Stava seduto su un piccolo promontorio poco distante dal mare. Il vento scompigliava leggermente i suoi capelli e accarezzava il suo viso con dolcezza.
Teneva lo sguardo basso, i raggi del sole brillavano luminosi e davano fastidio ai suoi occhi scuri, stanchi. Guardava le onde infrangersi sugli scogli, i gabbiani volare alti, il sole riflettersi sul mare, splendente, dorato, bellissimo.
Pensava e guardava il mare, la spiaggia. Gli venne voglia di correre a piedi nudi sulla sabbia. Poco dopo si alzò e corse verso la spiaggia. Si tolse le scarpe, la sabbia era umida, fresca, sottile, piacevole da sentire sotto i piedi.
Il ragazzo corse ancora sulla sabbia. Si sentiva libero. Dopo aver percorso poche centinaia di metri, si sedette, stanco in riva al mare, con l'acqua fresca che gli sfiorava appena le gambe.
Il suo sguardo si perse nuovamente nel mare. Era una mattina di ottobre, serena, sorridente; il ragazzo ne aveva approfittato per stare un po' di tempo sulla spiaggia e riposarsi dal lavoro nei campi.
Guardava al di là dei confini della sua bellissima isola e si guardava intorno, ammirato, innamorato del luogo in cui viveva.
Non si era mai chiesto cosa ci fosse dopo il mare, quali terre straniere ci fossero, chi le abitasse... L'unico suo pensiero, sin da quando era piccolo, era il lavoro. Spesso però, stanco, si riposava sulla spiaggia e ascoltava il rumore del mare e i sussurri leggeri del vento.
In quel periodo la Sardegna era davvero meravigliosa, calda e accogliente come sempre. Le campagne rimanevano verdi, anche se le foglie degli alberi s'ingiallivano d'autunno, i ruscelli, dopo qualche pioggia cominciavano a riempirsi d'acqua, gli uccellini migravano. E il mare era sempre bellissimo, azzurro, incantato.
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IL RAGAZZO E IL FALCO
Short StoryStoria di amicizia tra un falco e un normale ragazzo