10. Angelo

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< Ei principessa, dove vai tutta sola? >

Si avvicina a me con molta calma guardandomi, con ammirazione.

< Non sono sola. >

Rispondo alla donna dai lunghi capelli rossi, facendogli notare, mio padre alle mie spalle intento ha parlare con un uomo.

< Sei veramente bella lo sai. >

E gentile, come tutte le persone che ho incontrato da quando sono venuta a vivere in questa grande città, si inginocchia d'avanti a me per mettersi alla mia stessa altezza.

< Grazie, signora anche lei e molto bella. >

< Ma non sono te, nessuno avrà mai il potere che sei destinata ad avere tu. >

Mi prende la mano per guardarla come se fosse una lettrice di mani.

< Tu, mia cara sei destinata a fare la regina, sei destinata a portare la pace. >

< Dove. >

Chiedo in modo infantile, guardando la donna difronte a me come se fosse colei che mi avrebbe svelato il mio ignoto futuro.

< Di questa città, tu sei destinata ad essere una giusta regina. >

< Caroline, andiamo? >

Mi richiama mio padre alle mie spalle.

< ARRIVO. >

Rispondo prima di ridare la mia totale attenzione alla donna dai lunghi capelli rossi.

< Come si chiama signora? >

< Genevieve. >

< Sono contenta di averla conosciuta Genevieve, ma ora devo andare. >

< Va pure maestà, ci rincontreremo un giorno, ma fino ad allora nessuno deve sapere di questa conversazione. >

< Perché ? >

< Perché io sono morta. >

E con queste ultime parole si dissolve nel nulla, come se non fosse mai comparsa, e confusa sbatto più volte le palpebre prima di tornare da mio padre.

Le due forte braccia tra cui sono svenuta mi tengono stretta come se fossi la cosa più importante di questo mondo, e la velocità a cui sento il vento sul mio corpo e disumano.

< KLAUS. >

Sento urlare Elijah, che mi tiene stretto a se, anche quado una figura, non so cogliere di chi, si presenta difronte a noi.

< Cose e successo? >

< Non lo so, Genevieve la toccata e lei e svenuta, poi abbiamo lottato perché voleva portarla via con se. >

Gli risponde agitato mentre mi deposita tra altre due forti braccia, braccia che conosco molto bene e di cui non mi separerei mai, se solo potessi.

Senza proferire parole mi porta al piano di sopra, apre la porta di una qualunque stanza, quale non so, visto che i miei occhi non si decidono ad aprirsi.

Mi deposita su un comodo letto, mentre lo sento tornare indietro e chiudere la porta, non è andato via posso sentire molto bene una sedia messa alla mia destra difronte a me.

< Apri gli occhi, so che sei sveglia. >

Si riferisce a me con voce , tenera dolce senza fretta, non e un ordine e una muta richiesta.

Che cosa sono? ||CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora