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DaddyH- ti piace il pene di papino?

Sorrisi alle parole che comparvero di fronte a me sullo schermo, sentendo il calore correre sulle mie guance come fra le mie cosce, in modo imprevisto.

Honeybear69- lo amo.

Non potevo far altro che ridere di me stessa e della mia risposta al misterioso pervertito. Molto probabilmente si stava toccando mentre scriveva, sperando che sua moglie non lo scoprisse.

Agitai le mie mani al pensiero con un sorriso divertito quando vidi la scritta sullo schermo che stava scrivendo.

Ma si fermò nello stesso momento in cui udì la porta d'ingresso suonare.

Distolsi lo sguardo dal mio laptop, ascoltai i passi di Luke risuonare dall'ingresso e lo sentì parlare con chiunque fosse, riportando nuovamente la mia attenzione sullo schermo.

L'uomo smise di scrivere completamente.

Alzai gli occhi al cielo e chiusi il computer immeditamente seguendo e ascoltando le parole di Luke a un uomo sconosciuto.

Mi alzai velocemente e camminai fuori dalla mia camera, muovendomi silenziosamente ma a passi felpati attraversando il lucente pavimento di legno dell'entrata.

"State andando a fare un viaggio?" Sentì l'uomo dire con curiosa persistenza nella sua voce.

"Cosa?" Luke chiese. "Dove hai sentito questa cosa?"

Sbirciai con la testa fuori dall'angolo in cui mi trovavo per osservare l'uomo della stessa portata di mia madre, lasciandomi immaginare che lavorasse con lei.

"Tua moglie, lei ha detto che voi sareste partiti questa mattina e non si è vista a lavoro. Ma quando ho visto l'auto nel viale, volevo assicurarmi che andasse tutto bene-"

"Aspetta," Luke lo interruppe. "Lei ti ha detto che saremmo andati in viaggio da qualche parte?" La sua faccia era chiaramente confusa, così come la mia in quel momento.

L'uomo annuì, grattandosi il mento rasato. "Beh, lei aveva detto che sarebbe partita ma io avevo intuito che avrebbe portato voi due con lei."

Le labbra di Luke si separarono e io imprecai, avrei voluto mordere il suo labbro inferiore.

"No," sussurrò mentre respirava. "No, no, no,"

"Papà, che succede?" Uscì da dietro il muro e vidi gli occhi di entrambi guardare impanicati nella mia direzione.

"Winnie, va nella tua stanza." Luke si pizzicò il ponte del naso, ma ignorai le sue proteste e mi posizionai al suo fianco.

La sua testa si voltò verso l'uomo sull'uscio della porta. "L'altra notte abbiamo litigato,"

Un giorno prima: Luke

Strinsi la carta da imballaggio delle rose rosse mentre attraversavo il lungo corridoio eccessivamente illuminato. L'odore dell'alcool e la sensazione di morte, il sangue e le lacrime conquistavano i miei sensi. Ho sempre odiato gli ospedali.

Passai davanti ad alcuni infermieri che mi davano la schiena mentre mangiavano le loro ciambelle, ignorando i loro sguardi lussuosi mentre passavo, mentre sentivo il metallo freddo sul mio anulare, ricordandomi chi ero e chi era mia moglie.

Misi su il mio miglior sorriso e ruotai la manopola della sua solita stanza, pronto a entrare e sorprenderla con un bacio e un abbraccio. Ma lei non stava pensando a me, né stava prestando attenzione al metallo che le circondava il dito, se ci fosse stato.

Allentai la presa in stato di shock, lasciando che le rose cadessero sul pavimento piastrellato, causando lo spargimento di tutti i petali su di esso.

Mia moglie aveva le gambe divaricate sulla parte superiore della scrivania e un uomo con i capelli biondi con una bandana legata fra di essi si trovata tra le sue gambe con le labbra sulle sue.

I suoi occhi si aprirono quando sentì la porta chiudersi e i suoi occhi si riempirono di paura quando mi vide sulla porta con le labbra separate.

"Ashton, spostati." La sentì borbottare con voce tremante e tutto ciò che vedevo era rosso,  così mi avvicinai al ragazzo con i capelli punk disordinati e lo colpì con un pungo sul naso, sentendo subito un pop.

"Luke fermati!" Scattò e sentì la mia maglietta essere tirata. Una maglia che indossavo solo perché le piaceva come mi stava.

Ma da come sembrava a lei piacevano di più le magliette di una band migliore.

Fottuto punk.

"Ma che diavolo, Kiersten?" Urlai così forte che la mia voce sembrò aumentare, ignorando il ragazzo con la mano piuttosto grande che ricopriva il suo naso ora sanguinante.

"Luke, ti prego va via-"

"No!" La zittì, "mi stai tradendo!"

Rimase immobile per qualche istante e vidi le lacrime nei suoi occhi. Ma io ero già con le guance umide. Era la donna che pensavo fosse, una donna che pensavo mi amasse.

Tutti questi anni non significavano nulla?

"Che ci fai qui, comunque?" Kiersten urlò, con un tono che non meritava di essere utilizzato nei miei confronti.

"Cosa sto facendo qui?" Scattai, avvicinandomi al suo viso, sentendo il suo respiro caldo sulle mie guance. "Sono venuto a portarti dei fiori e magari anche fuori a pranzo. Ma suppongo che hai già avuto il tuo snack!" Indicai il punk in maglietta e jeans neri attillati, trattenendomi dal sbattergli la testa contro il muro.

"Luke," cominciò e guardai una lacrima cadere sulla sua guancia. Una lacrima che lei non meritava di lasciar cadere.

"Non voglio più vedere la tua faccia. Questo, quello che stai facendo in questo momento è fottutamente patetico." Guardai un'ultima volta il ragazzo, Ashton, osservando i suoi occhi pieni di qualcosa, qualcosa che non riuscivo a capire, mi girai per uscire; un momento che ha cambiato completamente la mia vita in pochi secondi.

*

Winnie

Ascoltai la sua storia con le labbra allargate e gli occhi pieni di lacrime per Luke che piangeva, ed era una visione così rara che sembrava impossibile non essere sconvolta.

"Papà," mormorai mentre respiravo, scuotendo la testa e tirandolo in un abbraccio.

L'uomo sulla porta ci guardava tutto il tempo e quando ci abbracciammo per fortuna si girò e andò via.

"Tornerà, lei non mi lascia. Lei non ci avrebbe lasciato." Sussurai al suo orecchio, sentendolo annuire contro la mia spalla.

Io e mia madre non avevamo mai avuto un grande rapporto. Tutti le nostre conversazioni erano piccole chiacchierate e sono cresciuta sentendomi più a mio agio con Luke.

Forse a causa della sua giovane età, immagino.

Ma la sensazione nel mio petto era molto più profonda di un qualsiasi buco. Per mia madre che è andata via e non sapevo per quanto tempo. O se tornava.

Le lacrime cadevano dal mio viso ai pensieri e ai ricordi, trovando sempre strano che piango più per ricordi che per eventi successi attualmente. Molto probabilmente perché i ricordi sono nel passato, e ho perso il passato.

Ma il futuro, il futuro ha Luke.

E in questo momento, sentendo le sue forti braccia intorno alla mia vita il buco nel mio petto si è riempito un po'.

Ma l'unico problema è rimasto. E' il mio patrigno.

***

LO SO CHE MI ODIATE DA MORIRE PERCHE' NON AGGIORNO DA UNA VITA.

Prometto di aggiornare sia queste che le altre storie il prima possibile, perché non voglio che restino incomplete. Scusatemi davvero tanto per aver trascurato questo lavoro, spero che non tutte abbiate tolto la storia dalla biblioteca.

Love u all x

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2016 ⏰

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