Luke's pov
"Sai che dovrai dirmi esattamente tutto quello sta succedendo, vero?" Calum mi guarda con le braccia incrociate al petto e alza un sopracciglio come se mi stesse incitando a parlare. "Io non so niente. Ho solo difeso mia sorella, lo avreste fatto tutti." alzo le spalle come se tutto questo fosse normale. Il problema è che di normale non ha niente. "Michael è un nostro migliore amico e non avresti mai avuto quella reazione se non ci fosse stato un motivo valido. Ti conosciamo fin troppo bene." Calum continua a ribattere e seppur io vorrei dirgli tutto, non posso. "Ci vediamo a scuola." lo abbraccio e prendo l'ascensore per scendere. "Ciao." una voce mi fa girare e sorrido spontaneamente. "Ciao Daisy." le do un bacio sulla guancia. "Noi due dobbiamo ancora uscire." ridacchia piano arrossendo. "È vero, scusa se non mi sono più fatto sentire, ma sono successe un po' di cose e non ho avuto tempo." alzo le spalle dispiaciuto e passo una mano tra i capelli. "Ehi Luke, non ti ho chiesto spiegazioni. È okay, neanche io sarei potuta uscire per ora." sorride per farmi calmare e poi mi giro verso le porte dell'ascensore che si aprono lentamente. "Io devo andare, ma se vuoi, possiamo vederci oggi pomeriggio." la guardo speranzoso e annuisce abbracciandomi. "Ci vediamo al parco davanti casa mia alle cinque, okay?" le do un bacio sulla fronte e dopo aver sentito il suo si, vado alla macchina e torno a casa, dove trovo mia mamma aspettarmi sul divano. "Ehi mamma." le do un bacio sulla guancia sorridendo. "Dobbiamo parlare di Kristen." sospira e mi fa sedere. "Tu sai..?" la guardo.
"Si Luke, so tutto. Me lo ha raccontato prima che si addormentasse. È distrutta. Vuole davvero bene ad ognuno di voi, altrimenti non avrebbe continuato a stare con Paul per voi. Cerca di parlare con i vostri amici, sono sicura che capiranno." mia madre sospira e passo una mano sopra la sua schiena. "Mamma, lei non vuole dire niente a nessuno. Mi sembra strano che l'abbia detto a te." mi appoggio allo schienale della poltroncina e guardo il soffitto. Non so che fare. Io vorrei dire a tutti come stanno le cose, ma se i nostri amici si dovessero alterare anche solo per un secondo e Paul verrebbe a scoprire che loro sanno, noi avremo perso l'ultimo anno di Liceo e probabilmente non si limiterà solo a farci perdere l'anno. "Fai quello che ti senti di fare, Luke." mia mamma mi da un bacio sulla fronte e poi sale sopra andando in camera sua. "Sembra di stare tra l'incudine e il martello." sospiro e mi alzo. "Ehi." sento la voce di mia sorella e la vedo scendere dalle scale. "Ehi, ti sei riposata?" la raggiungo e la abbraccio. Annuisce semplicemente e mi stringe. "Come mai non sei in ospedale con gli altri?" sussurra e alza la testa per guardarmi. "Ci andrò quando gli altri non saranno lì." le accarezzo i capelli e le do un bacio sulla guancia. "Ho incontrato Paul mentre venivo qua." abbassa la testa e la sento rabbrividire per un attimo. "Cosa ti ha fatto?" la stringe forte e chiudo gli occhi. Se solo osa toccare Kristen, lo ammazzo con le mie mani. "Tranquillo." mi stringe e mi accarezza i capelli per farmi rilassare. "Ti amo." la prendo in braccio a mo' di sposa e salgo sopra nella mia stanza. "Anche io." si accuccia al mio petto e mi distendo sul letto insieme a lei.
***
"Come mai eri in ospedale?" Daisy si siede accanto a me e mi guarda. "Un mio migliore amico ha perso la memoria e quindi ero lì per fargli compagnia e ha ricordato qualche momento mio e suo." sorrido e prendo una mano della ragazza davanti a me. "E tu? Come mai eri lì?" la sua faccia sbianca un po' e mi preoccupo. "Io sto in una casa famiglia e ecco, quando ero più piccola, c'era un bimbo che mi faceva sempre compagnia. Poi sua mamma è venuta a prenderlo di nuovo perché era il padre del bambino a non volerlo e una volta che era andato via, lei poteva riprendere il figlio ed io sono rimasta sola. Beh, non l'ho mai perso d'occhio e adesso so che è in ospedale perché è stato picchiato e ha perso la memoria." appoggia la testa sulla mia spalla e la cullo. "Vedrai che si ricorderà di te." le sorrido incoraggiante. Dopo tutto, è quello che sto passando anche io. "Il problema è che non mi facevo vedere neanche prima che perdesse la memoria, quindi non spero che si ricordi di me. Voglio solo che si riprenda." sospira. "Vedrai che starà bene." la abbraccio e le do un bacio tra i capelli.Kristen's pov
Mi alzo dal letto di Luke e torno nella mia stanza per prepararmi. Questi giorni sono uno peggio dell'altro. Michael in ospedale, il ricatto di Paul, i miei amici arrabbiati e non c'è neanche il ragazzo mascherato a tenermi compagnia. Non sogno mia mamma e mi manca anche lei. Vorrei sentire una sua frase per tirarmi su il morale, ma sembra impossibile. Il mio umore è così a terra che non riesco a pensare lucidamente. Prendo dei vestiti puliti dall'armadio e dopo aver fatto una doccia, li indosso. "Può andare." sussurro davanti allo specchio poco convinta e scendo da mia mamma. "Mamma, sto andando in ospedale da Michael, ci vediamo stasera." le do un bacio sulla guancia e prendo la borsa. "Ti accompagno io?" mi sorride dolcemente e scuoto la testa. "Cammino un po', tranquilla." la abbraccio e poi esco di casa incamminandomi verso l'ospedale. Chissà come starà Michael. Spero vivamente che non sia arrabbiato, dato che l'ho lasciato solo in ospedale, quando gli avevo promesso di esserci sempre. Guardo la strada e dopo quattro canzoni cantate nella mia testa, arrivo in ospedale e salgo le rampe di scale, dato che l'ascensore, ha deciso di non funzionare. Arrivo davanti la stanza con il fiatone e busso alla porta. "Avanti." sento la voce di Michael ed entro in camera sorridendo. "Ah, sei tu." si gira verso la finestra per non guardarmi e spalanco gli occhi. "Cosa ho fatto?" sussurro e mi avvicino al letto. "Puoi anche andartene." non si gira neanche e mi scende una lacrima che affretto ad asciugare. "Rispondimi. Che ho fatto?" trattengo le lacrime e respiro lentamente. "Perché non te ne vai dal tuo fidanzato? E vogliamo anche precisare chi è oppure non c'è bisogno e basta guardarmi per capire cosa intendo?" si gira e mi guarda arrabbiato. "Mi hanno dovuto operare alle costole, per colpa sua. Ho perso la memoria, per colpa sua. Non ricordo di te e dei nostri migliori amici. Non ricordo di mia mamma." urla con gli occhi lucidi e mi allontano piangendo. "Mi dispiace. Mi dispiace." sussurro con le mani strette a pugno lungo i fianchi. "Vattene. Devi andartene. Non voglio più vederti. Io volevo che tu mi aiutassi a ricordare. Volevo te accanto. Speravo in te e tu mi hai tradito. Te ne sei andata per stare con lui. Con la persona che mi ha ridotto così." Un singhiozzo si libera nella stanza e vedo il viso di Michael bagnato. Gli sto facendo solo del male. "Non è così. Non è vero." urlo in preda ad una crisi e metto le mani tra i capelli tirandoli leggermente. "Non vedo altro modo per vederla." sussurra e si asciuga il viso più e più volte. "Tu non puoi sapere." mi scappa un singhiozzo e metto una mano davanti la bocca. "So già tutto quello che mi serve sapere." sprofonda con la testa nel cuscino ed esco dalla stanza singhiozzando. Non è giusto. Tutto questo non è giusto. Entro nell'ascensore e mi appoggio ad una parete non appena vedo i due bambini. "Tu non mi farai mai del male, vero?" la me bambina alza la testa per guardare il bambino che ancora non ho visto e quest'ultimo scuote la testa, porgendole un'altra domanda. "E tu invece?" le prende la mano e la stringe. "No, mai. Ti voglio troppo bene." la me bambina stringe il bambino e quando cerco di allungare una mano verso di loro presa di coraggio, le figure svaniscono ed io rimango sola. Sola con le mie ombre, con le mie paure, con i mie demoni. Sola, senza poter dire a qualcuno dei miei problemi. Sola, com'è giusto che sia, dopo aver fatto del male ai miei amici, ma sopratutto a Michael. Non si merita quel trattamento. Non meritava di piangere. Nel quaderno, mia mamma ha scritto che ogni volta che piangevo da piccola, mi stringeva al petto e mi diceva "Perché sei cosa bella e non meriti del male". Beh, vorrei tanto fare la stessa cosa con Michael. Vorrei stringerlo forte tra le mie braccia e dirgli che non merita tutto questo dolore. Vorrei.. vorrei dirgli cose che non potrei. Corro in strada con le lacrime agli occhi e una volta arrivata davanti casa, mi siedo davanti la porta. Stringo i miei capelli con entrambi le mani e tra i singhiozzi riesco a dire ciò che non avrei mai detto e ciò che mai lui scoprirà. "Michael, io ti amo." sussurro e con gli occhi pieni di lacrime, mi addormento stringendo le gambe al petto.Faccio schifo? Si lo so. Non aggiorno dai tempi dei tempi e aiuto, non avevo idee. Non ero abbastanza motivata per poter scrivere. Quindi scusatemi :c
Non voglio cancellare la storia, ma vorrei che qualcuno mi dicesse cosa ne pensa.
STAI LEGGENDO
The masked guy ~Michael Clifford
Fanfiction"Sei tu il ragazzo mascherato." riesco solamente a dire lasciando cadere le mani lungo i fianchi. "Si... sono io." e rimaniamo a fissarci non so per quanto tempo. |Scrittrice di Don't stop to hope ~Luke Hemmings e My memory ~Ashton Irwin|