Capitolo 2.

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Azzurra' s Pov.

Il ritmo frenetico di questa routine mi ha completamente assorbita, mi tiene ancorata a sè. Ho iniziato da un mese il terzo anno di scienze delle comunicazioni, vado avanti e indietro, casa, lavoro, università, lavoro, università, casa. Non ce la faccio più! Sono super stressata e spesso finisco col trattare male anche chi non se lo merita. Quindi ho deciso di prendere un paio di giorni liberi da lavoro e corsi, devo rilassarmi e stasera esco a cena con Asia e Ilaria. Sono le mie migliori amiche da quando avevo poco più di sei anni, ci conosciamo dai tempi delle elementari e siamo sempre state inseparabili. Insieme siamo fortissime, ci divertiamo da morire e combiniamo un sacco di cazzate. Si ride in gruppo, si scherza, ci si sostiene e ci si supporta a vicenda. Se c'è da prendere una decisione importante non sono mai da sola, ci sono sempre loro due pronte a consigliarmi. È proprio questo il bello, siamo una squadra, lo siamo sempre stata. Una per tutte e tutte per una era ed è ancora il nostro motto, ispirato ai tre moschettieri, o meglio, alla versione femminile, Barbie e le tre moschettiere.
Quindi stasera ci incontriamo in un localino tranquillo, ceniamo insieme e ci raccontiamo come va la vita, non ci vediamo da un po'. Anche loro frequentano l'università e sono sempre super impegnate peggio di me.
Ogni tanto penso ancora a quel ragazzo della metropolitana, Ignazio. Non l'ho più rivisto neanche in giro ed è già passato un mese, ma ho conservato il biglietto che mi ha comprato. Lo uso come segnalibro. Mi spiace, sembrava davvero simpatico, ma se il destino vorrà, lo rimetterá sulla mia strada e ci reicontreremo. Per ora penso a fare la mia vita, se poi lo incontrassi ben venga. Non ho neanche provato a cercarlo sui social, non m'importa. È stato piacevole scambiare quattro chiacchiere con lui, punto.
Mi tuffo sul letto e mi addormento, sono stanchissima. Ho un sonno pazzesco, sono notti che non dormo decentemente.

[...]

Mi squilla il cellulare, è Asia.

"Cazzo Azzurra, dove sei?" Tuona.

"Ma perché? Che ore sono?"

"Le otto! Non dirmi che stavi dormendo!?"

"Nono, arrivo." Liquido cominciando a vestirmi.

Tubino nero in pizzo e décolleté rosse classiche. Mascara, rossetto rosso e blush, poi sono pronta.
Arrivo al ristorante in ritardo, come al solito e le raggiungo al tavolo.

"Un'ora, un'ora che ti aspettiamo." Sibila Ilaria.

"Si ragazze, anche io vi voglio bene!" Le abbraccio. Mi sono mancate tanto.

"Mi siete mancate." Sussurra Asia.

Ordiniamo la nostra cena, mentre ci raccontiamo come va.

"Allora? Cosa mi raccontate di bello?"

"Bah, solite cose. L'università mi stressa!" Esclama Ilaria.

"A chi lo dici!" Aggiunge Asia.

"Ragazze, mettiamoci pure il fatto che lavoriamo tutte e tre e lo stress si raddoppia. Non ne posso proprio più." Dico io.

"Dai, per stasera non ci pensiamo. Piuttosto, aggiornatemi su qualche scoop." Ammicca Ilaria.

"Uh, si! Ti ricordi Mara? Quella troia indovina con chi si è fidanzata? Con Luigi! Sono patetici. Ah, Giusy si è lasciata con Mario, poverini, mi piacevano tanto insieme..."

E andiamo avanti così, per un bel po', a parlare di fidanzamenti, di centri estetici, di parrucchieri. All'apparenza possono sembrare argomenti futili e banali, ma non è così. I nostri cervelli hanno bisogno di staccare la spina ogni tanto.

"Oh, ragazze, ma ve la ricordate quella volta che stavamo per allagare la scuola?" Esordisce Asia.

"Si, e chi se lo scorda!"

Per te ci sarò. || Il Volo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora