UNO SCONTRO INASPETTATO

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Hey hey hey!
Come state amici lettori?
Lo so, è passato un sacco dall'ultima volta che vi ho raccontato delle mie avventure, ma sono stato molto impegnato, non nella caccia ai demoni, ma con la scuola: i miei genitori mi hanno requisito il telefono per un'insufficienza in fisica.
Vi rendete conto?
Hanno requisito il telefono a me, un cacciatore di demoni letteralmente onnipotente!
Passando ad altro, oggi volevo raccontarvi di un fatto accaduto lo scorso mercoledì: stavo uscendo da scuola, quando, nel caos del frenetico viavai di persone, avvertii subito che qualcosa non andava, c'era un odore di morte nell'aria, in parte coperto dalla puzza di smog misto al fumo delle sigarette dei miei due compagni di classe più rintronati, ma non era quello il particolare più agghiacciante.
La cosa davvero sconvolgente era il colore delle sottili volute di fumo che dalle sigarette si levavano verso il cielo grigio.
Il fumo non era infatti bianco/grigiastro, ma nero come la morte.
I due pirla non si erano accorti della cosa, avevano spento le sigarette e se ne erano andati come se niente fosse, che idioti.
Io, pensando che il pericolo fosse passato, mi stavo avviando verso la banca, dove mia madre mi aspettava in macchina.
Mentre raggiungevo l'auto sentii di nuovo quel fastidioso odore di morte e sofferenza e notai un sottile filo di fumo nero salire da una sigaretta gettata con leggerezza da qualche fumatore maleducato.
Inizialmente non ci feci caso, ma iniziai a preoccuparmi quando notai che il sottile "filamento" fumoso si stava trasformando in una densa nebbia nera, la quale stava via via prendendo una forma definita, una forma...umana!
Ben presto fui in grado di vedere il suo vero aspetto, ovvero un essere diafano, molto alto, senza naso né padiglioni auricolari, con lunghe braccia, gambe scheletriche, mani e piedi artigliati.
Anche il corpo era molto magro, riuscivo ad intravedere ogni singolo osso.
Gli occhi della creatura erano rossi come il fuoco, sembravano due tizzoni ardenti piantati in due orbite profonde e nere.
la bocca era impressionante, in tanti anni di lotte contro i demoni non avevo mai visto niente di simile: il mostro aveva almeno otto file di denti per ogni arcata!
L'aspetto più sconcertante del demone però era la pelle, che sembrava essere formata da una materia a metà fra un gas e un fluido vischioso e "vivo", che si muoveva sotto forma di piccole volute di fumo o di minuscoli guizzi liquidi.
Insomma, il demone sembrava un incrocio tra un Enderman e Venom!
Quando i nostri sguardi si scontrarono il demone emise uno stridente sibilo, acuto e straziante, che terrorizzò i passanti nella via e li pietrificò dalla paura.
-Phobos (il demone della paura), vecchia canaglia, era da tanto che aspettavo questo momento!
Ora posso finalmente eliminarti!- dissi.
-Così è questo il grande Keelian Ravenstark, il grande sterminatore di demoni che ha annientato Deimos (il demone del terrore)!-
-Ma dai, non dirmi che ce l'hai ancora con me per aver ucciso QUEL BASTARDO DI TUO FRATELLO!-
-MISERABILE, È GIUNTA L'ORA DI PORRE FINE ALLA TUA MISERA, INUTILE ESISTENZA!-.
La voce del demone era un suadente e freddo sibilo, un alito di vento freddo sul collo, uno spiffero notturno dalla finestra di fianco al letto ma contemporaneamente simile ad un ringhio cavernoso, un ruggito tonante, un suono raccapricciante.
Prima che potessi fare qualsiasi cosa, il demone mi colpì al petto con un globo di energia pura.
L'impatto del colpo generò un'onda d'urto che sembrò risvegliare le persone dal torpore indotto dal primo, agghiacciante gemito emesso dal mostro.
Nel giro di pochi secondi la via si svuotò completamente.
Mentre il demone era distratto dal fuggi fuggi generale, feci scomparire il pesante cappotto che indossavo, insieme al maglione, che in quel momento mi avrebbe solo intralciato.
Feci anche scomparire (e ricomparire in camera mia, a casa) la mia cartella e feci in modo che l'iPad di scuola si collegasse alla corrente, non volevo arrivare a casa e non avere abbastanza batteria per fare i compiti di chimica!
Eseguite tutte queste piccole operazioni (in tutto avrò impiegato una decina di secondi) ritornai al combattimento: sfoderai le mie immense (e bellissime) ali: con un balzo ero già in volo.
Anche il demone si levò in volo, dispiegando due ali simili a quelle di un pipistrello, ma senza pelle.
Erano costituite solamente da ossa!
Caricai il pugno destro, ricoprendolo con un'enorme aura di pura energia magica con cui colpii il mostro.
Il mostro sibilò di rabbia e mi colpì allo stomaco con i suoi unghioni, trapassandomi da parte a parte.
Io risi mentre facevo scattare il braccio in avanti per trapassare il demone con i miei artigli, notando con rabbia che il suo addome diventava immateriale, schivando così il mio micidiale affondo.
Incazzato come non mai, mi liberai dalle grinfie del mostro e dopo aver atteso qualche secondo (il tempo di far rimarginare la ferita) lanciai contro il demone una scarica di fulmini azzurri che distrusse una delle sue ali.
Il demone precipitò sull'asfalto.
Scesi in picchiata sulla creatura con gli artigli protesi in avanti e trafissi il cuore del mostro con precisione chirurgica.
Per evitare che la carcassa si decomponesse per strada la bruciai con una potente raffica di fiamme nere.
Fatto ciò, richiamai mia madre preoccupata (avevo cinque sue chiamate perse!) per spiegarle che avevo avuto un contrattempo.
Tornammo a casa e chiacchierammo allegramente dello scontro con il demone.
Beh, come sempre, carissimi e affezionati amici, il tempo a nostra disposizione è volato, ed è bene che io vada a farmi una doccia, ho ancora addosso l'odore di sangue del demone troll che ho ucciso oggi prima di pranzo.
Ci vedremo la prossima volta, ciao a tutti, belli e brutti!

Ꭺ ᎠᎬᎷᎾNᏚ ᏚᎢᎾᎡY Il blog del cacciatore di demoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora