Il ricordo della discussione continuava a piombarmi nella mente;si infilava nei pensieri e senza darmi tregua alimentava paure e inquietudini. Avevo passato tutta la notte sveglio a guardare il soffitto ,cercavo il modo di far tornare il sereno ma la passività di Lyla dopo la sfuriata mi preoccupava non poco. L'argomento non era stato toccato e approfondito come avrebbe dovuto o mi sarei aspettato e questo non era di buon auspicio.
Era arrabbiata, mi rivolgeva a stento la parola ma dava anche l'impressione di aver preso meno peggio di quanto potesse la questione. Ripeteva che dovevo annullare tutto ma a parte questo ......
Durante la cena obbligata, tra imbarazzi e affermazioni quasi sorridenti i tentativi di scuoterla si erano rivelati poco efficaci.La curva priva di rabbia, lo sguardo risentito ma mai maligno mi avevano spiazzato non poco. Lyla non era tipo da arrendersi, tramava qualcosa me lo sentivo e quel qualcosa mi spaventava.Mi suona il cellulare.E' Lyla. "Devo parlarti. Sono li tra meno di dieci minuti", e subito senza darmi il tempo di parlare riattacca.
Fisso il display con ansia , il panico mi ghermisce le iridi; fredda, gelida...È pronta a darmi battaglia
In quegli inesorabili minuti d'attesa non so che pensare. Lyla voleva parlarmi con urgenza e aveva scelto l'ufficio, invece dell'intimità della nostra casa,il che significava che voleva il minor coinvolgimento emotivo possibile.
" Signor Lake sua moglie sta salendo", mi avvisa Diana dall'interfono.
Le vado incontro, aspetto che le porte dell'ascensore si aprano...
" Ciao ". Le scosto i capelli dal viso, mi abbasso per baciare le guance...mi evita e abbassa lo sguardo.Non è aria
"Entriamo". Cammina verso il mio studio, la seguo e quando siamo entrambi dentro lontano da orecchie indiscrete..." Hai fatto di me uno strumento di vendetta contro Stefy, hai pensato di avermi in pugno con il contratto prematrimoniale, mi hai sottovalutata". Una luce di crudele divertimento fa brillare l'azzurro dei suoi occhi.
E' certa di avermi in pugno, cosa sa che io ignoro."Con questo ti impedisco di usarmi ancora". Mi porge un plico.Lo prendo.....
" Accordo di divorzio", leggo.Non ci posso credere, si è rivolta a un avvocato.
Alzo la testa e la guardo scioccato."Firma e lasciami libera". Le più spaventose inquietudini sono in quelle quattro parole .Mi sento perso,ma non lo darò a vedere.
"Ti sei data da fare, vedo"
"Fartela pagare non è mai stata e mai sarà la mia intenzione, ma mettere a posto il casino che tu hai creato si. Firma e saremo entrambi liberi". Ci guardiamo per un lungo minuto
È determinata. Non sarà facile tenerle testa.
"Inviali al mio avvocato il prima possibile".Mi dice con voce illeggibile.
"Non mi stai chiedendo di siglare o scegliere una data, mi serve del tempo".
"Non ne ho, e prima chiudiamo la faccenda prima dimenticherò la tua stolta follia".
E' più che convinta di aver trovato la scappatoia. Dovrà ricredersi.
"Non firmo Lyla, ne oggi ne mai", glieli resituisco."Rinuncio a tutto. Ma se non ti fidi ti concedo due giorni per esaminarli con calma o farli vedere al tuo avvocato"
"Non ho bisogno di un avvocato e non ho bisogno di leggere, sono più che certo che siglando l'intero patrimonio tornerà a me ma non è quello che voglio. Non ti concedo il divorzio. Morirò da uomo sposato, non divorziato".
Si irrigidisce. Il viso cambia colore."Hai avuto la tua vittoria su Stefy, mi hai deflorata Cos'altro vuoi Christopher?". La mia testa scatta, il suo sguardo si fa colpevole e mortificato.
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Il Mio Sí (COMPLETA)
RomanceLui: Christopher Lake Lei: Lyla Smith Lui: miliardario, egoista e enigmatico Lei: di buona famiglia, determinata e testarda Promessi uno all'altro fin da piccoli, un matrimonio combinato puó nascondere un segreto e un dramma difficile da confessare.