4. La regina perduta.

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Faccio lo stesso sogno da sei mesi ormai. Ho cercato risposte nel grimorio di Bonnie ma non ho trovato nulla che mi spiegasse perché faccio lo stesso sogno ogni volta e di conseguenza non ho trovato neanche un incantesimo che mi può far tornare ad essere quello che sono.

< Caroline >

Mi sento chiamare da Stefan, mentre entra nella stanza con in mano un vassoio. Da quando i miei sogni sono iniziati mi sono trasferita in una delle stanze degli ospiti della pensione Salvatore e Stefan mi sta accanto da vero amico.

< Ehi >

Lo saluto mentre mi tiro su per poterlo guardare meglio mentre mi pone un vassoio con del caffe fumante e dei muffin.

< Come ti senti? >

< Come se fossi svenuta per la 12 volta in questi sei mesi >

< Veramente è la ventesima volta >

Mi risponde facendomi ridere forte.

< Ti va se usciamo ? È da troppo tempo che sei chiusa in questa stanza >

< È un pensiero carino ma non mi va Stefan, voglio restare qui non sono pronta ad uscire >

< È peggio se ti chiudi qui dentro Caroline, sverrai per la 21 volta e rifarai quel sogno senza senso >

Mi risponde con fare paterno mentre apre la finestra per far entrare un po' di luce.

< Non sono sicura che siano sogni senza senso altrimenti perché li rifaccio sempre? >

Odio quando devo pensare a quei sogni più del dovuto, odio quando devo pensare a lui più del dovuto. Più volte ho cercato di prendere in mano il telefono per chiamarlo e chiedergli aiuto ma il fatto che lui abbia una figlia, che poi mi è stato confermato da Tyler, e che i suoi genitori siano veramente tornati in vita, confermatomi da una telefonata a Rebeckah, mi rende molto agitata e allo stesso tempo amareggiata.

< Sai che ti dico non mi importa se hanno un senso oppure no, voglio che finiscano, rivoglio la mia migliore amica >

C'è amarezza nella sua voce, nostalgia, posso capire che rivoglia la sua amica ma non penso che tornerò mai ad essere la vecchia Caroline. Se solo lui sapesse che questi sogni sono la cosa più vera che provo da quando tutta questa storia è iniziata , se solo sapesse che per me vale la pena svenire anche mille volte al giorno pure di risentirmi stretta tra le sue braccia.

< Se non ti va di uscire allora perché non mi aiuti con questi scatoloni? >

Mi sento chiedere da Elena che entra in camera con in mano tre scatoloni.

< Cosa c'è dentro? >

Chiedo fintamente curiosa per non farli preoccupare più di quanto già non siano.

< Li ho presi dalla tua cantina, mi avevi detto che volevi vedere che cosa ci fosse dentro, visto che tua madre è... >

Gli si bloccano le parole in gola, lo posso ben capire dallo sguardo colpevole che si scambia con Stefan.

< Visto che mia madre è morta >

Completo la frase al suo posto ed ecco un altro motivo per cui mi sono trasferita da Stefan.

< Caroline mi dispiace >

< Non importa Elena hai fatto bene a portare qui quei scatoloni. >

Gli rispondo mentre mi avvicino al primo scatolone che apro per ritrovare al suo interno l'abito da sposa di mia madre.

< Vi lascio sole >

Ci informa Stefan prima di uscire dalla stanza.

< È molto bello dovresti indossarlo >

Attira la mia attenzione Elena mentre mi rispecchio con l'abito appoggiato addosso.

< Si dovrei >

Gli rispondo sorridendogli mentre inizio a sentire delle voci provenire dal salone.

< Ma che succede? >

Chiedo curiosa.

< Non lo so, tu inossa l'abito io torno subito >

Mi risponde prima di sparire al piano inferiore a velocità vampiresca mentre inizio ad indossare questo fantastico abito.

E un po' difficile indossarlo a causa della sua ampia gonna e della lunga coda, ma ben o male ci riesco, unico problema la cerniera.

< Vuoi una mano? >

Mi sento chiedere da Enzo che si trova sulla soglia della porta mentre con un sorriso beffardo mi vede in tenta ad alzare la zip.

< Si grazie >

Gli rispondo prima di avvicinarsi.

< Cos'era tutto quel chiasso prima? >

Chiedo, e passato un ora da quando Elena è scesa senza fare più ritorno.

< Non hai origliato? >

Mi chiede guardandomi con il suo solito modo beffardo.

< No, ero molto più impegnata a indossare questo abito e a pensare a mia madre >

Oh mamma quanto ti vorrei qui con me ora, avrei bisogno di un suo abbraccio e di ascoltare la sua voce dolce e delicata.

< Vieni a vedere con i tuoi occhi, allora >

Mi incita prima di indicarmi le scale e pian piano che mi avvicino al salone posso sentire la discussione in atto.

< LEI NON STA BENE, NON PUÓ VENIRE CON TE, COME TE LO DOBBIAMO DIRE >

Sento urlare Elena

< Sta calma Elena ora che verrà lei, lo metterà in riga .>

Sento rispondere Damon questa volta prima di sentire qualcuno ridere, per poi sentire un ringhio che riconoscerei tra mille.

< È bene che lei venga via con me, se non vuole che vi uccida tutti >

La sua voce, cristallina, rabbiosa e alterata ma anche infinitamente sexy.

< Lei non viene da nessuna parte con te.>

Sento intervenire Enzo che mi ha lasciato nascosta tra il muro e il salone in modo che lui non mi possa vedere. Un ringhio che riconosco, non è uno di quelli che hanno un presagio di sfida ma presagio di morte, in rompo nel salone a velocita vampiresca per poi frappormi tra Enzo e Klaus . Il suo sguardo da furioso diventa dolce nel momento in cui incrocia i miei occhi per poi diventare curioso nel momento stesso in cui osserva il mio abito.

Tutto intorno a noi smette di avere un senso, finalmente posso averlo davanti a me in carne ed ossa.

< Caroline Forbes >

Mi sento chiamare dalle spalle da un uomo di carnagione scura che mi guarda meravigliato.

< Marcel Gerard? >

Lo richiamo a mia volta come può essere che sia qui?

< Vi conoscete?>

Sento chiedete da Klaus che guarda in modo rabbioso Marcel.

< Certo lei è la prima e unica regina di New Orleans>

Risponde risvegliando in me ricordi che avevo soppresso anni prima.

Angolo autrice.

Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.

un bacio Celeste.



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