Posai lo sguardo sul viso tranquillo del mio migliore amico, passai delicatamente il pollice lungo la fronte imbronciata che si tranquillizzò al contatto.
Dormì tranquillo a lungo.
Per quattro o cinque ore il mondo sembrava essersi fermato, sembrava avesse rallentato il suo moto per non disturbare il sonno del ragazzo.
Perfino la porta aveva cigolato in maniera meno insistente quando l'artefice di tutto quel casino era entrato nella stanza, per poi scivolare veloce nella propria camera da letto.
"Cross" sussurrai dandogli un leggero pizzico sulla guancia "Cross svegliati".
In risposta ebbi vari borbottii seguiti poi da un lungo sbadiglio.
"Eddai Cross" iniziai a scuoterlo e poi lo spinsi giù dal divano, si girò con gli occhioni spalancati verso di me e io gli sorrisi innocentemente.
Lui guardò a lungo il mio sorriso e poi scosse la testa ridacchiando, si alzò e si andò a prendere un bicchiere d'acqua.
"Sai- iniziò a parlare dalla cucina- ho letto un libro ultimamente" mi raggiunse poi nuovamente in salotto.
"Tu un libro?" lo presi in giro e lui ridacchiò.
"Dai sii seria - mi strinse nuovamente tra le braccia per poi riprendere il discorso- si un libro, un libro dove c'è una gatta pigrona, che scappa dal lavoro ma che poi appena la scoprono fa le fusa e tutti si addolciscono e la perdonano"
Lo guardai a lungo alzando un sopracciglio, guardai i suoi occhi cercando di capire se fosse davvero serio.
"Cross hai preso una botta in testa?"
Lui sbuffò a lungo e scosse la testa subito prima di ridacchiare.
"Lasciamo stare nana, vado a dormire"
"Ancora?"
"Ancora" annuì entrando nella mia camera dove poco dopo crollò in un sonno profondo.[...]
"Mi spieghi perché tu fai sempre così tante cazzate?" mi sedetti di fianco a Harry nello spogliatoio della palestra.
Lui alzò le spalle.
"Mesi fa stavi con la fidanzata di Cross, hai dato fuoco all'appartamento perché hai lasciato la sigaretta accesa, ci hai fatto perdere il lavoro, ci hai costretto a tornare qua e ora ti sei pure iscritto ai combattimenti, contro Cross"
"Sono stupido, impacciato, testardo" mormora con un tono strano, flebile.
Mi girai a scrutare il suo viso e non riuscii a comprendere quell'espressione.
Lui era sempre così.
Non si riusciva mai a prevedere cosa avrebbe fatto, era capace di passare da dei momenti di estrema dolcezza, a momenti di freddezza, a momenti di debolezza.
Non si riusciva mai a capirlo al primo colpo.
In poco tempo il mio modo di rapportarmi con lui era cambiato, come era cambiato anche lui.
Ed era così da molto tempo ormai, quei suoi occhi verdi passavano dal secondo prima che ti facevano innamorare a quello dopo che lo avresti voluto prendere a sberle.
Ma ormai era così, non capivo più niente della vita; lasciavo che fosse lei a trainarmi nella direzione che preferiva.
In un certo senso si può dire che avevo azionato il "risparmio energetico", si insomma, risparmiavo le energie per qualcosa che sapevo sarebbe arrivato presto.Ma ad essere totalmente sinceri, non mi importava più di tanto.
Non vivevo più sulla cresta dell'onda, mi limitavo a galleggiare a riva aspettando qualcosa che muovesse un po' le acque.
Reprimetti per un lungo periodo tutti i miei desideri, tutte le mie ambizioni, ma non per codardia, pigrizia o chissà che altro.. semplicemente perché quello era l'unico modo per sopravvivere.
Si insomma, persona normale vita normale, no?
Ma penso che ormai capiate anche voi che la mia vita era tutto tranne che normale.
Bando alle ciance, come un orologio svizzero, l'umore del riccio cambiò e diventò odioso a tal punto che mi spinse ad uscire dalla stanza in silenzio.
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Unusual (H.S.)
Fanfiction"Non chiedetemi il perché di tutto questo. Non sono una a cui piace parlare di sé e tantomeno sono così importante da scrivere una storia sulla mia vita. Lo sto facendo per me, credo. Scrivo tutto quello che mi è capitato nel ultimo periodo forse pe...