Prendo il cellulare e cerco il numero di Isabelle. Chissà se è ancora arrabbiata con me e se non lo è, lo sarà perché sto per mandarle alle 8:00 di domenica mattina, un messaggio.
A Isabelle:
So, o almeno immagino, il motivo per cui tu ce l'abbia con me, ma io ho bisogno della mia migliore amica. Ho bisogno di te sempre, perché insieme funzioniamo alla grande. Ho bisogno di te perché da due settimane a questa parte non ho fatto altro che piangere, singhiozzare e sfogliare le mie foto con te e con i ragazzi. Ed io non ce la faccio più. Tutto questo è diventato insostenibile. Per favore, possiamo uscire insieme e parlarne? Ti dirò la verità se vuoi, anche se non ti piacerà, anche se ti preoccuperai, ti dirò la verità, perché sono troppo egoista per lasciarti allontanare da me.Poso il cellulare sul comodino e scendo giù, leggermente più allegra del solito.
Mia mamma si illumina alla mia vista e mio padre corre ad abbracciare, mentre Luke continua a ingozzarsi di biscotti inzuppati di latte.
-Buongiorno papà.- lo stringo forte e mi alzo sulla punta dandogli un bacio sulla guancia.
Mi guardo e sorride. -Buongiorno bambina mia.- mi porta al tavolo con lui per fare colazione e mia mamma intanto prepara la mia tazza di latte.
-Papà, umh, quando, si ecco, quando iniziamo le lezioni di guida?- mi mordo il labbro e metto le braccia intorno al suo collo.
-Non sarà presto?-
-Ovvio che no! Tu hai detto dopo il diploma, che prenderò a Gennaio, posso iscrivermi a scuola guida. Siamo ad Agosto, è perfetto no? Inizi a farmi lezioni, così quando arrivo là, sono già preparata con la pratica.- sorrido e gli do diversi baci sulla guancia.
-Potresti fare le tue lezioni con Luke.- mi sorride ed io schiudo le labbra.
-Umh, e se me le facessi tu?- ridacchio e mando un bacio a Luke. -Senza offesa, lo sai.-
Mio padre ride ed io rido insieme a lui. -Te le farò io le lezioni. Da domani iniziamo se mi prometti che recuperi i voti bassi che hai a scuola.-
Lo guardo e annuisco. -Mi dispiace.-
Con tutto quello che è successo, la scuola è stato il mio ultimo pensiero, ma io ci tengo all'istruzione, come anche la mia famiglia e non posso non riprendere a studiare come si deve.
Mia mamma interrompe i miei pensieri mettendo la tazza di latte davanti a me e la ringrazio sorridendo.
-Appena finisci, vieni un attimo sopra.- Luke mi da un bacio sulla fronte e poi va sopra, probabilmente in stanza.
-Okay.- alzo un po' la voce per farmi sentire e poi finisco di fare colazione.
-Vado da lui.- poso la tazza nel lavandino e mi chiama dalla mia stanza.
Corrugo la fronte e lo raggiungo. -Tutto bene?-
-Si si, è che stanotte non mi hai più detto niente della festa perché ti sei addormentata.-
Mi siedo accanto a lui e stringo una sua mano cercando di rassicurarlo. -Non c'è niente da raccontare. È stata una festa noiosa. Paul faceva avanti e indietro dai tavoli e quindi non siamo stati insieme neanche un po'. Poi ho fatto finta di essere stanca e suo padre mi ha riportato a casa.- sorrido e vedo i suoi lineamenti del viso rilassarmi.
-Sei stato in pensiero tutta la notte?-
-Mentirei se dicessi di no.- alza le spalle e poi mi stringe. -Io mi preoccupo per te. Lo sai.-
-Lo so, va tutto bene.- mi accuccio al suo petto, quando il telefono inizia a vivabrare ripetutamente.
Allungo un braccio prendendolo e leggo i vari messaggi di Isabelle.
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The masked guy ~Michael Clifford
Fanfiction"Sei tu il ragazzo mascherato." riesco solamente a dire lasciando cadere le mani lungo i fianchi. "Si... sono io." e rimaniamo a fissarci non so per quanto tempo. |Scrittrice di Don't stop to hope ~Luke Hemmings e My memory ~Ashton Irwin|