|Capitolo Tre|

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P.o.w. Tamara

«Sei ancora in tempo per cambiare idea» mi informò mio fratello, ma ormai avevo deciso, dovevo partecipar a quei cavoli di ripassi per conoscere Calum.

«no, tranquillo Ashton voglio studiare con voi» risposi prima che il campanello iniziasse a suonare, questo significava che erano appena arrivati i suoi cinque amici tra cui Calum.

Mio fratello si avvio verso la porta mentre io ero già seduta sulla sedia accanto al tavolo aspettando l'arrivo dei secchioni.

«hey Ashton! Come va tutto bene?» senti una voce familiare, ma allo stesso tempo odiosa, alzai lo sguardo vedendo John, seguito dagli altri ragazzi, cioè Mark, Zack, James e infine Calum.

«C'è una notizia fresca, mia sorella studierà con noi» disse mio fratello indicandomi per poi avere cinque sguardi puntati su di me.

Ashton si avvicinò al tavolo in cui avremmo iniziato a studiare, seguito dai ragazzi dietro di lui.

«accomodatevi pure» senti dire dal biondo mentre io guardai i volti dei cinque ragazzi.

«Allora da dove iniziamo?» chiese Ashton

«Ash, ma tua sorella non é in terza superiore? Come può affrontare argomenti di quinta superiore?» iniziò a parlare John.

Quel insopportabile ragazzo, che appena lo vedi ti viene voglia d' ammazzarlo.

Ma poi sua madre e suo padre quel giorno che stavano facendo sesso non avevano altro da fare? Che creare un altro individuo insopportabile per la mia esistenza?

Aveva azzeccato Ashton, ieri sera, di sicuro avrei commesso alcuni omicidi alla fine di queste due ore.

Forse ha qualche dote da veggente.

«ed é per questo che studierà per conto suo» rispose il riccio.

«Potevo rispondere anche io» mi intromisi nella conversazione, spostando lo sguardo dal ragazzo dai capelli corvini a quello di mio fratello.
«la domanda me l'ha fatta a me» si difese il biondo.

«ma la domanda si riferiva a me, non a te» replicai, prendendo le mie difese

«iniziano» senti mormorare sottovoce da James.

Esattamente.

«okok, ora tu fai le tue cose, studia,fai i compiti, mettiti lo smalto, fai ciò che vuoi e noi facciamo le nostre» concluse il biondino seduto accanto a me.

Almeno avevo scoperto un'altra cosa, Calum era in 5 superiore.

Iniziai a far finta di leggere una pagina a caso del libro di storia, non avevo voglia di leggere davvero, e perdere tempo su queste noiose cose.

E per dir la verità non é che capivo tanto di ciò che parlava il libro, sapevo solamente che c'erano tante date da studiare a memoria, ma che io non mi ricordavo, termini sconosciuti e mai sentiti dire nel mondo in cui viviamo, quindi in poche parole sta materia non fa per me. D'altro canto come la matematica...

Il mio rapporto con la matematica, fantastico direi, siamo due cose diverse, e c'é un rapporto di odio reciproco, penso di essermi fermata alle addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.

Immagino già che mi chiedete come cavolo faccio a ritrovarmi in terza superiore se non ci capisco niente in sta materia, ovviamente copio dai miei compagni di classe intelligenti, fin quando il professore non mi scopre.

Alla fine che cosa servono le espressioni con i numeri decimali nella vita?

A me non mi sono mai servite, a parte quando vado a scuola e mi ritrovo la verifica di matematica sul banco.

Opposited Calum hoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora