispose lei.
-Ti trovo molto bella sai?
Hazel  si morse il labbro abbassando il capo.
-E trovo molto sexi quello che hai appena fatto. Poi si passò la lingua sulle labbra inumidendole.
-Anche io trovo molto sexi quello che hai appena fatto. Disse lei con coraggio.
-Sappi che io....
Poi la segretaria entrò. Disturbano la loro conversazione.
-Bussare prima? Chiese Harry arrabbiato.
-Ordini dall'alto. Disse questa passando il telefono in mano a Styles.
Lui si alzò e uscì dalla stanza.
Hazel non poteva sentire niente.
-Sì non si preoccupi. Certo eseguiro Solo i suoi ordini. Certo un po di divertimento potrebbe lasciarmelo. Aggiunse ridendo.
-No non la danneggiero. Certo grazie per la piccola concessione. Aggiunse con un sorriso in volto. Harry Styles non falliva mai. Poi rientrò nella stanza e liquido la segretaria.