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Arrivata dentro l edificio lungo i corridoi becco Claudia che parlava con un gruppo di ragazzi; come mi vide con un maxi sorriso mi fece cenno di avvicinarmi a loro, e le sue prime parole furono quelle di giustificare il suo mancato rispondere alle mie chiamate; mi presento al suo nuovo gruppo e tra di essi feci la conoscenza solo di ragazzi perché Claudia era una persona che faceva facilmente amicizia lei e molto diversa da me ; e mora con meravigliose curve e con una gran faccia tosta; che io vorrei tanto avere, invece sembro un piccolo topolino di campagna molto timida e tendo a chiudermi sempre in me. dopo avermi presentato a tutto il gruppo, ci dirigemmo verso la quella che sarebbe stata la nostra classe.

Ci
sedemmo ognuno al proprio posto e aspettammo che entrasse il prof per vedere se fossimo tutti presenti; in tutto eravamo venti alunni tra cui una piccola parte erano ragazzi dell'anno precedente.

i giorni passavano ed io e Claudia riuscimmo a fare amicizia con i nostri compagni di classe ognuna di noi uguale ma diversa dall'altra, come Cristina buffa, Monica ossessionata per la matematica e Titty uguale a Claudia sempre estroverse e con Carlo, Vincenzo e Giovanni...

Con il passare dei giorni mi rendevo conto di amare la scuola che avevo scelto, e sentirmi diversa ogni giorno, in quanto mi rendevo conto di non fare le stesse identiche cose di sempre; ma di essere soddisfatta di ciò che insieme ai miei amici riuscivo a fare e dell'evolversi del mio carattere.

il tredici maggio 2005 io e Claudia con alcuni dei nostri compagni organizzammo un uscita insieme ci dovevamo incontrare in piazza al solito posto cosa che ormai facevamo da più di un anno.. la cosa che mi rimarrà sempre impressa sarà il viso dei miei genitori che videro il mio carattere cambiare da essere molto timida al diventare quasi una persona espansiva e meno chiusa;

come sempre uscita da casa presi il cellulare dalla tasca dei jeans e chiamai subito Claudia per metterci d'accordo su dove vederci per andare insieme

s:<< ciao Claudia allora dove ci vediamo?? oppure passi tu a prendermi!>>

C: << rimani li dove sei che vengo subito!!>>

dopo nemmeno dieci minuti mi ritrovai Claudia nel vialetto di casa e partimmo spedite verso il luogo di incontro con gli altri. appena arrivati vidimo tutti loro che ridevano e scherzavano come al solito.. passammo un meraviglioso pomeriggio di solita baldoria come solo noi sapevamo fare, alla fine della serata fu brutto staccarsi dai quel gruppo che ormai riconoscevo come una parte allargata della mia famiglia. ma ogni sera quando ritornavo i miei mi vedevano sempre più rilassata e tranquilla e quando andavo in camera mia non avevo gli incubi di addormentarmi e dovermi svegliare come i primi giorni in quanto ormai quel luogo che era la scuola era diventata per me una seconda casa.

infatti il giorno dopo arrivata a scuola mi ritrovai suol mio banco un bigliettino con un numero di telefono e chiedendo un po a tutti i miei compagni mi dissero che il numero apparteneva ad un amico del mio compagno di classe Vincenzo... ero sorpresa del bigliettino ma ancora di più sorpresa del fatto che un ragazzo si possa interessare a me; mentre scherzavo con Claudia e Titty davanti al cancello della scuola mi ritrovai davanti Vincenzo con un aria strana come se mi dovesse dire qualcosa infatti il mio istinto poche volte si sbagliava , nel momento in cui si avvicino a me mi disse che doveva parlarmi di una cosa

V: <<Perdonami sarah se ho lasciato quel biglietto sul tuo banco ,invece che darlo direttamente a te .>>

S:<< perdonato !!ma la prossima volta potresti darlo direttamente a me, senza che vada a chiedere in classe di chi è il numero, oppure chi mi ha mandato un bigliettino come una cretina>>

V: lo so, lo so, e che a volte con te non so proprio come comportarmi, perchè anche se sei una mia compagna e alle volte ci riuniamo tutti per uscire, tu riesci sempre a estraniarti un da tutto quello che ti circonda>>

S: << allora sono fatta cosi e non posso farci nulla, ma non mi sembra nemmeno il caso di farmi fare la figura della cretina inutilmente>>

V:<< ok scusami; chiusa la questione e perdonato, volevo solo dirti che il numero in questione è del mio amico Peter, che faccio gli dico che lo chiami oppure faccio il vago e gli dico che non mi hai dato ancora una risposta?>>

S:<<sinceramente non lo conosco e poi per me è una novità che un ragazzo che non conosco mi chieda il numero >>

V: << ma dai su Sarah non vuoi cambiare le cose nella tua vita ogni tanto ; la monotonia non ti sta un pò stretta?>>

chissà perchè quelle parole dentro mi avevano un pò toccata ma non ci feci caso perché per quanto potessimo essere compagni di classe e di uscite alla fine lui non mi conosceva fino in fondo. e gli diedi la mia risposta

S:<< lo so ma per il momento preferisco rimanere cosi>>

e me ne andai lasciando Vincenzo a guardarmi che salivo nella macchina di mio padre.

I MIEI OCCHI DENTRO I TUOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora