My hero.

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Rosie dormiva profondamente e ne approfittai per chiamare i ragazzi e vedere com'era la situazione. Uscii dalla stanza senza fare il minimo rumore, non vorrei che si svegliasse e non mi trovasse lì, tengo molto a lei e le starò vicino a tutti i costi. Li chiamai uno a uno ma l'unico che rispose fu Luke, non c'era da stupirsi probabilmente dormivano ancora.

"Pronto?"

"Hey fratello."

"Ash finalmente, ho provato a chiamarti trenta volte. Credevo di averti detto di chiamarmi quando saresti atterrato."
Disse preoccupato

"Scusa, è successa una cosa orribile."

"Ash se è uno scherzo non è divertente."

"Sono serio, ti ricordi della ragazza di cui ti ho parlato?"

"Ah si, la tua AMICA"
Ironizzò

"Ha tentato il suicidio, ma l'ho salvata appena in tempo, ora sono in ospedale con lei."

"Oh cazzo! Mi dispiace amico"

"Credo che mi fermeró qui per un po' non posso lasciarla sola, non ora potrebbe avere una ricaduta"

"Ashton ci servi sei il nostro batterista, non puoi trovare una soluzione?"

"Non lo so Luke...
Devo andare ne riparliamo più tardi."

Attaccai e andai a prendermi delle merendine al distributore automatico e tornai subito da lei, fortunatamente dormiva ancora, potevo sembrare iperprotettivo ma lei mi ha salvato quando stavo male per mio padre, ho bisogno di lei. Dormiva ancora profondamente era bellissima ma si vedeva che qualche demone la tormentava, lo capivo quando mi guardava negli occhi che urlavano disperatamente di salvarla mentre sorrideva tranquillamente,non potevo abbandonarla,non di nuovo.

~Rosie's pov
Mi svegliai per colpa dell'infermiera che entrò molto bruscamente, mi aggiustò la flebo e mi diede del cibo, se si poteva chiamare così, non avevo nè la voglia né la forza di mangiare.
Ma l'infermiera insisteva o cercava di incoraggiarmi, cosa che odiavo non ero più una bambina.

"Hey tu! Vuoi dirmi perché sei così triste il tuo ragazzo è qui vicino a te."

"Non sono il suo ragazzo."
Sorrise imbarazzato.

"Oh scusa dolcezza."
Gli fece l'occhiolino per poi uscire con molta calma.

"Credo che l'infermiera abbia una cotta per te"
Scoppiai a ridere e lui mi tiró un cuscino addosso

"Gelosa?"
Mi fece la linguaccia, era troppo buffo,mi faceva stare bene e ne avevo un disperato bisogno però non me la raccontava giusta, aveva una faccia preoccupata e i nervi a mille.

"Tralasciando l'infermiera che stravede per te, hai qualcosa che non va? Sembri preoccupato Ash.

"È per la band."

"..."
Non riuscivo a dire niente ero terrorizzata.

"Ho chiamato i ragazzi e devo trovare una soluzione, hanno bisogno di me..."

"D-devi andare via?"
Dissi con voce tremante, riuscivo a malapena a trattenere le lacrime.

"Si..."
Scoppiai a piangere al suono di quel si, lui mi strinse a se, ma non riuscivo a calmarmi, come avrei fatto senza di lui, di nuovo?

"Hey hey scricciolo, tu verrai con me, ricordi che da piccola sognavi di girare il mondo?
Ora lo puoi fare, insieme a me."

Rimasi paralizzata a quelle parole non sapevo che dire, ero confusa.

"Ash, non posso essere il tuo peso non puoi prenderti cura di me per sempre, vorrei tanto partire ma non posso e poi mia madre non mi lascerebbe mai partire, non dopo quello che ho fatto."

"Tu hai molto talento Rosie e non lascerò rimanga oscurato, ti ricordi le foto che scattavi da piccola?
Erano magnifiche, paghiamo un sacco i fotografi e non ci mostrano mai come la band che siamo, tu sei quello di cui noi abbiamo bisogno, in più avrai il tuo migliore amico nonché un gran bel pezzo di ragazzo come compagno di viaggio più altri tre idioti."
Rise per poi aggiustarsi i capelli.

"Come la metti con mia madre? Non mi lascerà mai partire."

"La signora Henson mi ama e ne abbiamo parlato giusto ieri, ha detto che è preoccupata per la tua salute e che hai bisogno di lasciare questo posto.
Non preoccuparti."
Disse con aria soddisfatta

"Ti voglio bene ma non devi fare tutto questo per me..."

"Ti voglio bene anch'io scricciolo e devo farlo."
Si alzò e andò a chiamare mia madre per dirgli tutto, avevo una strana sensazione allo stomaco terrore ed eccitazione mischiati a un bel po' d'ansia. Il mio stomaco brontolava e allora decisi di mangiare la macedonia che mi aveva lasciato l'infermiera, che era l'unica cosa che aveva un sapore accettabile, ma l'unico sapore che le mie papille gustative provavano era quello delle pillole che avevo mandato giù quella mattina...
Per distrarmi dai pensieri feci un tour della camera e oltre alla polvere vicino al tavolino dove era seduto Ash c'era un iPod, ero troppo curiosa volevo ascoltare la sua musica, lo presi e feci partire una canzone dalla modalità casuale. Una voce dolce e roca iniziò a cantare ma poi una voce potente prese il sopravvento e in un istante mi innamorai di quella voce così bella. Quel "you're mine for a night " mi faceva sciogliere e mi rimbombava in testa continuamente, avevo perso la testa. Rimisi l'iPod apposto e andai di nuovo a stendermi, mi sentivo decisamente meglio.

Ashton tornó con un sorrisetto malefico.

"Spero tu abbia il passaporto, SI PARTEEEE."
Urló.

Like a vapor (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora