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Vedere la persona dalla quale sei attratta baciare qualcun'altro è probabilmente uno dei dieci sentimenti più brutti nella lista del mondo.

Specialmente quando quella perosona è il tuo patrigno.

Mi sentivo come una persona malata per quei pensieri terribili, ma non potevo farne a meno quando ho visto il bicipite di Luke contrarsi mentre teneva mia madre dalla vita e si baciavano profondamente e pienamente, amore così profondo e lussuria.

Qualcosa che desideravo come Luke. Qualcosa che mi faceva bagnare con pensieri sporchi e qualcosa di cui la mia mente era affascinata completamente e assolutamente.

Guardai con una sensazione di pesantezza al petto prima di notare un occhio aperto di Luke, che immediatamente trovò me. Tenni la mia lingua fra i denti e mi voltai verso il mio letto, ma le sue parole, chiamando il mio nome, mi fecero fermare sul pavimento.

"Win, hai bisogno di qualcosa?" Urlò da dove si trovava in soggiorno con mia madre la quale era in pausa pranzo, e si avvicinò lentamente come chi cercava di nascondersi in un angolo.

"Io solo," mi morsi il labbro per pensare, "ho bisogno di aiuto per montare il macbook portatile." Mentii sapendo essattamente come si faceva, ma traacurando di saperlo.

Guardai come le mani di Luke scesero sui fianchi di mia madre, e guardai da un'altra parte quando sussurrò qualcosa al suo orecchio seguito subito dopo da un occhiolino. Le guance di mia madre si tinsero di rosa e aveva un sorriso seducente, una visione che nessuno vorrebbe esattamente vedere dalle loro madri. Soprattutto io.

"Va bene, è abbastanza semplice, ma ti faccio vedere le basi." Disse Luke freddamente mentre mi sorpassava e andava verso la mia camera da letto.

Tenni gli occhi su mia madre, nel modo in cui era seduta al tavolo della cucina con le cosce strette fra loro dopo il sussurro di Luke, mi trovai a chiedermi cose le avesse detto, perché volevo che l'avesse detto a me.

Mi voltai in fretta prima che potesse alzare la testa dalla sua cena microonde e guardai le cornici che riempivano le pareti del corridoio grigio.

Di solito guardo lontano quando vedo le immagini, perché ritraggono solo me e mia madre. Alcuni di una me più piccola, e alcune di una me di solo qualche anno indietro. Ma c'era un problema con loro, un problema che mi faceva sembre guardare lontano.

Erano foto orfane di un padre.

Girai la testa e ingoiai le mie emozioni prima di entrare in camera mia per vedere Luke digitare la tastiera bianca per poi scrutare lo schermo poco illuminato. I suoi denti mordono dolcemente il suo labbro inferiore, e non riesco a credere che un tale uomo attraente possa essere il mio patrigno.

"Ho messo la password del wifi, così dovrebbe andare bene l'accesso a internet." Disse senza alzare gli occhi dallo schermo. Camminai accanto a lui pet guardare come digitò Google.com nella barra di ricerca.

Pochi secondi dopo le lettere colorate apparsero quello schermo e vidi Luke sorridere con la coda dell'occhio.

"Funziona bene, è tutto pronto." Luke si alzò dalla sua posizione eccessivamente piegata e si sfiorò le mani come se avesse appena finito un compito incredibilmente difficile.

"Grazie, papino." Sussurrai e appoggiai la mano sul suo forte braccio, sentendolo contrarsi sotto il mio tocco come il suo sorriso si abbassò.

"Cos'hai susurrato a mamma?" Mi trovai a fare la domanda spingendo le parole fuori dalle mie labbra.

"Cosa?" Luke rispose ingoiando un grumo che gli si era formato in gola. Strinsi la presa sul suo braccio, e avvicinai così i nostri corpi in modo tale da essere completamente premuti uno contro l'altro, facendo in modo che i miei seni era sul suo petto tonico.

Abbassò lo sguardo verso i loro corpi uniti, e si leccò le labbra prima di chiudere gli occhi.

"Dimmi, papino," Dissi dolcemente, alzando la mano per toccargli il viso morbito con la punta delle dita.

Le mie dita si trascinarono fino alla sua guancia e giù sulla leggera barba sul suo mento prima di tornare in alto verso le sue labbra.

Tracciai il cerchio nero e ammirai il modo in cui i suoi occhi si aprirono al mio tocco.

"Che cosa mi stai facendo?" Sussurrò così piano sulle mie dita che un brivido viaggiò lungo la mia schiena e la pelle d'oca scoppiò sulla mia pelle.

"Ancora niente." Risposi con un tono altrettanto morbido e silenzioso come i suoi occhi visibilmente oscurati.

La sua mano spinse la mia verso il basso, prima di camminare verso la mia porta e in quel momento potevo sentire il mio cuore cadere per la delusione, ma poi mi resi conto che la stava semplicemente chiudendo per poi camminare verso di me con uno sguardo selvaggio.

La sensazione torna in me come la lava di un vulcano in eruzione mentre mi prese dal sedere e mi sbattè di schiena contro la porta dell'armadio, senza nessun avvertimento.

Le sue labbra trovarono il mio collo in pochi secondi, la mia mente cominciò a correre come iniziai a stringere le mie cosce fra di loro.

Le mie mani aggrovigliarono rapidamente fra i suoi capelli mentre la sua lingua cominciò a picchiettare in un punto sul mio collo, ciò mi fece separare le labbra per i gemiti che non riuscivo a rilasciare, per la moglie dell'uomo che mi teneva in braccio, la moglie era mia madre.

Mia madre che era in fondo al corridoio.

"Vuoi sapere cosa ho sussurrato?" Mi sussurrò prima di mordicchiare dolcemente il lobo del mio orecchio.

"Sì, papino." Gemetti in risposta, senza preoccuparmi del volume del mio tono, come le mie gambe erano strette intorno alla sua vita, con il disperato bisogno di sentire il suo rigonfiamento che pulsava attraverso i suoi jeans stretti.

"Ho detto," serrai i miei occhi quando le sue mani andarono verso il basso, vero l'interno delle mie cosce, e aspettai che parlasse mentre sfregava le sue dita selvaggiamente contro di me. "Alzati, Winnie." Sussurrò dopo aver alzato le labbra dalla pelle dal mio collo e guardandomi negli occhi confuso.

Battei le palpebre velocemente, "Cosa?" Chiesi.

"Winnie, alzati." La voce di Luke gridò più forte mentre aprì i miei occhi e mi guardai intorno fino a vederlo in piedi vicino alla porta con le sopracciglia aggrottate.

Era un sogno.

"Saremo in ritardo, sbrigati." Luke chiuse la porta della mia camera, e la luce dep sole del mattino fece capolino tra le persiane della mia finestra che mi fece strizzare un po' gli occhi.

Sembrava così reale, pensai, sentendo ancora la sensazione sotto il mio stomaco che doveva essere soddisfatta con qualche strofinata delle mie dita che desideravo segretamente fossero quelle di Luke. Come il sogno, il sogno che mi aveva fatto bagnare e ero alla diperata ricerca che il mio papino tornasse nella mia stanza in modo che il mio sogno si avverasse.

* * *

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