Ricominciai a mangiare, mi esercitavo con la spada, e quando potevo aiutavo gli altri contro i mostri, ma mi mancava Percy, ormai era passato più di un anno da.. quella cosa, e lui neanche poteva ricordarlo. Era il mio sogno ricorrente, o forse incubo. Ma non mi pento delle scelte che ho preso, Percy merita gioia e felicità; Annabeth lo ama seriamente.
Tutto è iniziato con quel'impresa, dopo aver sconfitto Giapeto o Bob, in realtà solo Talia andò da Ade con Giapeto..
Solo quando se ne andò Talia io e Percy ci salutammo bene, ci abbracciamo, eravamo felici, avevamo portato a termine l'impresa, ancora vivi e finalmente ci rivedevamo dopo vari mesi.
"Hey Percy come va?"
"Bene, figlio di Ade. Mi sei mancato."
"Ah la metti così, da ora in poi ti chiamerò figlio di Poseidone"
"Non lo farai."
"Percy quando dico una cosa io la rispetto sempre"
"Mi hai appena chiamato Percy"
"A partire da ora"
"Va bene. Nico." Sorrisi. Mi mancava seriamente. Ci sedemmo su una roccia accanto al fiume, e parlammo. Ci raccontammo le nostre imprese, mi parlò di quanto odiasse la scuola, io gli dissi che cosa avevo imparato di nuovo sui miei poteri.
"Senti Nico, ma eri felice in mia assensa?"
"No, ero molto solo." Si avvicinava sempre di più, iniziai a sentire il suo fiato sul mio viso. "Percy a te sono mancato?"
"Sì" Non gli do il tempo di continuare, mi avvicinai a lui e lo baciai.