Arrivai in ospedale e fuori c'era sua madre che fumava una sigaretta,ma non come una persona che fuma perche ha voglia,ma come una persona che fuma perche ha perso tutto,perche ormai vuole perdere anche se stessa. Mi avvicinai a lei correndo e le dissi tra le lacrime:-Portami da lui devo vederlo-.
Mi rispose:-Fanno entrare solo i familiari-. Mi misi ad urlare:-ho detto che mi devi portare da lui.-
Salimmo in fretta le scale,e mi portò davanti alla sua camera,da una finestra che dal corridoio si riversava nella stanza,lo vidi disteso sul letto,immobile,quasi fosse morto,ma non lo era. Il suo cuore batteva ancora. Corsi alla porta per entrare,piangevo,le lacrime che mi rigavano il viso,la aprii ed entrai,ignara di quello che stava succedendo,degli infermieri e dei medici che mi ordinavano di uscire. Io non potevo,non potevo lasciarlo da solo. Mi catapultai su di lui chiamandolo,ma non rispondeva,non rispondeva,e questo mi lacerava il cuore come se mi ci avessero piantato un coltello. Arrivarono gli infermieri che mi trascinavano via mentre scalciavo e urlavo. L'unica cosa che volevo era stare vicino a lui,donare la mia vita per lui. Avrei fatto qualsiasi cosa,pur di parlargli ancora.Mi portarono nella sala d'attesa adiacente alla sua stanza,e ormai priva di forze mi addormentai su una delle tristi,azzurre e fredde poltroncine che si trovavano nella sala.
Mi svegliai la mattina seguente,ormai troppo tardi per andare a scuola,chiamai mia madre,raccontandole ciò che era successo e dicendole che sarei rimasta in ospedale ancora per un po'. Poi,dopo una discussione con gli infermieri,riuscii ad entrare nella camera di will. Mi sedetti accanto a lui,e dopo alcuni minuti le lacrime sgorgarono dai miei occhi senza tregua,e iniziai a pensare ad una vita senza di lui,senza qualcuno con cui parlare,con cui confidarmi...no. Non poteva andare così,lui si sarebbe ripreso. Avrebbe ricominciato a vivere,come prima,magari sarebbe stato piu felice di quanto lo era prima. Mi fermai un attimo a guardarlo,era bello,con quei capelli arruffati, ma era anche così fragile,in quel letto bianco,sembrava così piccolo,così...
-Tessa- era Francesca,la madre -tessa come stai?-
-Come vuoi che stia? Mi manca,e poi,io non riesco ad immaginare una vita senza di lui-.
-Ecco,ora immagina il dolore di una madre quanto...-
-Sapevate della leucemia?- chiesi,volevo delle risposte
-No,stavamo andando a fare una visita,quando d'un tratto si è sentito male e abbiamo fatto subito degli accertamenti...il suo sangue...noi non lo sapevamo-.
-Avete trovato un donatore? Qualcuno?- volevo fare qualcosa,ma non era semplice.
-No,ancora nessuno-.
-Voglio vedere se posso aiutare,se siamo compatibili,se il mio sangue può aiutarlo,se posso farlo star bene di nuovo-. -Si,si si,puoi,vado a chiamare i medici e...-
-Aspetta. Tu sai perchè era sempre freddo e triste e così chiuso?-.
-Mi dispiace,ma non so nulla-.
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Ho Bisogno Di Te
RandomTessa è una ragazza di 15 anni che frequenta il secondo superiore del liceo linguistico nel suo piccolo paesino in provincia di Roma. Will è il suo migliore amico... forse, il suo migliore amico. Un grave incidente cambierà la vita dei due in meglio...