Prologo

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Harry e Louis si conoscono da 17 anni.
Precisamente da quando il riccio ne aveva quasi cinque, come è sempre piaciuto dire a lui, e l’amico ne doveva compiere sei.
Ed Harry lo ricorda bene il primo incontro, erano al parco giochi e Louis gli insegnò a scavalcare lo steccato che li portava in un boschetto a parte, lontano dalle loro madri che parlavano e da tutti gli altri bambini, dal chiasso, dalle risate, lontano da tutto e da tutti.
In quel boschetto, con tante magliette bucate e ginocchia sbucciate, il riccio ha imparato cosa significa sentire.
Ha imparato a sentire la natura, la musica, l’arte, la letteratura.
Ha imparato a sentire grazie a Louis.
Perché Louis è stato diverso dal primo momento, da quando non gli ha fatto mai pesare che fosse più piccolo, da quando lo ha sempre protetto come se fossero fratelli davvero, da quando semplicemente gli ha insegnato a vivere.
Ricorda come se fosse ieri la sensazione del vento sulla pelle, delle lettere che il maggiore iniziò ad intonare poco dopo in ordine alfabetico, ricorda perfino alcune poesie che Louis doveva imparare per scuola e che diceva al riccio.
Harry pensa tutt’oggi di essere diventato l’ uomo che è grazie a lui.
E a Louis non sembrano passati 10 anni dalla prima sigaretta che fumarono appoggiati al loro albero, ricorda perfettamente la nuvoletta che si creò sulle loro teste accompagnata dal casino mal nascosto della tosse.
Se chiude gli occhi riesce ancora a sentire il fumo scivolare nella gola, la nicotina entrare nei polmoni e la testa di Harry sulle sue gambe.
E Louis pensa ancora che il posto giusto per la testa del riccio sia sulle sue cosce.
A Harry la scuola non è mai piaciuta, non riesce ancora a capacitarsi di come sia riuscito a uscirne vivo.
Ricorda però con assoluta nitidezza ogni canna rullata nei cessi dalle mani abili e ormai veloci di Louis, e le rispettive ore di divertimento.
Harry pensa di non aver riso mai cosi.
Louis ricorda come se fosse ieri la sensazione alla bocca dello stomaco quando raccontò che Eleonor, o forse Tina, lo aveva baciato contro i cassonetti dietro scuola. E l’emozione, la gioia, l’euforia, della prima cotta, del primo bacio, del primo contatto con una donna. E ricorda le risate del riccio, che non trovava probabile la possibilità di trovare una donna che gli facesse battere il cuore in quel modo, ricorda come se fosse ieri il sangue in bocca di quando si morse la lingua con forza.
Lui non ha ancora cambiato idea, Louis pensa ancora che nessuna donna possa mai meritare il cuore di Harry.
Ed Harry ricorda come se non fosse passato nemmeno un giorno la prima volta che Louis ordinò un’insalata alla caffetteria all’angolo, o quando rifiutò di assaggiare la torta che come di consuetudine preparavano ogni venerdì.
Harry pensa che il brivido che gli attraversò la schiena, fosse la peggiore delle premunizioni.
E Louis lo ricorda bene il momento in cui gli ingaggi saltuari da modello diventarono un vero e proprio lavoro, quando i riflettori iniziarono a diventare la peggior droga, quando il suo viso, il suo corpo, iniziò a saltare di copertina in copertina.
Louis pensa che quello è stato l’unico momento in cui il verde lo spaventava, perché il verde gli ricordava chi era e a cosa stava rinunciando.
Louis al ricordo ha ancora i brividi.
Ed Harry lo ricorda come se fosse ieri il momento esatto in cui si rese conto che la vita stava lentamente sgusciando via dal corpo di Louis Tomlinson, e che probabilmente non ci sarebbe stata nessuna via di ritorno.

CIAO BELLE PERSONE, SO CHE HO ALTRE FF, MA VOLEVO CHE LEGGESTE QUESTA MAGNIFICA FF CHE HO TROVATO SU EFP.
L'autrice si chiama Polveredigente
E NIENTE, TROVATE NELLA FOTO IL PERMESSO DELL'AUTRICE.
Spero vi piaccia, adoro

Sincerely yours, Patrick

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