Nella nuova casa

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Ero in camera mia a disfare la valigia. La camera era abbastanza grande da poter fare prove di canto e ballo. In qualche modo avevano azzeccato molto bene il mio stile. Tre pareti erano di colore nero e una bianca. Tutte e quattro le pareti avevano dei disegni davvero carini, disegnati con il colore rosso sangue. I mobili erano di legno molto scuro. Mi sdraiai sul letto. Era sera. Aveva da poco smesso di piovere e ora si sentiva un leggero venticello. Andai sulla balcone della mia stanza, anzi, terrazza perché era quattro volte più grande di un normale balcone. Rimasi appoggiata sulla ringhiera a guardare il nuovo mondo che mi circondava. Dalla terrazza riuscivo a intravedere un bellissimo lago con le acque di un blu profondo, un bosco dall'aria pericolasa, un cimitero ( sicuramente perché adorano i loro antenati) e un giardino molto grande. Guardando attorno, vidi un viale pieno di rose bianche. È lì vidi una persona. Era Subaru. Allora mi torno una cosa successa oggi.
Stavo presentando me e le ragazze quando mi accorsi che qualcuno mi stava guardano. In realtà era da quando avevo messo piede nel salotto che sentivo lo sguardo addosso a me. Mi guardavo attorno senza farmi beccare da nessuno ma non avevo capito chi mi stava fissando. Dopo un po' di conversazione fatta con Reiji, quella sensazione era scomparsa. Allora mi guardai e vidi che Subaru se n'era andato.
"Non poteva essere Subaru che mi guardava" dissi tra me e me.
Ma non ci credevo in quello che avevo detto.
Ero rimasta per tutto il tempo che pensavo a guardare Subaru. Quando mi riscossi, vidi che anche lui mi stava guardando sorpreso e curioso. Allora decisi di entrare e andare in cucina per preparare la cena per me e per Ichigo e Rita. Quando entrai Rita era strapiena di buste. Buste per la spesa.
"Rita ma che stai facendo?!" domandai vedendola. Sapevo che era una domanda scocca ma non ci potevo fare niente.
Rita si girò.
"Ero andata a fare la spesa che non c'era niente in questa cucina" disse lei.
"Ti aiuto" dissi prendendo delle buste che le stavano per cadere.
"Grazie, Sakura" disse Rita.
"Di niente" dissi e la guardai. Aveva delle bende sul collo." Che ti sei fatta al collo?"
"Kanato ma ha morso"
Io annui e mi misi all'opera. Presi alcuna buste ed incomincia a disfarle. Guardando gli ingredienti che Rita aveva comprato mi vennero in testa molte ricette. È già, adoravo cucinare.
"Ragazze siete qui. Vi stavo cercando."
Io e Rita ci girammo verso la porta dalla quale si vedeva la testa riccioluta e scompigliata di Ichigo.
"Io fino a cinque minuti fa ero in camera mia poi mi è venuto in mente venire qui e trovai a Rita strapiena di buste per la spesa" dissi sorridendo verso le mie amiche.
"Vi voglio parlare" disse Ichigo seria.
Rita mi guardò e le feci segno di lasciare per adesso la spessa e ci sedemmo al tavlo presente in cucina.
"Di cosa vuoi parlare?" domandai.
"Che dobbiamo nutrire quei ragazzi con il nostro sangue ma non lo possiamo fare!" disse Ichigo spaventata.
"è perché?" chiese una Rita molto calma.
"Perché.." si blocco senza sapere cosa dire.
"Ichy" dissi prendendo le mani di lei tra le mie e le strinsi "avrei avuto questa conversazione da Rita ma non da te. Visto che ci sono cinque ragazzi che dobbiamo nutrire decidiamo quali ragazzi berrano il nostro sangue."
"Va bene" dissero le ragazze in coro.
"Chi incomincia?" chiese Ichy.
"Io. Nutrirò solo due ragazzi. Il primo è Kanato, che tra l'altro mi ha già morso, e Shu. Tu Ichy?"
"Raito, Reiji." Disse Ichy.
"A me resta Subaru ed a essere sinceri non mi dispiace" dissi sorridendo "Bene. Cosa volete a cena?"
"Il tuo sangue, Bitch-chan"
Mi girai e vidi Raito che era appoggiato alla porta.
"Non lo dicevo a te, Raito. Lo dicevo alle ragazze" dissi seria.
"Bene, come vuoi" disse Raito avvicinandosi ad Ichy. La prese e se l'ha portò via.
"Spero che non le beva tutto il sangue" dissi mentre incominciai a cucinare.
Dopo un'oretta la cena era pronta. Tutti erano presenti a tavola. Servì la cena a tutti con del vino rossa ad Ichigo, Rita, Yui (tutte e tre pallide e con delle bende al collo) e me.
"Vino rosso?" chiese Kanato.
"Hai qualche problema? Comunque si. Il vino rosso aiuta a produre il sangue e per questo che beviamo ogni giorno durante i pasti del vino rosso" dissi e nessun'altro parlò e per me fu un sollievo.
Dopo aver mangiato e pulito, ognuno di noi andò a fare quello che voleva. Andai fuori per prendere una boccata d'aria fresca. Decisi di andare nel viale delle rose che avevo visto prima dalla mia stanza.
Quando lo raggiunsi incominciai a osservare le rose. Alla luce della luna sembravano risplendere di luce propria di color argento-bianchi come i capelli di Subaru. Mi inginocchiai e incominciai a curare una rosa che sembrava aver perso il suo splendore e non mi accorsi che qualcuno era arrivato.
"Che ci fai qui?" mi chiese Subaru facendomi spaventare.
Lo guardai. Il vento gli scompigliava i capelli argentei facendo vedere gli occhi. Era rossi e penetranti. Io arrossi di colpo.
"Che ci fai qui?" chiese di nuoco Subaru.
"Io... niente" dissi e scappai in camera mia. Ero rossa in viso. Che mi succedeva?

Rimasi immobile a guardare Sakura scappare verso la casa. Non le avevo staccato gli occhi fino a quando non scomparve dalla mia vista. Quella ragazza mi ricordava qualcuno ma non ricordo chi.
Mi girai a guardare la rosa che la ragazza si era presa cura.
La guardai molto attentamente. La rosa era diversa dalle altre. Non era del tutto bianca ma aveva delle piccolissime macchioline di colore rosso sangue. La presi e la tagliai. Tagliai un'altro po' di rose così da poter fare un mazzo e le legai con un nastro che tenevo sempre in tasca.
Quando il mazzo di rosse era pronto, entrai in casa, senza far rumore e senza che qualcuno si accorgesse di me con un mazzo di rose, andai al piano superiore verso la stanza di Sakura. Appoggiai il mazzo per terra e bussai alla porta. Neanche pochi secondi dopo senti la porta aprirsi. Sbirciai fuori dal mio nascondiglio per vedere la reazione di Sakura alla vista del mazzo. L'avevo vista sorpresa ma anche felice. Si era portata le rose al naso per poter sentire il profumo.
"Grazie Subaru" senti quello che ha detto Sakura.
Due fottute parole che mi lasciarono sorpreso e poi arrossi molto velocemente. Rimasi nel mio nascondiglio fino a quando Sakura non rientro in camera sua.
Passarono giorni e né io né Sakura parlammo molto tra noi, tanto meno ci vedevamo al viale delle rose dopo l'episodio delle rose. Con quel silenzio che si era formato tra noi per me doveva essere normale ma no. Stavo soffocando. Non riuscivo a pensare a qualcosa di decente tranne che ha lei.
"Che mi stava succedendo?" mi domandai, guardando prima la torre poi la terrazza della camera di Sakura. Dovevo trovare la risposta ha quella domando il più presto possibile.

Dopo essere scappata dal viale delle rose e aver ricevuto le rose bianche, sapendo anche chi era ad aver preparato il mazzo, non gli rivolgevo più la parola per l'imbarazzo e anche per due motivi:
1) perchè quando ero vicina a lui diventavo rossa come un pomodoro e velocemente;
2) ero alla ricerca della risposta da potermi dare alle parole di mio nonno.
Sono passati giorni ed io non facevo progressi fino a quando non decisi di andare nella torre dove, Reiji mi aveva detto una volta, era stata rinchiusa la madre di Subaru.
Andando li non avrei mai immaginato quello che avrei scoperto.  



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