La figliola della Marvel!!11!!1!

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Bella genteeeee, e sì sono qui a fare queste cose. La gente mi dice che io dovrei darmi alla comicità e all'humor ed io che faccio? Mi do alla comicità e all'humor totale nel kpop!!!!!!!!!! *tanti puntini di sospensione più tardi*

Non intendo offendere nessuno, è la prima volta che faccio... cose... del genere e voglio vedere come si evolverà la cosa. Sperando di ridere insieme a voi, facciamoci grosse e grasse risate con questa... storia: una tizia scappa da casa e va a Seoul. LOL.

*

Scappo lontano.

Bell'inizio.

Il più veloce possibile.

Usain Bolt.

Lontano da quella che credevo una famiglia, lontano da mia madre, lontano da mio padre, lontano da mio fratello, lontano da questo posto.

Orfanella fuggitiva. (ammetto che all'inizio pensavo l'avessero tipo maltrattata/stuprata/molestata/quasi assassinata and so on, ma poi leggerete... D:)

Prendo la mia bici, non troppo distante dalla "mia casa". Monto sul sellino e inizio a pedalare, mi avvicino all' aereoporto, lo vedo là, in lontananza. Io e un biglietto di sola andata per Seoul.

Ma sto biglietto è apparso dal nulla? Per magia? Forza del pensiero? Arti oscure? Harry Potter? Voldemort? Ma poi divertente: con la bicicletta arrivi in aeroporto che si pensa sia lontano dalla città/dal paese in cui vivi. I casi sono due: o questa è superforte o è superveloce, mandatela alla Marvel!!

-QUALCHE MINUTO PRIMA-

Stavamo cenando, nessuno osava fiatare.

Guai a chi apre bocca eh-

Ad un certo punto mia madre mi guarda, seria. Faccio finta di nulla, continuando a mangiare.

Io mi sarei inquietata invece, ed anche tanto.

Finalmente apre bocca.

BOCCHEGGIA!

Mamma: «Kaila..»

Kaila. KAILA. Bel nome comunque

«Mh..?»

La guardo, ormai si è creata un'atmosfera rigida da mandare giù.

Come un arrosticino. Ingoia la tensione-

Mamma: «Ascolti ancora...quella roba?»

«Mamma, si chiama Kpop, perciò chiamalo in quel modo, per favore.»

Ecco, facciamoci rispettare; anche senza il per favore.

Mamma: «Siamo solo preoccupati per te, da quando ascolti quella musica ti sei esternata da tutto e tutti, sei continuamente fra le nuvole...»

COMUNQUE IL DIALOGO A COPIONE. OMEODEO. MY EYES. I DOOOOOON'T----

Torniamo a mangiare, non do troppo peso a quello che mi ha appena detto. Finito di mangiare salgo verso la mia stanza.

Noto un bigliettino.

Torna coi piedi per terra, sorellina.

"Tu sceeeendi dalle steeeelleeee [...]" la colonna sonora di questa ragazza.

Accartoccio il foglio ed entro in camera.

Rimango a bocca aperta, ci sono poster e CD rotti sparsi per tutta camera.

Sento la mano di mio padre poggiarsi sulla mia spalla.

Io credevo che i poster si strappassero, comunque- UNA DISGRAZIA. Ci vuole la consolazione pater-

«Lo abbiamo fatto per il tuo bene.»

-come non detto.

Lo guardo con gli occhi lucidi.

«PER IL MIO BENE?!»

Magari eri una di quelle sasaeng ossessivo-compulsive che non vedono altro che il loro oppa, la loro eonnie, il loro gruppo preferito, l'agenzia, comprano su eBay le mutande degli idols... non possiamo saperlo!

Non fa in tempo a rispondermi che io corro giù dalle scale, catapultandomi davanti alla porta dell'ingresso.

Esco sbattendo la porta, e inizio a correre.

Stai andando verso la bicicletta vero?

Scappo lontano.

Mi sa di no. Chissà come ci arriva all'aeroporto allora... :c

*

Ebbene finisce questo prologhino di questa storia della quale non dirò il nome perché... non mi va, sono pigra, lol. Comunque regà, fatemi sapere se faccio bene il mio mestiere HAHAHAH, io mi diverto. Spero anche voi :D

Continuerò questa storia per i pochi capitoli che ci sono, poi comincerò altro perché... mi arrivano certi consigli- sto ridendo tantissimo, mi sfrego le mani. *sfreg*


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