Le due asticelle.

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L'Italia è la capitale della pizza Margherita, ed io ne sono diventata dipendente.

PIZZA è la parola più bella del mondo!

Pizza, pizza, pizza, pizza, pizza!!!

Amo quella mozzarella di bufala filante e il basilico fresco, amo il cornicione croccante e la birra fresca da abbinarci.

"Sembri estasiata"commenta Dim, che si stende sul divano.

"Lo sono, ho appena deciso di comprarmi una pizzeria"dico seria.

Non posso più vivere senza questa bontà, devo mangiarla in quantità industriali fino a scoppiare.

"C'è anche a Londra"mi ricorda questo uomo senza cervello.

"Vuoi fare un paragone tra quella schifezza e questa divinità servita in un piatto?"dico allibita, sono sconvolta.

"Ti sei italianizzata"taglia una fetta enorme di pizza con le acciughe.

"Si, sono stata adottata"sorrido soddisfatta e mi siedo sul tappeto a gambe incrociate.

"Domani mattina dobbiamo partire"mi ricorda.

Sta diventando proprio un ragazzo cattivo, mi ricorda cose orribili.

"Shh, non è vero"lo zittisco"È solo un brutto incubo".

"Purtroppo no, devo anche riprendere subito a lavorare"mi ricorda.

"Che malinconia"sbuffo.

"Mi ha inviato l'email il rettore Brown, mi affiancherà una tirocinante"dice indifferente.

"Donna?"assottiglio lo sguardo, dovrò di nuovo diventare una killer.

Essere una moglie è difficile, c'è sempre qualcuno da uccidere.

"Si, ha vent'anni, si chiama Dorothy Willow"continua a masticare tranquillo, inconscio del fatto che la mia mente sta progettando circa cento torture cinesi da infliggere a questa ignara Dorothy.

Povera piccola fanciulla, non sa cosa l'aspetta.

"Perché hai questo sguardo demoniaco?"mi chiede un tantino impaurito.

"Nulla, amore mio"ritorno a sorridere, fingendo di essere serena.

"Nessun commento circa la ragazza?"domanda.

"Mi fido di te"sorride talmente tanto, che la mascella mi duole.

È un sorriso finto come le tette di quella, ci scommetto un rene che è rifatta come una bambola gonfiabile.

"Mi stai facendo paura"commenta serio.

"Cosa vuoi sentirti dire? Che voglio ucciderla?"chiedo divertita.

"Vuoi ucciderla?"strabuzza gli occhi.

"Certo che no"dico fingendo di essere sconvolta, non voglio ucciderla, solo sfigurale il volto con l'acido.

Mio dio, sto davvero impazzendo!

Devo mantenere la calma ed essere una donna sicura di se e del suo fantastico matrimonio.

Non posso uccidere tutte le donne che incrociano lo sguardo di mio marito.

Basta alla violenza.

"Ti vedo strana"scende dal divano, per sedersi al mio fianco.

"Mi mancherà questa casa"appoggio la testa alla sua spalla.

"È nostra, possiamo venirci per Natale"propone.

Sotto lo stesso tetto 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora