Una mattina decisi di andare a trovare Luca, ma non seppi mai che quella sarebbe stata la mia ultima visita.
Clara mi accompagnò all'istituto e, una volta entrate, tutto mi pareva diverso. L'ultima volta non era affatto così. Le pareti erano state ritinteggiate, la mensa era più "viva". Non sembrava nemmeno il manicomio che un tempo conoscevo.
Dopo che ci eravamo sedute nella sala aspettavo con ansia il mio piccolo bimbo.
«Scusa se ti pongo questa domanda, ma... mi sono sempre chiesta da quanto lo conosci e come vi siete conosciuti. Sembrate molto uniti. » chiese timidamente Clara.
«Lo conosco da tanto ormai... non so precisamente quanti anni, però so ancora come ci siamo conosciuti. All'inizio, poco dopo che entrai in questo posto, mi misero in una stanza con un'altra persona, vedevo che con il passare degli anni le persone se ne andavano e ne arrivavano delle altre... poi finalmente arrivò Luca. Quindi, visto che eravamo compagni di camera, se così si può dire, ci conoscemmo meglio.»
«Ah adesso mi è chiaro tutt- » si interruppe con l'arrivo di Luca, aveva un grosso sorriso stampato sul viso.
«Ciao Elisa!» ci abbracciammo.
«Ehi campione, come stai?» appoggiai le mani sulle sue spalle e sorrisi.
«Va tutto bene! Questo posto finalmente è cambiato!»
Parlammo per ore e ore per poi andare a fare una passeggiata in cortile.
Ripeto: non sapevo ancora che quella sarebbe stata l'ultima visita...
STAI LEGGENDO
Le regole del gioco.
Short StoryQuesto posto è una prigione? Un posto per aiutare le persone? Cos'è? Ma soprattutto...chi è Elisa? Questo racconto è basato sulle emozioni e non sulle descrizioni. Vorrei far utilizzare al lettore la fantasia così da far rimanere un'ombra di mistero...
