Capitolo 3

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"Hei..hei"
Non mi fermo,non riesco a fermarmi,avrei voglia di picchiare qualcuno
"Dannazione fermati!" dice il ragazzo che io non conosco
"Cosa vuoi."
"Ti calmi?" e si mette le mani sui fianchi
"sono calma" come un vulcano in eruzione.
"Chissà cosa intendi tu per calma."
"Dio...cosa ho fatto di male? Sul serio,come pretendevi che mi comportassi? Sono stufa di farmi trattare come una merda,ho dei sentimenti cazzo."
"Perché te la prendi con me?! Ti ho pure difesa"
"Infatti,ma voglio andarmene e ho bisogno di stare da sola,non tornerò lì dentro"
"Ok."

Una lacrima mi riga la guancia,ma la scaccio via col braccio. Sei forte Rose,mi dice la mia parte di mente lucida.

"Stai piangendo."
"Non sto piangendo e.." sospiro,l'aria fredda mi riempie i polmoni "voglio andarmene! Non rimarrò qui un secondo di più"
"Rosalie.."

"Styles vai a divertiti,la accompagno io"
È uno scherzo? Un incubo?
Fatto sta che un ragazzo dal giubbotto in pelle e il cappuccio grigio viene verso di me,ha in mano una sigaretta e ci metto due secondi a capire chi è.

Harry ride.
"Io non ci trovo nulla di divertente"
"Calma tigre altrimenti ti metto la museruola"
Zayn,pezzo di merda,gran pezzo di merda,mi faccio spazio spingendo i due ragazzi,cammino senza sapere dove andare.
"Tigre,la macchina è questa" dice il ragazzo,facendo un cenno con la testa verso una BMW nera e bella grossa.

Apro lo sportello e mi metto a sedere nel sedile del passeggero,adesso si fa interessante la questione..cosa vuole? E io perché sono salita in questa macchina?
Mi mordicchio nervosamente il labbro,perché non capisco che succede,la cosa certa è che non permetterò che mi prenda in giro.
Prende posto anche lui e accende il motore e ci allontaniamo da quella terribile,se si  può chiamare,festa.

"Mettiti la cintura."
"Nessuno mi da ordini."
"Finché sei sulla mia macchina,comando io"
"Bene,allora fermati e fammi scendere"
Ride.
"Che c'è?!" chiedo seccata.
"Sei proprio una tigre."
"Smettila."
"Perché dovrei?" dice accostandosi un'attimo e girando lo sguardo verso di me,i suoi occhi mi mettono a disagio..cerco di guardare altrove pur di non incontrare il suo sguardo.
"Mi irrita."

Riprende a guidare.
"Dove stiamo andando?"
"Non lo so."
"Voglio andare a casa,non sto in macchina con sconosciuti."

Sembra non ascoltarmi,o meglio,sente ma se ne frega.

"Perché non mi porti a casa,mi volevi fuori dalle scatole no?!"
Ferma la macchina,in un posto isolato e la cosa mi mette ansia,apre la portiera della macchina dalla mia parte e resta li a fissarmi,anche se stavolta non riesco a dire nulla e non so perché.

"Scendi. Facciamo un giro."
Non dico nulla e obbedisco ma continuo a tenergli il muso.
"Perché siamo qui?"
Nulla.
"Non è prudente stare in posti così isolati"
"Sono un ragazzo,sei tu quella che deve stare attenta a non spezzarsi le unghie" ammette con un sorriso malizioso.
"Senti,smettila di.." e inciampo tra le radici di un albero,mi afferra per un braccio e ride.
"Dicevi?" si passa la lingua tra le labbra e io non riesco a non guardarlo.
"Sono stanca."

"Forse hai bisogno di una..scossa!?"
Cerco di non scoppiare in una risata,non mi piace ridere in faccia alle persone,non c'è nessuno,il silenzio più totale,solo io e questo sconosciuto misterioso di cui non so che intenzioni abbia.
Comincia a camminare verso di me,e io faccio passi indietro cercando di mantenere la calma,ma il cuore accellera sempre di più e io finisco con le spalle contro il tronco di un albero e mi ritrovo con il suo respiro sul mio viso.
Strofina il suo pollice sulla mia guancia sinistra,mettendo l'altro braccio al lato della mia testa e con il palmo della mano appoggiato al tronco.
Non è una mia impressione,guarda li,sulla mia scollatura e io cerco di nascondermi.
"Non farlo. Sei intimidita da me eh?"
I miei respiri sono sempre più affannosi e l'aria mi sembra sempre più mancare.
Mi passa poi il pollice sulle labbra e un brivido mi pervade la schiena,cavolo ma perché? Non sono una ragazzina in preda agli ormoni eppure non riesco a connettere il cervello in questo momento.
Sento una sua mano accarezzarmi un fianco,mi sento cedere e lui lo rifà,si ripassa quella dannata lingua sulle labbra.

"Z..zayn" dico quasi supplicandolo.
Si distacca,l'atmosfera si è trasformata,e io non so se mi sento sollevata oppure no.
"Dobbiamo andare" dice mettendosi le mani nelle tasche e incamminandosi verso la macchina,mentre io sto ancora qualche secondo li,ferma appoggiata sul tronco.


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