Tournesol [h.s]

Six.

Sol's pov

Apro lo sportello con lentezza e mi siedo sul sedile in pelle.

Lui accanto, ingrana la retromarcia e poi parte.

La macchina avanza su una lunga strada non asfaltata. Io cerco di attaccarmi più vicino possibile allo sportello.

Poco dopo, vedo dei girasoli lunghi, molto lunghi. Di un giallo luminoso.

Harry accosta.

Scendo e mi ritrovo i piedi nell'erba verde. Mi libero delle scarpe e comincio a correre tra i girasoli.

Sento Harry ridacchiare e inseguirmi.

Appena mi fermo mi butto sull'erba a fissare il cielo che lentamente assume colori dell'azzurro più scuri. L'uomo riccioluto si sdraia accanto a me.

«Ti piace?» chiede voltandosi per guardarmi.

«Lo adoro»

Raccoglie il cappello da terra e se lo posiziona sul grembo. Per scherzare, mi raddrizzo e lo prendo per poi indossarlo.

«Ti sta bene» ridacchia.

Mi alzo in piedi e la gonna si alza di un po'. Sento le guance prendere calore, e subito mi aggiusto.

Un sorriso malizioso compare sul volto dell'uomo difronte a me che nel frattempo si è alzato, afferra le mie spalle.

Lo guardo impassibile. I nostri occhi chiari si immobilizzano gli uni negli altri.

Un attimo.

Afferra il mio viso tra le mani grandi e calde. Piano si avvicina, so cosa sta per accadere.

Ho baciato tre ragazzi finora, nessuno dei quali è stato mai capace di insegnarmi qualcosa. Poggiavano le loro labbra sulle mie senza importarsi se io sapessi farlo o meno. In parte la colpa è mia; sono ingenua e sognatrice, costruisco castelli in aria per una singola attenzione, un singolo gesto caloroso.

Ho sempre addossato la colpa sul fatto avessi un solo genitore, per lo più maschio e quindi non mi desse consigli giusti.

Io non chiedo mai consigli a mio padre.

Fino a due anni fa, io nella sua vita non esistevo. Mia madre mi ha dedicato tutta se stessa, i suoi ultimi 12 anni.

Lui no.

Cerca di rimediare, ma ora a cosa serve?

Mi slaccio dalla sua presa e rotolo per terra ridendo. Per qualche assurdo motivo Harry si alza prende il cappello e si dirige verso la macchina.

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