10 Gennaio 2012, Doncaster.
"Tu che ne pensi?" Guardo George di traverso per il suo assurdo tentativo di comprendermi nella discussione, e lui in cambio mi sorride leggermente accarezzandomi il viso. Siamo in un pub poco fuori Doncaster, con i suoi amici che le stanno provando tutte pur di mettermi a mio agio, con scarsissimi risultati. Non che siano antipatici, o che non li conosca, anzi George mi rinfaccia spesso e volentieri il fatto che io conosca tutti i suoi amici più cari mentre lui ha visto Louis una volta attraverso una macchina, non prendendo però in considerazione il fatto che lui lo odia, ma non sono dell'umore più adatto per conversare.
Non riesco a smettere di pensare al bacio che ci siamo scambiati io e Louis poco più di due settimane fa, al fatto che non lo veda dall'ora, al fatto che se tutte queste persone dovessero scoprire che il loro caro amico per me è solo un diversivo mi brucerebbero vivo.
Come sono diventato questa persona?
Io odiavo le bugie, i sotterfugi, ogni forma di menzogna era per me sbagliata.
E adesso trattengo George in questa matassa di sentimenti con egoismo, con la finta scusante che lui sappia tutto.
Ma questo mi rende meno colpevole?
"Mi sono perso un secondo..." Mi passo una mano fra i capelli e ci rimango male quando trovo solo dei peletti ispidi e corti al posto dei miei soliti ricci. Pensare di avergli tagliati per dar fastidio a Louis mi fa muovere a disagio sulla sedia, come preso da un attacco di panico. Chi sono? "Di cosa stavate parlando? Scusate..."
"E di cosa?" A prendere la parola è Chloe, una moretta tutto pepe e occhi da cerbiatta, probabilmente, se non fossi innamorato di Louis, se George non mi avesse presentato come il suo ragazzo, cosa non del tutto esatta, e se non avessi la sua mano premuta contro la coscia, questa ragazza mi sarebbe piaciuta, probabilmente ci sarei finito insieme, probabilmente l'avrei amata. "Jin ha semplicemente detto che per fare qualcosa nella vita bisogna trasferirsi in qualche grande metropoli, mentre secondo me Doncaster può offrire tanto, bisogna solo saper cercare." Guardo per un secondo Jin, una ragazza che dimostra al massimo 18 anni e che invece ne ha 25, con un caschetto di un acceso arancione e una spolverata di lentiggini sul naso.Poi ritorno a Chloe, che con una mano si porta il ciuffo dietro l'orecchio e continua. "Certo se vuoi fare il cantante o l'attore non c'è molto che tu possa fare da qui, ma per fare il professore?" Ingoio a vuoto, pensando a quanto avrei voluto che Louis avesse fatto il professore, che avesse insegnato nella scuola di paese, che avesse avuto una vita normale e soddisfacente, perché lui è bravo con i bambini, i suoi alunni lo avrebbero adorato e sarebbe stato qui con me.
"Ehm..." Ancora la mano che corre fra i capelli, ancora il groppo in gola, ancora le labbra di Louis sulle mie. Un bacio fra i nostri attimi migliori, con le nostre foto a fare da sfondo e le mie lacrime da contorno, un bacio che per me è stato l'unico modo di trasmettergli tutta la felicità che sentivo, tutto l'amore che provavo, mentre per lui niente di più di un gesto affettuoso, che ha liquidato spazzolandomi i capelli e dicendomi che li amava da impazzire. "Determinati sogni necessitano di spazi grandi per prendere il volo, altri imparano a farlo anche da qui." Dico con la voce però che mi cade più volte durante al frase, e tutti se ne accorgono e mi fissano con fare accigliato. Non riesco a fare uscire nemmeno un fil di voce, come se fossi ghiacciato in tutti i pensieri che continuano a uccidermi. Dovrei dire che Louis si è trasferito a Londra poco fa, che mi manca come se mi avessero rubato un polmone, che lo amo come se non potessi vivere altrimenti, ma che lui in cambio vive con il suo fidanzato.
"Harry ha un amico..." Dice George, e sottolinea l'ultima parola con insistenza, amico, perché di regola dovrebbe essere così, perché dovrei pensare a George prima di andare a dormire, dovrei sognare lui, lui che mi toglie da in mezzo ai guai, lui che c'è sempre, lui che mi fa bene, dovrei amare lui. "Che si è trasferito qualche anno fa a Londra."
"Cosa fa?" Domanda Ashton con un sorriso innocente e la fossetta sul mento a dargli l'aria di un ragazzino insolente.
"Il modello." Affermo io orgoglioso ma allo stesso tempo schiacciato dal ricordo dei suoi occhi disperati dopo la Fashion Week. Avevo pensato che Louis appartenesse a quel mondo, ma era una bugia, quel posto non fa per lui, il posto giusto per Louis sono io.
"Davvero?" Sento gli occhi di tutte le ragazze puntati addosso e sorrido si slancio notando le loro espressioni curiose.
"Sì." Risponde George al posto mio. "Ed è anche piuttosto famoso." Noto nella sua voce una nota di risentimento, so benissimo quanto poco digerisca Louis, e non riesco neanche a dargli tutti i torti, non sono anche io nella sua stessa situazione? Solo che io e Zayn siamo diventati amici, in una strana allenza, come se quest'amore in comune ci avesse avvicinato, perchè Zayn mi capisce, sa cosa significa bruciare d'amore per Louis, lui che è sempre così perfetto, con i pochi attimi di debolezza che non lo rendono un perdente, ma al contrario un vincitore, perchè comunque si sa rialzare da solo, sorridendo, mentre George odia Louis perché per colpa sua, secondo lui, io sto male, e impedisco al mio cuore di amarlo.
Ha forse torto?
"Oh mio Dio. E ce lo dici solo ora?" Fa Jin con una faccia adorante e allo stesso tempo furiosa. "Come si chiama?"
"Louis." Ribatto immediatamente. "Louis Tomlinson." In un istante le loro dita corrono veloci sui loro smartphone seguiti immediatamente da numerosi commenti e sospiri.
"E' bellissimo." Esclama Chloe con occhi sognanti. "E' così fine, elegante." Scorre ancora e sospira di nuovo. "Quando ce lo fai conoscere?"
"Amore..." George mi lancia uno sguardo dolce rivolgendosi però a Chloe, sta cercando il permesso di dirle che Louis è gay. "Mi dispiace dirti..."
"Che Louis è gay, dichiarato tipo da sempre." Concludo al posto suo con un fil di voce. "Ed anche felicemente fidanzato da quasi sei anni." Mi manca il respiro pensando che queste ragazze abbiano potuto anche solo pensare di poter avere qualche possibilità con il mio Louis.
"Voi..." Jin ci punta un dito contro e con fare accusatorio riprende. "Conquisterete il Mondo e lo distruggerete."
"Pippi pensi davvero che un ragazzo de genere, anche se etero, si sarebbe innamorato di te?" Aaron passa un braccio intorno alla spalla di Jin con fare fraterno e a me cade il mondo addosso,un ragazzo del genere di sarebbe mai innamorato di te?
"Non chiamarmi Pippi Calzelunghe primo, e secondo stai per caso dicendo che sia brutta?" E dopo è tutto un susseguirsi di risate, battute e argomenti leggeri e divertenti.
Ma io non ci sono, rido mentre Aaron fa commenti acidi su chiunque e le ragazze si arrabbiano, rispondo ad Ashton quando mi chiede se ho intenzione di andare al college, mi passo la mano ancora fra i capelli, sperando di ritrovargli come al solito e bacio George quando il suo viso è vicino al mio.
Ma in realtà penso solo a una cosa.
Cerco solo una risposta.
Un ragazzo del genere di sarebbe mai innamorato di me?
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Feel That Moment
FanfictionEd Harry lo ricorda come se fosse ieri il momento esatto in cui si rese conto che la vita stava lentamente sgusciando via dal corpo di Louis Tomlinson, e che probabilmente non ci sarebbe stata nessuna via di ritorno.